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2 DICEMBRE: SCIOPERO GENERALE

 

 

 

Lo sciopero del sindacalismo di base indetto per l’intera giornata di VENERDI’ 2 DICEMBRE è importante anche per il nostro settore.

Il contratto scade a fine anno e l’erosione del potere d’acquisto è stata fortissima, specie in questo ultimo anno.

Non bastano bonus e mance una tantum, serve un aumento secco e duraturo delle paghe, che tenga testa al carovita.

Nella piattaforma dello sciopero non c’è solo questo: ci sono tutte le richieste che servono in questo momento.

A partire dallo stop alle armi, per investire nei servizi pubblici, universali e gratuiti; c’è la richiesta indifferibile di una transizione energetica, che salvi il pianeta e renda inutile ogni guerra; c’è la domanda di democrazia sindacale, per tornare a discutere, contare e partecipare.

Lo sciopero è indetto con tutti i preavvisi previsti dalle procedure di legge.

Leggi il nostro volantino.

 

 

CUB-SALLCA Credito e assicurazioni

 

2 dicembre 2022

 

 

La crisi pandemica ha causato nel 2020 una forte caduta delle attività produttive e dell’occupazione.

La ripresa, che era cominciata nel 2021, anche con l’apporto dei fondi del PNRR, sembrava avviata a ricostruire il quadro di crescita e recuperare il terreno perduto.

Invece il rialzo dei prezzi, le strozzature produttive e logistiche, infine la guerra, hanno compromesso qualunque speranza di rapido ritorno ad un nuovo sviluppo (magari più duraturo e sostenibile).

La crisi, mai risolta, si è aggravata con la guerra: sono i lavoratori che rischiano di pagare il prezzo più alto.

La CUB e tutto il sindacalismo di base hanno indetto uno sciopero generale per l’intera giornata di venerdì 2 dicembre.

Vogliamo aumenti salariali che difendano il potere d’acquisto.

Vogliamo mettere i soldi pubblici nel miglioramento dei servizi, anziché nelle armi e nel finanziamento delle guerre.

Giù le armi e su i salari!

 

LEGGI IL VOLANTINO DI CONVOCAZIONE DELLO SCIOPERO

CUB-SALLCA Credito ed Assicurazioni

CONVERGERE PER INSORGERE

 

Dallo scoppio della guerra è drasticamente peggiorato il potere d’acquisto di stipendi e pensioni, sia per l’aumento generalizzato dei prezzi, sia per il rincaro dei beni energetici, che provoca bollette sempre più alte.

In preparazione dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base per il 2 dicembre, su cui avremo modo di tornare, proseguono le iniziative di mobilitazione.

A Torino venerdì 4 novembre, in occasione della festa delle Forze Armate, si terrà un presidio organizzato dal “Comitato contro la guerra e chi la arma”, cui aderisce la Cub di Torino e Provincia. L’appuntamento è alle ore 17 all’angolo tra Piazza Castello e Via Garibaldi.

Sabato 5 novembre si svolgeranno a Roma due iniziative:

  • un PRESIDIO CONTRO LA GUERRA E LE DISUGUAGLIANZE, in Piazza Vittorio alle ore 10,30.
  • una MANIFESTAZIONE CONTRO LA GUERRA che si snoderà da Piazza della Repubblica (partenza corteo alle ore 13,30) fino a Piazza San Giovanni.

La prima iniziativa vede la nostra convinta adesione, perché guerra e inflazione hanno anche un effetto sociale “asimmetrico”: colpiscono di più la povera gente.

La seconda ha dei contenuti più contraddittori, perché ci saranno in piazza anche coloro che hanno votato l’aumento delle spese militari e la fornitura di armi all’Ucraina, come da posizioni Nato.

Tuttavia l’intento degli organizzatori (Europe for Peace) è quello di premere per la cessazione delle ostilità e l’inizio di una trattativa, obiettivi urgenti e condivisibili in questa fase.

