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ASSEMBLEE IN INTESA SANPAOLO

 

Prendono il via in Intesa Sanpaolo le assemblee dei lavoratori su tutte le questioni aperte.

L’azienda ha normato in modo unilaterale il lavoro agile nel post-pandemia, pensando di poter fare a meno ormai anche dei sindacati, che in questi anni hanno firmato di tutto.

La deriva prosegue con la disdetta del contratto di lavoro misto, che punta a penalizzare ulteriormente i neoassunti.

Rinunciare al conflitto e sdraiarsi sulle richieste aziendali porta alla fine ad un peggioramento definitivo dei rapporti di forza, che fa persino perdere il “tavolo” cui si è sacrificato tutto.

Si può ricostruire solo con una piattaforma unitaria, che tenga insieme gli interessi di tutti i lavoratori, e rifiuti la frammentazione perseguita dalla controparte.

Partecipare massicciamente alle assemblee e usarle per riconquistare diritto di parola e risultati concreti, è il primo passo per cambiare rotta.

In allegato il nostro volantino al riguardo.

CUB-SALLCA Intesa Sanpaolo

TASSI NOSTRI

 

I ripetuti rialzi dei tassi effettuati dalla BCE, dalla metà del 2022 in avanti, hanno sostenuto i ricavi e gli utili aziendali.

Hanno però anche fatto decollare le rate dei mutui a tasso variabile, mettendo in difficoltà sia la clientela che i colleghi/e.

Ora si è riaperta la possibilità di rinegoziare, sia passando dal variabile al fisso, sia allungando la durata del mutuo.

Invitiamo tutti gli interessati a valutare con grande attenzione e prudenza questa possibilità: stabilizzare la rata può essere tranquillizzante, ma rinegoziare con tassi elevati esclude la possibilità di ritornare a pagare rate più basse qualora la curva dovesse tornare a scendere.

Nell’allegato le nostre riflessioni e le istruzioni per accedere all’eventuale rinegoziazione.

 

CUB-SALLCA Intesa Sanpaolo

INTESA SANPAOLO: NESSUN ACCORDO SUL LAVORO AGILE

 

La lunga trattativa per normare il lavoro agile post-pandemia in Intesa Sanpaolo si è conclusa senza alcun accordo sindacale.

L’azienda ha deciso di procedere in modo unilaterale e sta premendo per ottenere una rapida adesione individuale da parte dei colleghi.

Ricordiamo che la firma dell’accordo individuale, prontamente messo a disposizione sulla piattaforma aziendale, non è urgente: c’è tempo fino al 31.01.2023.

In realtà si può fare anche dopo, per cui invitiamo tutti a prendersi il tempo necessario per valutare a fondo, anche con il confronto assembleare, le scelte da fare. Soprattutto invitiamo a respingere qualunque pressione aziendale o gerarchica: il lavoro agile deve restare scelta volontaria.

I sindacati firmatari si rammaricano della scelta aziendale di procedere per proprio conto. In realtà l’azienda procede nei varchi aperti dagli accordi precedenti, in particolare dal contratto capestro del 2012 che aveva liberalizzato gli orari di sportello e di lavoro: qualcuno ricorda che i sindacati concessero alle banche di aprire gli sportelli dalle 8 alle 20?

Ora si va oltre, anche senza la compiacenza sindacale: rischi che si corrono quando si rinuncia a farsi valere…

Nell’allegato la nostra analisi su tutta la vicenda.  

CUB-SALLCA Intesa Sanpaolo

 

BANCA APERTA, FILIALI CHIUSE?

La decisione di Intesa Sanpaolo di chiudere le filiali il 31 ottobre ed il 9 dicembre induce ad alcune riflessioni.

Per quanto sia gradita ai colleghi ed in linea con le esigenze di risparmio energetico, questa decisione (non del tutto nuova) sfata il mito dell’apertura a tutti i costi, che sorregge ad esempio la sorpassata legislazione antisciopero del 1990.

Per la legge siamo ancora servizio pubblico essenziale, la cui interruzione comporta sanzioni durissime.

Per le aziende siamo un’attività commerciale che può essere chiusa a piacere, sulla base di valutazioni di costo.

