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FONDO PER L’OCCUPAZIONE (FOC): DI COSA STIAMO PARLANDO?

In queste settimane abbiamo letto sulla stampa nazionale numerosi articoli dai toni trionfalistici in merito alla costituzione del Fondo per l'occupazione nel settore del credito.

Siamo basiti di fronte a tanto entusiasmo ed euforia manifestata da numerosi sindacalisti firmatari che si sono auto incensati e si sono definiti grandi visionari, che hanno saputo vincere la battaglia della crisi e della disoccupazione giovanile (peccato che poi le banche italiane, come Unicredit, per i servizi di back office assumano all'estero).

Ma sarà veramente così? Noi abbiamo più di un dubbio, e forse un po' di cautela da parte dei sindacati firmatari sarebbe stata più opportuna, almeno fino alla comunicazione dei dati certificati.

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BNL PARIBAS – IL PIANO “INCLINATO” ITALIA

La Direzione ha obiettivi minimi…i Sindacati ancor meno.

La peggiore novità, cari colleghi, è che non c'è alcuna novità nelle "strategie" delle due parti (Direzione Aziendale e Sindacati "riconosciuti") che si accingono a confrontarsi sul Piano Italia.
Dal 2006 si sono succedute continue "riorganizzazioni aziendali" (2006/2008 e 2009/2011, con "correzioni" annuali) tutte condivise con i sindacati e che hanno portato come risultato rilevante, cifre alla mano, alla riduzione di 20 punti percentuali del rapporto costi/ricavi e niente di più.

Tale risultato, "poderoso" sul breve termine per gli azionisti e per il Management, è invece terribilmente doloroso per i lavoratori (e indirettamente anche per la clientela), tanto più se consideriamo che se i ricavi sono diminuiti in modo significativo, il loro miglioramento nel rapporto" cost/income" testimonia un "feroce" taglio dei costi, in primis quello del personale.

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BNL – FATTI E (MIS)FATTI!

Le lavoratrici e i lavoratori della BNL sono capaci di generare maggiori ricavi in rapporto ai costi (cost/income 2013 54,6%), rispetto ai loro colleghi di BNPP Retail France (cost/income 2013 65,2%) e a quelli di Retail Banking Belgio (cost/income 2013 73%), per cui, cari manager (cari nel senso dei costi), non rompete con la "storia" dell'anello debole italiano! In rapporto ai ricavi, purtroppo, costiamo il 10,6% in meno dei francesi e addirittura il 18,4% in meno dei belgi!

La continuità contrattuale (CCNL Credito), il mantenimento della new company/Consorzio nel Gruppo BNL e la clausola di salvaguardia per il rientro in BNL (in caso di cessazione/modifica dell'attività del Consorzio) sono importanti ma non sono in discussione (almeno i primi due aspetti), ciò che deve essere ben chiarito è il vero perimetro della strategia padronale non solo sul Consorzio Italiano (2400 provenienti da BNL e da altre 8 aziende italiane del Gruppo BNP Paribas) ma sull'intero "Piano Italia". Fermarsi ai "tre paletti" è clamorosamente sbagliato e pericoloso!
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INTESA SANPAOLO – L’ELECTROLUX C’E’ ANCHE NEL SETTORE DEL CREDITO

Le cronache di questi giorni hanno dato ampio spazio al ricatto dell'azienda svedese Electrolux, che ha chiesto agli operai di dimezzarsi gli stipendi per non portare all'estero la produzione. Ma meccanismi di ricatto e scambio tra occupazione e tagli salariali si stanno riproponendo anche nel nostro settore.

Banca Monte Parma era stata portata al collasso dal suo management e "salvata" dal Gruppo Intesa Sanpaolo, ma con un accordo capestro che, per due anni, riduceva le condizioni normative e salariali dei dipendenti. Ora, in sede di verifica dell'accordo in scadenza, che prevedeva il ritorno alla "normalità" e l'integrazione di BMP nel gruppo, l'azienda si è presentata lamentando il perdurare di difficoltà reddituali e la necessità di ridurre ulteriormente il costo del lavoro o con la proroga dell'accordo penalizzante o con la dichiarazione di 50 esuberi.     (altro…)

UNICREDIT – UBIS, IL LAVORO SCAPPA ALL’ESTERO

Il 70% (ma forse anche di più, questo lo scopriremo solo vivendo) delle assunzioni in Ubis sarà effettuato oltre gli italici confini.
E' molto probabile che quel centinaio d'assunzioni  che si faranno nei prossimi anni in Italia sarà necessario per ricoprire posizioni chiave nella Governance o per ricoprire ruoli per attività che difficilmente potranno essere delocalizzate all'estero velocemente. Non a caso le assunzioni si concentreranno soprattutto in quei paesi (Polonia e Romania) dove minore è il costo della manodopera.