Nell’allegato vi diamo conto invece di un percorso di mobilitazione più interessante e coerente, dal nostro punto di vista: un’iniziativa partita dal collettivo di fabbrica della GKN di Firenze, che chiama a raccolta lavoratori, ambientalisti e classi sociali disponibili e interessate a “convergere per insorgere” (prendendo a prestito il loro slogan)…

CUB-SALLCA Credito ed Assicurazioni

 

I DISASTRI DELLA GUERRA E I NOSTRI INTERESSI

 

I mercati finanziari stanno scendendo in modo inesorabile e continuativo dall’inizio dell’anno.

Vengono falcidiati i piccoli risparmi di chi ha lavorato una vita, per avere un po’ di sicurezza economica quando si va in pensione.

Perdono quota gli zainetti dei fondi pensione, cala il potere d’acquisto, aumenta il costo della vita, a fronte di stipendi e pensioni inchiodate a livelli già bassi, rispetto alle medie U.E.

Da oltre sei mesi il conflitto in atto tra Russia e Ucraina ha fatto impennare il tasso d’inflazione, cui si risponde con il rialzo dei tassi da parte delle banche centrali.

Mossa inutile e controproducente, che non può fermare un’inflazione importata (soprattutto con la bolletta energetica).

Occorre cambiare rotta, imporre la cessazione delle ostilità con ogni mezzo necessario, fare tornare i contendenti al tavolo delle trattative. Prima che l’opzione nucleare diventi realtà…

Abbiamo interesse alla fine immediata della guerra: se vuoi la pace, prepara la pace!

Il movimento per la pace e contro la guerra sta tornando in campo con iniziative e manifestazioni anche nel nostro paese: sosteniamo in ogni modo chi lotta per ristabilire la verità, fermare le armi, aprire colloqui di pace.

 

In allegato le nostre riflessioni.

 

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Mobilitazioni per il clima

Venerdì 23 settembre si svolgerà lo “Sciopero Globale per il Clima” indetto, come ogni anno, dai giovani di Fridays for Future.

E’ l’occasione per riflettere sui problemi epocali della crisi climatica e della transizione energetica, ulteriormente aggravati dalla guerra e dalla emergenza economica.

A fronte di una situazione drammatica, che vede triplicare i costi delle bollette di luce, gas e riscaldamento, la Commissione Europea raccomanda di risparmiare energia e tirare cinghia, senza prendere alcun provvedimento incisivo. La linea è lasciar fare al “mercato” e compensare le famiglie e le imprese più in difficoltà con le tasse prelevate dalle tasche di lavoratori e pensionati, anziché con i proventi della speculazione selvaggia.

Non riesce neanche a imporre un tetto al prezzo del gas, decuplicato in un anno, a causa degli interessi divergenti tra paesi membri. Intanto un perverso meccanismo lega il prezzo dell’energia pagata da milioni di famiglie all’andamento incontrollabile di un derivato finanziario quotato sul mercato di Amsterdam, del tutto illiquido e per nulla trasparente.

La crisi energetica sta archiviando il dibattito sulla necessità di una rapida transizione verso fonti alternative rinnovabili: vengono sdoganati persino il carbone e il nucleare.

Invece occorre fare mente locale sui guasti causati dal modello di sviluppo e dal modo di produzione. Il volantino prodotto dall’ALLCA-CUB (la struttura sindacale del settore chimico e affini), che proclama sciopero nel proprio settore per venerdì 23 settembre (VEDI ALLEGATO) , ci aiuta a riflettere sulla radicalità delle scelte necessarie per impedire il totale degrado del pianeta. L’unico che abbiamo a disposizione….

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ADEGUARE SUBITO GLI STIPENDI ALL’INFLAZIONE!

L’autunno che sta arrivando si preannuncia molto pesante per tutti coloro che vivono di lavoro e di pensioni.

L’impazzimento dei prezzi dell’energia, fondato sui meccanismi perversi dei derivati finanziari, è stato portato alle estreme conseguenze dalla guerra e dalla risposta alle sanzioni.

