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Sin dal 16 ottobre la CUB e le altre OO.SS. di base hanno indetto per il 29/11 lo sciopero generale contro la legge di stabilità che il governo stava varando.
La data prescelta, quella del 29 novembre, viene a coincidere con lo sciopero indetto da CGIL e UIL: la mobilitazione unitaria è utile e necessaria in un momento così difficile per il movimento sindacale.
Archiviata la fase nefasta della concertazione, il governo punta non solo a governare CONTRO i sindacati, ma anche a reprimere il conflitto e colpire il dissenso.
Le politiche pubbliche sono a senso unico: soldi per le armi e per le guerre, sussidi e incentivi alle imprese, flat tax al 15% per le partite Iva, nessuna tassazione dei profitti stratosferici (20 miliardi, per le prime sette banche, nei primi nove mesi 2024!).
Per i lavoratori invece la tassazione parte dal 23%, per salire al 35% da 28.000 a 50.000 euro. La riduzione del cuneo fiscale, con il passaggio da decontribuzione a fiscalizzazione, rischia di fare perdere altri soldi ai lavoratori, anche nella nostra categoria.
L’adeguamento solo parziale delle pensioni, la scarsità delle risorse per i contratti pubblici, il taglio ai servizi, il disastro della sanità, non fanno che peggiorare le condizioni di vita di tutti.
È urgente una forte mobilitazione, per fermare la deriva politica e sociale di questo governo autoritario che vuole, con l’autonomia differenziata, spaccare il paese e distruggere la contrattazione collettiva nazionale.
Lo stesso diritto di sciopero è sotto attacco, come dimostra la richiesta della Commissione di Garanzia a CGIL e UIL di ritirare lo sciopero nei trasporti e nella sanità.
Il 29 novembre dobbiamo fermare il Paese.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
Com’era ampiamente atteso, è stato firmato in data 23 10 2024 l’”Accordo di Percorso sulla Trasformazione del Gruppo Isp”.
L’accordo, articolato e complesso, richiede in altra sede un’analisi attenta e approfondita.
Nell’immediato è urgente chiarire gli aspetti salienti più importanti per tutti coloro che non vedono l’ora di uscire dal “posto più bello dove lavorare”.
Parliamo naturalmente delle migliaia di colleghi rimasti esclusi dalla graduatoria precedente e di coloro che speravano in un allargamento della platea e nello spostamento in avanti delle finestre di maturazione dei requisiti.
Il tutto è puntualmente avvenuto, la cifra è salita a 4.000 potenziali beneficiari, l’offerta verrà proposta a tutti coloro che maturano i requisiti entro il 31.12.2030. L’accordo non esclude ulteriori e successive offerte, per coloro che dovessero restare fuori dalla nuova graduatoria.
I colleghi in precedenza esclusi dovranno ripresentare domanda e godranno di una priorità.
Tutte le uscite si concluderanno entro il 31.12.2027 con possibilità dell’azienda di anticipare le finestre al: 31.12.2024 – 28.2.2025 – 30.06.2025 – 31.12.2025 – 30.06.2026 – 31.12.2026 – 30.06.2027.
Condizioni e modalità di uscita saranno analoghe alle precedenti: pensionamento per chi matura i requisiti entro il 31.12.2025, scelta tra pensionamento e accesso al Fondo di solidarietà per chi matura i requisiti nel 2026, solo accesso al Fondo per chi matura i requisiti dal 1.1.2027 in poi.
Attenzione ai termini di scadenza dell’accettazione: in genere 45 giorni dalla data dell’offerta, ma 15 giorni soltanto per chi può fruire di incentivi economici correlati a particolari situazioni (pensionamento tempestivo, quota 100, 102 e 103, opzione donna). Chi può uscire entro il 31.12.2024 deve accettare entro il 25.11.2024 ed entro il 11.11.2024 per sfruttare l’incentivo.
Invitiamo tutti a leggere con attenzione l’accordo e contattarci in caso di necessità di consulenza.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
Il caso scoppiato su tutti gli organi di informazione relativo alla violazione dei dati riservati di molti clienti VIP ha fatto emergere una vicenda gravissima.
L’azienda ha subito un duro colpo d’immagine, che rivela errori ed omissioni nella gestione delle procedure abilitative, ma anche nei sistemi di controllo.
L’attenzione maniacale dedicata alla verifica degli aspetti formali non ha evidentemente coinvolto il processo “a monte” delle abilitazioni.
Il rischio è che ai lavoratori vengano imputati lievi scostamenti formali nella operatività quotidiana, riconducibili spesso allo stress da pressione commerciale, mentre i casi davvero gravi stiano altrove.
Sarebbe bene avere un quadro normativo chiaro e condiviso con le OO.SS. da notificare ai lavoratori con corsi di formazione specifici, per prevenire guai ulteriori.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
Stiamo faticosamente uscendo dalla fase più critica del cambio del Service.
InSalute Servizi ha resa operativa da marzo l’APP che consente di accedere ai servizi e sta dimostrando una buona velocità di rimborso, perlomeno per le prestazioni meno complicate e onerose.
Il Fondo ha contrattato nuove convenzioni, portando a 800 le strutture direttamente coinvolte, mentre InSalute è salita a 5.400 strutture totali in convenzione, circa l’80% della copertura precedente di Previmedical.
Una parte dei disguidi stanno trovando rimedio: ad esempio si è capito che la franchigia erroneamente applicata alle richieste di rimborso dei ticket era dovuto all’errore di impostare la richiesta come “fattura”, anziché come ticket. Invitiamo i colleghi a prestare attenzione a questo dettaglio.
E’ stata anche avviata la procedura per chiedere una REVISIONE di una pratica già lavorata e rimborsata, ma con esito contestato. Questo consente di riprendere la pratica senza doverla impostare da capo.
Non tutti i problemi sono risolti, ma si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel. E’ importante discutere su quello che ci attende.
Proviamo a riprendere il ragionamento sulla salute, la sanità pubblica e il ruolo di quella integrativa, partendo dal bilancio 2023 del nostro Fondo Sanitario.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Gruppo Intesa Sanpaolo
Prosegue in piena accelerazione il piano di chiusura e accorpamento delle filiali bancarie.
In questo caso prendiamo in considerazione il caso Intesa Sanpaolo, che sta realizzando un drastico ridimensionamento della propria presenza territoriale.
Il passaggio al digitale comporta svariati problemi: oltre a impoverire il tessuto sociale ed economico, mette in difficoltà l’utenza più anziana e costringe i lavoratori a gestire ulteriore scontento.
Il progetto Isybank conosce un’imprevista battuta d’arresto, frutto anche della superficialità e della supponenza che caratterizza il management.
Come sindacato occorre insistere soprattutto nella difesa dell’occupazione di qualità, nel sostegno ad un modello di banca con presenza capillare sul territorio, nella salvaguardia dei diritti dei lavoratori nei processi di accorpamento, fusione e chiusure.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Gruppo Intesa Sanpaolo