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TRATTATIVA SUL CCNL ALLA RESA DEI CONTI

CCNL-ABI-2012.001

Volantino Doc ABI

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA

Anche dopo gli incontri del 5 e 13 novembre, continua la fase di stallo sul contratto nazionale del credito. Il prossimo incontro è in programma per il 25-26 novembre, ma l’ABI nell’esecutivo del 19 novembre ha ribadito l’appoggio a Profumo sulla linea intransigente adottata e quindi la rottura sembra inevitabile.

A fine ottobre l’ABI aveva presentato il documento allegato, con le sue richieste.

In buona sostanza si chiede la cancellazione del contratto.

L’area contrattuale verrebbe svuotata; gli aumenti economici sarebbero risibili e dovrebbero accompagnarsi all’abolizione di scatti d’anzianità e di quel che resta degli automatismi, insieme alla riduzione della base di calcolo per il TFR; gli orari potrebbero essere contrattati aziendalmente, così come in generale dovrebbero essere ampliate le materie oggetto di contrattazione peggiorativa e derogatoria a livello aziendale; gli inquadramenti dovrebbero essere dimezzati; nella rete filiali dovrebbero essere introdotte forme di lavoro autonomo.

Elenchiamo queste richieste per puro dovere di cronaca: queste proposte non sono solo da respingere, ma non possono neppure essere prese in considerazione per una trattativa al ribasso per “ridurre il danno”. Ci chiediamo cosa aspettino i sindacati trattanti a indire assemblee per informare i lavoratori dello stato della trattativa ed iniziare la mobilitazione.

Ricordiamo che il contratto ha subìto l’ennesima proroga fino a fine anno, ma il tempo sta di nuovo scadendo.

Non vorremmo ritrovarci con la replica dell’ultimo rinnovo, firmato sotto il ricatto della disdetta.

Ricordiamo che la trattativa si svolge con un’organizzazione, l’ABI, che ha avuto alla sua guida Mussari e Berneschi, responsabili diretti di due disastri aziendali (il primo condannato di recente a 3 anni e mezzo di reclusione per ostacolo alla vigilanza, il secondo reduce da 4 mesi di carcere per truffa ed appropriazione indebita).

L’attuale capodelegazione, Alessandro Profumo, rinviato a giudizio per dichiarazione fraudolenta dei redditi (inchiesta Brontos), indagato per bancarotta (vicenda Divania), è stato liquidato da Unicredit con 40 milioni di euro.

Non sarebbero accettabili nuovi sacrifici dei lavoratori per consentire a questi signori di continuare a fare i loro comodi.

TANTO I BANCARI SONO TUTELATI ED A LORO NON SUCCEDE

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA

Spesso tra i lavoratori di banche e assicurazioni si ritiene che gli scioperi più importanti siano quelli aziendali, poi vengono quelli di categoria e ultimi gli scioperi generali, considerati una perdita di tempo inutile.
Dobbiamo, invece, ricordarci che gli effetti delle politiche generali impattano, da sempre, anche sulla vita lavorativa quotidiana e sulle normative di categoria ed oggi questo è ancora più evidente. Il recente decreto, denominato Jobs Act, sul quale abbiamo già scritto, è molto fumoso e lascia le mani libere al governo su molte materie, ma alcuni punti sono sufficientemente chiari.
Uno di questi, il demansionamento con contestuale riduzione di stipendio, è richiesto con forza dall’Abi, come si può leggere nell’articolo uscito a suo tempo .
Il 14 novembre, per l’intera giornata, tutto il sindacalismo di base ha indetto lo sciopero generale per cambiare le politiche dell’attuale governo  

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CCNL DEL CREDITO, UN PRIMO PASSO AVANTI DA CHIARIRE

CCNL-ABI-2012.001

contiProroga  CCNL

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA

La trattativa sul contratto del credito si era bloccata, tra le altre cose, sul problema della mancata “tabellizzazione” dell’EDR (Elemento Distinto della Retribuzione),  cioè gli aumenti dell’ultimo contratto che non erano ancora entrati nella paga base e che non producevano effetti su TFR e altre voci aziendali, tra cui la previdenza integrativa.

La tabellizzazione sarebbe dovuta avvenire il 1 luglio 2014.
Non avevamo dubbi che la formulazione ambigua nell’ultimo contratto avrebbe consentito all’Abi di provare a non rispettare gli impegni, tanto è vero che l’inserimento dell’EDR nella paga base era uno dei primi punti della nostra piattaforma.

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TRATTATIVA SUL CCNL: QUANDO SI COMINCIA A FARE SUL SERIO?