Le conseguenze più gravi ricadono su stipendi e salari, erosi dall’inflazione, e sui livelli occupazionali, minacciati da chiusure e licenziamenti.

La perdita di potere d’acquisto deriva anche dal sistema contrattuale dei sindacati concertativi, che prevede la sterilizzazione degli aumenti retributivi rispetto ai prezzi dei beni energetici importati.

In altri paesi europei sono già partite lotte importanti per difendere i salari reali con corpose richieste economiche.

Dobbiamo sbloccare la situazione cominciando anche qui a muoverci per ottenere forti aumenti in busta paga, chiedendo allo stesso tempo un fisco più giusto.

Leggi il nostro volantino

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SCIOPERO 20 MAGGIO: PRESIDII E CORTEI

 

VENERDI’ 20 MAGGIO – SCIOPERO CONTRO LA GUERRA E L’ECONOMIA DI GUERRA

LE PIAZZE DELLO SCIOPERO:

Elenco città e ritrovi per le manifestazioni (in aggiornamento):

 

Roma, P.za della Repubblica, ore 10,00

Milano, P.za Cairoli ore 9,30

NapoliStazione Mergellina, C.so Vittorio Emanuele, ore 10.30

Torino, P.za Arturo Graf ore 10,00

Genova, L.go Pertini ore 10,30

La Spezia, via Vittorio Veneto, 2 ore 10,30

Savona, Sala Evangelica Dibattito Ore 10.00; Piazza Sisto IV Presidio Ore 16.00

Bologna, P.za XX Settembre ore 10,30

Reggio Emilia, Porta Santa Croce, via Roma, ore 10,00

Firenze, P.za Adua ore 10,30

Pisa, P.za XX Settembre ore 9,00

Palermo, P.za Massimo ore 10,00

Messina, P.za Unità d’Italia ore 10,00

Catania, Via Etnea ang. Via Prefettura ore 10,00

Cagliari, via Torino presso Comando militare Sardegna

Venezia, alle Zattere di Venezia in fondamenta dei Gesuiti, ore 10,00

Trieste, Piazza della Borsa, ore 10,30

Monfalcone, ingresso principale Fincantieri, ore 16,00

Rovereto, Ospedale corso Verona, 4 ore 9,30

Gricignano di Aversa (Ce), Base Nato via Boscariello

 

Lo sciopero è indetto in piena osservanza delle normative di legge e dei preavvisi previsti.

 

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20 Maggio. Sciopero contro la guerra

 

 

Le conseguenze della guerra si aggravano ogni giorno che passa, rendendo catastrofica la distruzione materiale e la perdita di vite umane in corso in Ucraina.

Le principali emergenze si stanno delineando con chiarezza:

Crisi energetica per mancanza di petrolio e di gas (che ipocritamente si continua a importare dalla Russia pagandoli in rubli);

Crisi alimentare per interruzione di forniture dai paesi belligeranti;

Necessità di fornire enormi capitali per la ricostruzione (almeno 500 miliardi di euro, in gran parte a carico dell’Europa);

Inflazione per l’aumento dei prezzi di energia e materie prime;

Flussi di profughi dall’Ucraina (6-7 milioni) e dal Maghreb (presto affamato dalla mancanza di grano);

Aumento delle spese militari a scapito della spesa in servizi sociali.

 

Anche i lavoratori del nostro settore saranno colpiti dalla conseguenze pesanti di questa guerra per procura, tra l’espansionismo russo di ritorno e le mire di accerchiamento della Nato.

Invitiamo tutti ad aderire allo sciopero dei sindacati di base, che punta ad un immediato cessate il fuoco e ad una ripresa delle trattative di pace.

 

20 MAGGIO SCIOPERO GENERALE CONTRO LA GUERRA E L’ECONOMIA DI GUERRA.

 

Lo sciopero è regolarmente indetto con il rispetto delle normative vigenti e il preavviso alle controparti aziendali.