Non a caso procede la chiusura sistematica delle filiali (oltre 10.000 in 10 anni), producendo una marcata desertificazione territoriale, come se la digitalizzazione potesse sostituire il presidio del territorio per una popolazione ed una clientela sempre più anziana.

Le chiusure sembrano così le prove generali di una ritirata strategica: per l’occupazione nel settore e la qualità del servizio alla clientela sono segnali poco incoraggianti.

Leggete il volantino allegato.

CUB-SALLCA Intesa Sanpaolo

 

 

L’IMPORTANTE E’ PARTECIPARE (in qualche modo)

 

Nella realizzazione del Piano d’Impresa di Intesa Sanpaolo sono centrali il taglio dei costi e la digitalizzazione delle attività. Gli investimenti più corposi sono dedicati proprio alla sostituzione del “capitale umano” con procedure tecnologiche che consentano alla clientela il “fai da te”.

Nella riduzione del servizio prestato in presenza c’è un grande spazio per lo sviluppo del lavoro agile, già testato con “successo” durante la pandemia.

Potrebbe essere quindi un’occasione per venire incontro alle esigenze di molti lavoratori che apprezzano il lavoro da remoto, condividendo vantaggi economici e risparmio di tempo, tra azienda e dipendenti.

Invece l’azienda sembra volere, come sempre, tutto per sé: sarebbe il caso di aprire una vertenza vera, anziché trascinare una trattativa stanca.

Nell’allegato il nostro commento alla vicenda.

CUB-SALLCA Intesa Sanpaolo

INTESA SANPAOLO: LO PSICOLOGO IN BANCA

Cresce da tempo l’area del disagio psicologico legato ad un clima aziendale sempre più teso.

Le richieste di performance commerciali e lavorative strabilianti, in contesti sociali ed economici difficili, non possono che esasperare le difficoltà quotidiane.

Vari indicatori disponibili, tra cui l’altimetro di filiale, evidenziano il deterioramento progressivo del “benessere lavorativo”.

L’iniziativa che commentiamo, venduta come l’ennesima “attenzione alle nostre persone”, ha più l’aria del chiudere le porte della stalla quando i buoi sono da tempo scappati.

Tuttavia non è mai troppo tardi, anche in un’azienda poco propensa all’autocritica, per ammettere i problemi e affrontarli. Smettiamola con la retorica e cominciamo a rimuovere seriamente le cause che ci fanno “uscire pazzi…”.

 

leggi il volantino allegato

 

CUB-SALLCA Intesa Sanpaolo

INTESA SANPAOLO: LA CUB-SALLCA ESCE DA TUTTI GLI ENTI DEL WELFARE

 

Si sono concluse all’inizio di luglio le elezioni dei rappresentanti dei lavoratori nel Fondo Sanitario Integrativo del Gruppo ISP.

Le elezioni sono avvenute con il solito sistema: numero dei candidati pari al numero dei posti da occupare.

La partecipazione è stata bassissima, come già nel caso del Fondo Pensioni, come sempre accade quando è già tutto stabilito a priori.

La lista che avevamo sostenuto tra gli iscritti in quiescenza (Pensionati per la Solidarietà tra le Generazioni) ha avuto un risultato lusinghiero, ma per poche centinaia di voti non è riuscita a prevalere. Ernesto Taglierini e Filippo Iasonna, capilista titolare e supplente, hanno avuto un’ottima affermazione personale, risultando di gran lunga primi per preferenze raccolte.

Si è così concluso il processo di “normalizzazione” degli enti, con l’esclusione di qualunque forza critica non allineata: un esito costruito nel tempo dai sindacati firmatari con la manipolazione dei regolamenti elettorali e la ricostruzione del blocco tra sigle per escludere qualunque concorrenza.

E’ una manifestazione grave di crisi, di assenza delle più elementari forme di democrazia sindacale: una responsabilità che ricade anche sui lavoratori che continuano a delegare a queste sigle la loro rappresentanza, con una rassegnazione passiva.

Nell’allegato il nostro commento, con l’impegno di proseguire in altre forme e con altri strumenti la difesa degli interessi di tutti gli iscritti del Fondo.

