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INTESA SANPAOLO: LA CUB-SALLCA ESCE DA TUTTI GLI ENTI DEL WELFARE

 

Si sono concluse all’inizio di luglio le elezioni dei rappresentanti dei lavoratori nel Fondo Sanitario Integrativo del Gruppo ISP.

Le elezioni sono avvenute con il solito sistema: numero dei candidati pari al numero dei posti da occupare.

La partecipazione è stata bassissima, come già nel caso del Fondo Pensioni, come sempre accade quando è già tutto stabilito a priori.

La lista che avevamo sostenuto tra gli iscritti in quiescenza (Pensionati per la Solidarietà tra le Generazioni) ha avuto un risultato lusinghiero, ma per poche centinaia di voti non è riuscita a prevalere. Ernesto Taglierini e Filippo Iasonna, capilista titolare e supplente, hanno avuto un’ottima affermazione personale, risultando di gran lunga primi per preferenze raccolte.

Si è così concluso il processo di “normalizzazione” degli enti, con l’esclusione di qualunque forza critica non allineata: un esito costruito nel tempo dai sindacati firmatari con la manipolazione dei regolamenti elettorali e la ricostruzione del blocco tra sigle per escludere qualunque concorrenza.

E’ una manifestazione grave di crisi, di assenza delle più elementari forme di democrazia sindacale: una responsabilità che ricade anche sui lavoratori che continuano a delegare a queste sigle la loro rappresentanza, con una rassegnazione passiva.

Nell’allegato il nostro commento, con l’impegno di proseguire in altre forme e con altri strumenti la difesa degli interessi di tutti gli iscritti del Fondo.

 

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APPALTI, TAGLI, RISPARMI E PROFITTI

 

 

Si è svolta questa mattina, 8 luglio, davanti alla sede torinese di Piazza San Carlo la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici della cooperativa Idealservice, cui Intesa Sanpaolo ha affidato l’appalto delle pulizie con decorrenza 1^ luglio.

E’ subito emerso che il nuovo appalto consiste in un drastico taglio delle ore per le addette al servizio, che in alcuni casi arriva fino all’80%.

Può accadere così che salari già molto bassi scendano sotto il livello di sussistenza, che il turno giornaliero si riduca da 3 ore a 45 minuti, che il reddito diventi insufficiente per tirare avanti.

Se questo accade nel nord-ovest del Paese, già punta avanzata dello sviluppo industriale ormai trascorso, notizie ancora più allarmanti arrivano da altre zone d’Italia, dove si parla anche di riduzione della paga oraria, oltre che di taglio delle ore.

E Intesa Sanpaolo non è l’unica a trattare così i fornitori e i loro dipendenti: anche Cariparma (ora Credit Agricole) applica a Torino le stesse strategie di risparmio.

E’ doveroso esprimere solidarietà a queste lavoratrici, ribadendo il loro diritto ad un reddito decente e il nostro diritto ad un ambiente sano, pulito, igienizzato.

La risalita dei casi COVID richiede un’attenzione particolare e lo stesso governo raccomanda sanificazioni periodiche a scopo preventivo: qui non si garantisce neanche la pulizia ordinaria!

Scriveremo al codice etico di Intesa Sanpaolo per chiedere di intervenire su una scelta che non è compatibile con l’immagine equa e sostenibile che la banca si vuol dare pubblicamente.

Vi faremo conoscere la risposta: in allegato il volantino che abbiamo distribuito stamattina al presidio delle lavoratrici in sciopero.

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Elezioni Fondo sanitario del Gruppo Intesa Sanpaolo

 

Cominceranno lunedì 13 giugno, per concludersi sabato 2 luglio, le elezioni di rinnovo del Fondo Sanitario Integrativo di Gruppo.

Anche in questo caso i sindacati delle fonti istitutive presentano un’unica lista di candidati, con numero di candidati pari al numero dei rappresentanti da eleggere.

Per quanto riguarda lavoratori attivi ed esodati non diamo quindi indicazioni di voto, in quanto palesemente inutili.

Invece per quanto riguarda i lavoratori in quiescenza esiste un’alternativa e sosteniamo la lista nata dalla raccolta di firme cui abbiamo contribuito, con un programma di lavoro che abbiamo ritenuto condivisibile e che trovate in allegato.