 

Leggi il nostro volantino: 

 

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20 maggio SCIOPERO CONTRO LA GUERRA

 

Prosegue il percorso di mobilitazione verso lo sciopero contro la guerra e l’economia di guerra del 20 maggio.

Lo sciopero è indetto da un ampio schieramento di sindacati di base (tra cui la CUB) ed ha visto l’adesione di tante associazioni, partiti, forze politiche, contrarie alla guerra, a chi la arma e a chi la finanzia.

E’ necessario fare qualcosa di concreto, a partire da chi lavora e da chi subisce le conseguenze più pesanti del conflitto.

Conseguenze che gravano in modo disastroso sulla popolazione civile e sui soldati che sono costretti a combattere, perdendo spesso la vita per scopi altrui. Mentre la povera gente muore, gli oligarchi e i potenti stanno al sicuro nei loro rifugi ad accumulare ricchezze.

Anche i lavoratori dei paesi belligeranti subiscono una situazione di dura sottomissione alla logica della guerra, che implica sospensione dei diritti, abolizione della libertà di espressione, divieto di scioperare, repressione politica e sindacale.

Per noi, la guerra significa aumento dei prezzi, perdita di potere d’acquisto, riduzione dei servizi sociali, aumento delle tasse per finanziare la spesa militare. Le risorse vengono dirottate dagli investimenti in beni collettivi alle produzioni di armi e di morte. Le fabbriche di armi pregustano ricavi e profitti, per una guerra che si vuole fare durare a lungo.

A tutto questo dobbiamo opporci, qui ed ora, con azioni concrete: lo sciopero è l’unica arma che i lavoratori hanno per fermare la guerra, rifiutare i sacrifici che essa comporta e mettere fine alle sofferenze che provoca.

 

In allegato, la locandina dell’Assemblea Nazionale del 8 maggio in preparazione allo sciopero
e il volantino che contiene l’appello alla mobilitazione e un primo elenco di forze sindacali, sociali e politiche che vi aderiscono

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VERSO LO SCIOPERO CONTRO LA GUERRA

Da oltre un mese è in atto una guerra vicino al cuore dell’Europa, che ha già fatto migliaia di vittime e prodotto milioni di profughi.

Le ragioni della guerra sono molto più complesse di quanto ci voglia far intendere l’incessante bombardamento mediatico.

Nello scontro tra le due potenze imperiali, parimenti aggressive e prepotenti, restano a terra sconfitte sia l’Ucraina (teatro materiale di distruzione e di morte), sia l’Europa, resa subalterna alle logiche della Nato e degli Usa.

Le conseguenze su lavoratrici e lavoratori delle scelte guerrafondaie che stanno maturando in questi giorni saranno molto gravi e durature. L’aumento dei prezzi, delle spese militari, dell’uso di fonti energetiche dannose e inquinanti, ricadrà sulle nostre condizioni di vita per lungo tempo.

Fermare la guerra, invertire la rotta, tagliare la spesa per produzioni di morte, investire sui servizi sociali, migliorare la qualità della vita, sono le nostre priorità.

La CUB aderisce a tutte le iniziative del sindacalismo di base e delle associazioni democratiche per fermare l’allargamento della guerra e fare rientrare tutte le reciproche esigenze di sicurezza in un negoziato che prevenga i conflitti in modo permanente, disarmando le parti in causa.

Per opporci alle scelte sbagliate del nostro governo, stiamo costruendo uno sciopero per il mese di maggio. Per allora la guerra sarà forse cessata, ma non i suoi effetti sulla nostra vita quotidiana.

Per organizzare la mobilitazione è indetta un’ASSEMBLEA NAZIONALE – SABATO 9 APRILE ore 10.00 / 16.00 – c/o ARCI BELLEZZA via Giovanni Bellezza 16/a – MILANO

Nel testo allegato l’analisi del conflitto, la denuncia della situazione e le nostre rivendicazioni.

 

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