Si sono svolti il 18 e 24 settembre scorsi due ulteriori incontri tra ABI e sindacati firmatari per la ripresa della trattativa sul CCNL. La delegazione ABI, guidata da Profumo, si è presentata al primo incontro con uno studio di Prometeia, che ribadiva analisi e previsioni ormai note e stranote, vaticinando i soliti disastri occupazionali (12.000 esuberi previsti nel settore nel prossimo triennio), conseguenza di scarsa redditività, carenza di patrimonio, cambiamenti strutturali del business, ridimensionamento della rete fisica e altre amenità.

Il sugo del discorso è stato chiarito bene nel 2^ incontro: l’ABI chiede tempo per verificare l’esito degli stress test (fine ottobre) e intanto monitorare l’andamento del conto economico delle aziende nel secondo semestre. Nel frattempo chiede di prorogare la validità del contratto fino al 28 febbraio e si rifiuta di procedere alla tabellizzazione  dell’EDR fino al 1^ marzo 2015. Gli aumenti del rinnovo 2012 resterebbero così sterilizzati ai fini del TFR e delle altre poste aziendali, anziché essere inseriti in busta paga a tutti gli effetti dal 1^ luglio 2014, come era scritto nell’accordo. Solo il ripristino degli scatti d’anzianità con effetto 1^ agosto 2014 ha trovato attuazione.     (altro…)

FONDI COMUNI: UN BILANCIO STORICO POCO LUSINGHIERO

Il 25 luglio scorso è uscito il consueto studio di Mediobanca sui fondi comuni e Sicav di diritto italiano, a 30 anni dalla loro nascita, avvenuta, come sappiamo, nel 1984. Il rapporto è stato commentato sul Fatto Quotidiano del 30/7 da Beppe Scienza (http://www.ilrisparmiotradito.it/news/216/fondi-comuni-30-anni-di-flop-viva-i-bot-people), noto critico del risparmio gestito e dell’industria dei Fondi, e sul Sole 24Ore Plus del 23/8.

I dati restituiscono un quadro impietoso della situazione e come lavoratori del settore sappiamo parecchio della gestione del risparmio in Italia: è nostro pane quotidiano, fonte primaria del nostro reddito, oggetto di riflessione pratica ed etica. Occorre quindi ragionare  con realismo, sapendo di partire da una posizione scomoda. Stretti, come siamo, tra politiche aziendali di riduzione dei costi, pressioni commerciali su budget individuali martellanti, attacco all’occupazione del settore, diventa arduo restare lucidi di fronte ad una critica così pesante al nucleo del nostro lavoro.

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CCNL BANCARI: TREGUA ESTIVA, TONI BASSI E PANZANE

Le trattative per il rinnovo del CCNL sono state aggiornate al 18 settembre, data del prossimo incontro in calendario. La pausa estiva è frutto anche della riorganizzazione interna di Abi, dove a dirigere il Comitato affari sindacali e del lavoro, dopo l’uscita di scena di Francesco Micheli, è stato chiamato Alessandro Profumo.

La sua nomina è stata accolta con manifestazioni di apprezzamento da parte dei sindacati del primo tavolo; non ci sentiamo di unirci a questo coro, ripensando al curriculum di Profumo. Circa due anni fa, infatti, il top manager è stato allontanato, con poca gloria ma ricca liquidazione (40 milioni di Euro, parte della quale contestata nella sua legittimità dal perito della Procura di Roma a seguito di un esposto dell’Adusbef), dalla guida di Unicredit:  un defenestramento che ci pare avesse qualche fondata motivazione.     (altro…)

CCNL: IL FINTO DUELLO TRA ABI E SINDACATI

Le lame “incrociate” in realtà non si toccano!  I bancari nel mezzo…

La trattativa per il rinnovo del CCNL del credito è iniziata il 18 giugno e proseguita negli incontri del 23 e 30 giugno.  E’ arduo definire trattativa una sessione di tre incontri in cui le parti hanno illustrato alla controparte le proprie posizioni, con l’esito finale di un comunicato scarno, laconico ed elusivo. Proveremo tuttavia a descrivere ciò che abbiamo capito, ciò che già ci fa arrabbiare  e ciò che invece fa rabbrividire.

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LA CRICCA DEI MAGRI E DELLE TESTE DI PERA

(una controparte adeguata per un CCNL di rapina)

“Associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e alla truffa, successivo riciclaggio e reinvestimento dei proventi illeciti tra Italia, Svizzera e Spagna”.
Sono le accuse che hanno portato all’arresto di Giovanni Berneschi (“Il magro”), di Ferdinando Menconi (“Testa di pera”) ed altri 5 personaggi, tra cui la nuora di Berneschi, Francesca Amisano, per aver organizzato, almeno dal 2006, un’operazione di compravendita di immobili a prezzi gonfiati (a spese della compagnia assicurativa Carige Nuova Vita), con plusvalenze intascate a titolo personale e reinvestite in altre attività (tra cui l’acquisto da parte di Berneschi dell’Holiday Inn di Lugano).
Ora l’inchiesta si allarga e si parla di altri 34 indagati. (altro…)