Invitiamo quindi a votare e far votare la lista PENSIONATI PER LA SOLIDARIETA’ TRA GENERAZIONI che troverete al primo posto nella scheda, sia per il Consiglio di Amministrazione, che per l’Assemblea dei Delegati.

In allegato le indicazioni ed i nomi dei candidati.

 

 

 

UN INSUCCESSO CLAMOROSO

ELEZIONI FONDO PENSIONI GRUPPO ISP

I risultati delle elezioni dei rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici nel Fondo Pensioni di Gruppo sono sorprendenti.

A conti fatti ha votato poco più del 10% degli aventi diritto.

Il crollo della partecipazione riflette la crisi delle procedure democratiche di rappresentanza, ma ha cause precise.

Per anni i sindacati che firmano i contratti hanno fatto di tutto per abbattere qualunque forma di partecipazione e di coinvolgimento dei lavoratori.

Non hanno mai permesso che si votassero i rappresentanti sindacali nel settore.

Poi per impedire la presentazione di liste alternative hanno alzato la soglia delle firme necessarie per candidarsi anche nel Fondo Pensioni.

Infine hanno scelto di ritornare all’antico: presentare un listone unico con numero di candidati pari a quelli da eleggere.

Giustamente i lavoratori si rifiutano di avallare questa farsa e non votano più.

Nell’allegato il nostro commento e le nostre proposte sul regolamento elettorale, per trovare un rimedio a questo scandalo.

 

 

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SCUSI MI PRESTA UN ALGORITMO?

 

Sono stati siglati nelle settimane scorse gli accordi relativi al Premio Variabile di Risultato 2022, mentre l’azienda ha comunicato, unilateralmente, le condizioni per il SET (il sistema eccellenza tutela per incentivare il collocamento delle polizze).

Con il nuovo piano industriale 2022-2025 viene anche riproposto il Lecoip, versione 3.0, essendo giunto alla terza edizione. Ci sono alcuni aggiustamenti nei meccanismi di funzionamento, ma resta un importo garantito, a fine periodo, superiore a quello che si percepirebbe a fronte dell’erogazione cash.

Ricordiamo che la procedura per aderire è interamente digitale e che va attivata entro il 31 maggio. Se non si fa nulla, in automatico il premio viene erogato in busta paga con le competenze di luglio.

Ricordiamo anche che i colleghi in attesa di uscire per esodo, possono aderire al Lecoip: la cifra sarà però un rateo proporzionale al periodo che resta da lavorare. La valutazione di convenienza ne deve tenere conto: indicativamente più è vicina la finestra di uscita, meno conviene.

In allegato il nostro commento agli accordi e al sistema incentivante in vigore nel Gruppo.

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INTESA SANPAOLO: NUMERI ED ESODI,L’IMPORTANTE E’ FINIRE…

 

La settimana scorsa l’azienda ha finalmente comunicato i dati relativi all’adesione all’esodo dell’accordo 16 novembre 2021.

Il numero delle adesioni supera di gran lunga la quantità di “posti” disponibili, anche perché c’è stata una risposta di massa verso la via di fuga da un contesto lavorativo sempre più deteriorato e difficile.

Anche chi aveva in precedenza rifiutato la proposta, ora ha aderito convintamente. Gli esclusi sono quasi 3.000 e bisognerà attendere un nuovo, eventuale, accordo, per abbandonare la nave.

Intanto anche il numero delle uscite previste alla finestra del 30.06.2022 in base all’accordo precedente sarà inferiore al previsto.

Ne parliamo nel comunicato allegato, insieme ad un excursus storico della vicenda “fondo esodi”. Buona lettura

 

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RELATIVITA’

 

 

Nella nuova organizzazione del lavoro spazio e tempo diventano relativi.

Lo spazio è un costo che va tagliato, riducendo al minimo la superficie immobiliare necessaria per ospitare le persone.

Il tempo è una dimensione dilatabile, soprattutto per catturare le energie umane e mentali di chi lavora, anche al di fuori dell’orario contrattuale.