 

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APPALTI, TAGLI, RISPARMI E PROFITTI

 

 

Si è svolta questa mattina, 8 luglio, davanti alla sede torinese di Piazza San Carlo la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici della cooperativa Idealservice, cui Intesa Sanpaolo ha affidato l’appalto delle pulizie con decorrenza 1^ luglio.

E’ subito emerso che il nuovo appalto consiste in un drastico taglio delle ore per le addette al servizio, che in alcuni casi arriva fino all’80%.

Può accadere così che salari già molto bassi scendano sotto il livello di sussistenza, che il turno giornaliero si riduca da 3 ore a 45 minuti, che il reddito diventi insufficiente per tirare avanti.

Se questo accade nel nord-ovest del Paese, già punta avanzata dello sviluppo industriale ormai trascorso, notizie ancora più allarmanti arrivano da altre zone d’Italia, dove si parla anche di riduzione della paga oraria, oltre che di taglio delle ore.

E Intesa Sanpaolo non è l’unica a trattare così i fornitori e i loro dipendenti: anche Cariparma (ora Credit Agricole) applica a Torino le stesse strategie di risparmio.

E’ doveroso esprimere solidarietà a queste lavoratrici, ribadendo il loro diritto ad un reddito decente e il nostro diritto ad un ambiente sano, pulito, igienizzato.

La risalita dei casi COVID richiede un’attenzione particolare e lo stesso governo raccomanda sanificazioni periodiche a scopo preventivo: qui non si garantisce neanche la pulizia ordinaria!

Scriveremo al codice etico di Intesa Sanpaolo per chiedere di intervenire su una scelta che non è compatibile con l’immagine equa e sostenibile che la banca si vuol dare pubblicamente.

Vi faremo conoscere la risposta: in allegato il volantino che abbiamo distribuito stamattina al presidio delle lavoratrici in sciopero.

CUB-SALLCA Intesa Sanpaolo

 

 

Elezioni Fondo sanitario del Gruppo Intesa Sanpaolo

 

Cominceranno lunedì 13 giugno, per concludersi sabato 2 luglio, le elezioni di rinnovo del Fondo Sanitario Integrativo di Gruppo.

Anche in questo caso i sindacati delle fonti istitutive presentano un’unica lista di candidati, con numero di candidati pari al numero dei rappresentanti da eleggere.

Per quanto riguarda lavoratori attivi ed esodati non diamo quindi indicazioni di voto, in quanto palesemente inutili.

Invece per quanto riguarda i lavoratori in quiescenza esiste un’alternativa e sosteniamo la lista nata dalla raccolta di firme cui abbiamo contribuito, con un programma di lavoro che abbiamo ritenuto condivisibile e che trovate in allegato.

Invitiamo quindi a votare e far votare la lista PENSIONATI PER LA SOLIDARIETA’ TRA GENERAZIONI che troverete al primo posto nella scheda, sia per il Consiglio di Amministrazione, che per l’Assemblea dei Delegati.

In allegato le indicazioni ed i nomi dei candidati.

 

 

 

UN INSUCCESSO CLAMOROSO

ELEZIONI FONDO PENSIONI GRUPPO ISP

I risultati delle elezioni dei rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici nel Fondo Pensioni di Gruppo sono sorprendenti.

A conti fatti ha votato poco più del 10% degli aventi diritto.

Il crollo della partecipazione riflette la crisi delle procedure democratiche di rappresentanza, ma ha cause precise.

Per anni i sindacati che firmano i contratti hanno fatto di tutto per abbattere qualunque forma di partecipazione e di coinvolgimento dei lavoratori.

Non hanno mai permesso che si votassero i rappresentanti sindacali nel settore.

Poi per impedire la presentazione di liste alternative hanno alzato la soglia delle firme necessarie per candidarsi anche nel Fondo Pensioni.

Infine hanno scelto di ritornare all’antico: presentare un listone unico con numero di candidati pari a quelli da eleggere.

Giustamente i lavoratori si rifiutano di avallare questa farsa e non votano più.

Nell’allegato il nostro commento e le nostre proposte sul regolamento elettorale, per trovare un rimedio a questo scandalo.

 

 

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