I vecchi confini di spazio e tempo sono quindi sotto attacco, classificati come residui fastidiosi delle rigidità sindacali del passato.

Sotto l’etichetta della flessibilità (che noi stessi viviamo a volte come la conquista di maggior autodeterminazione) si celano rischi e conseguenze non proprio gradevoli.

Prima di scannarci per una postazione di lavoro, o ritrovarci a lavorare H24, è bene fare qualche riflessione in proposito.

 

Le nostre sono nel volantino allegato: 

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ISP: IL PIANO E’ SERVITO

 

 

 

Il 4 febbraio scorso Intesa Sanpaolo ha presentato il nuovo Piano d’Impresa 2022-2025.

L’accoglienza riservata dal mercato, dagli analisti, dai commentatori, è stata come prevedibile entusiastica.

Hanno colpito l’entità dei risultati già conseguiti (oltre 4 miliardi di utili nel 2021), ma soprattutto la previsione di arrivare oltre i 6 miliardi entro il 2025.

Mentre gli azionisti pregustano la festa dei dividendi, a noi preme sottolineare come il contesto esterno sia nel frattempo un po’ cambiato (c’è una guerra in Europa, ad esempio) e quindi l’esecuzione del piano, a pochi giorni dalla sua ufficializzazione, ci sembra per lo meno complicata.

Ma si sa: il Piano è un “patto con il mercato” che viene usato per giustificare le pressioni commerciali inflitte ai dipendenti e spronarli a vendere di più.

La chiusura forsennata delle filiali porterà desertificazione dei territori e la digitalizzazione non porta solo risparmi, ma anche disagi per chi non è pronto (clientela e non solo).

Nell’allegato il nostro commento e le priorità che riteniamo più urgenti sul piano sindacale.

 

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FONDO SANITARIO INTEGRATIVO ISP: PRESTO SI VOTA

 

Stanno per essere avviate le procedure per procedere al rinnovo degli organi amministrativi del Fondo Sanitario Integrativo del Gruppo Intesa Sanpaolo.

E’ una buona occasione per fare un bilancio della nostra esperienza come rappresentanti eletti nel Consiglio di Amministrazione e nell’Assemblea dei Delegati.

Sono stati raggiunti risultati importanti, ma esistono ancora “molti spazi di miglioramento”, per usare un eufemismo.

Non saremo presenti con una nostra lista, ma sosterremo una lista di pensionati che si candidano con un programma per noi condivisibile. Ai colleghi in quiescenza, iscritti al fondo, chiederemo quindi di firmare per la presentazione della lista “Pensionati per la solidarietà tra generazioni”.

Nel documento allegato tracciamo un bilancio e spieghiamo le ragioni della nostra scelta.

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SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI DI NUMERO BLU TORINO

 

Il tema della sicurezza del lavoro è all’ordine del giorno, dopo l’ennesima strage, accaduta a Torino, con il crollo della gru che ha causato la morte di tre operai edili.

Nel nostro settore non esistono rischi così elevati, ma non mancano situazioni in cui viene messa a rischio la “sicurezza” della continuità lavorativa e la certezza dei diritti.

Ne è un esempio la BNL di BNP-Paribas, dove il 27 dicembre si sciopera per evitare la cessione ad altre società, fuori perimetro, di oltre 800 lavoratori del back office e dell’I.T.

Ma anche nel perimetro delle altre banche esistono problemi. In Intesa Sanpaolo ad esempio si assiste ad un taglio delle ore ad ogni cambio di appalto delle imprese di pulizia (con grave danno per l’igiene e la sanificazione dei locali), o a crescenti ritardi nel servizio di smistamento della posta interna (esternalizzato).

Anche nel cuore della “digitalizzazione” il sistema degli appalti mostra i suoi limiti, come dimostra la vicenda dei lavoratori di Numero Blu Torino (che lavora per la filiale on line di Intesa Sanpaolo), cui va la nostra piena solidarietà.

Possiamo e dobbiamo impegnarci anche per chi ci sta attorno e rischia di restare escluso dalla marcia trionfante della prima banca italiana!

 

Leggi il nostro volantino a riguardo

 

SALLCA-CUB Credito ed Assicurazioni