Dov'è l'impegno sociale delle banche a sostenere il proprio Paese? Meglio sfruttare i lavoratori romeni o polacchi pagandoli poche centinaia di euro al mese che investire in Italia, dove tra l'altro, il tasso di disoccupazione giovanile è molto più alto. I sindacati al tavolo hanno firmato un accordo per contenere il costo del lavoro per i neoassunti (defiscalizzazione contributi, fondo per l'occupazione finanziato dagli stessi lavoratori) e le banche cosa fanno? Dumping? 
 E' ora di mettere fine a queste pratiche indegne.     

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INTESA SANPAOLO – ISGS: PROGETTO LEAN ON SOLUZIONE 13%?

Sin dalla sua costituzione, il consorzio ISGS si è caratterizzato per una gestione del personale sul filo della pressione continua. Il modello organizzativo di Intesa Sanpaolo, così come quello delle altre banche, scopiazza esperienze anglosassoni che tendono a separare la Rete dai back-office ed accentrare le lavorazioni  per risparmiare sui costi  della loro esecuzione. L'idea di fondo, da realizzare in tendenza,  è che nella Rete ci siano lavoratori di serie A, addetti al commerciale e pagati in base ai risultati ottenuti,  mentre nei back-office ci siano lavoratori di serie  B, pagati meno, perché in diretta concorrenza con lavoratori di paesi a minor costo del lavoro.

Le conseguenze più evidenti di questa impostazione si sono viste nel trasferimento ai back-office di molte lavorazioni di cassa, che prima venivano effettuate in linea, in modo tempestivo ed efficiente, con grande semplicità esecutiva e piena soddisfazione della clientela.      (altro…)

BMPS – BENVENUTI IN FRUENDO

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA

Ad un mese dalla partenza di Fruendo facciamo il punto della situazione:
  • Un comunicato dei sindacati del secondo tavolo  dove sono riportate varie questioni che interessano i lavoratori esternalizzati.
  • Ricordiamo che entro la fine di febbraio vanno inviate le lettere di impugnazione (che rialleghiamo) per garantirsi il diritto, entro i successivi 180 giorni, di presentare ricorso legale contro la cessione di ramo d’azienda. Il 19 febbraio è prevista l’udienza per il ricorso presentato a Siena dal prof. Alleva. Sarà un primo passaggio importante. E’ necessario mantenere alta la vigilanza e l’unità dei lavoratori di Fruendo.
La lettera che segue, inviata al “cittadinoonline” dai lavoratori di Krene Srl (Gruppo Bassilichi), conferma la fondatezza delle nostre preoccupazioni sul futuro incerto che grava su Fruendo.

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UBI BANCA – POPOLARE? POTREBBE NON BASTARE

In questo periodo stiamo assistendo, da parte delle sigle del primo e del secondo tavolo, all’uscita di comunicati molto apprensivi a proposito delle proposte di modifiche allo Statuto di UBI Banca ed esortativi riguardo al ruolo di “banca popolare”, soprattutto in qualità di erogatore del credito sui “territori”, di cui l’Istituto dovrebbe riappropriarsi.

Abbiamo già avuto modo di esprimerci in proposito, anche a seguito della nostra partecipazione all’ultima Assemblea dei Soci, e seppur convinti assertori del ritorno ad un’anima popolare, crediamo che sia importante ribadire alcuni concetti.     (altro…)

INTESA SANPAOLO – BANCA ESTESA…COME I DISAGI CHE PRODUCE

Le prime filiali con orario esteso dell'Area Torino erano appena partite con i nuovi orari quando, il 2 febbraio 2013, sulla pagina locale de La Stampa, appariva questa lettera nella rubrica "Specchio dei Tempi": "l'altra sera ho dovuto attendere circa 40 minuti per ritirare un carnet di assegni. Questo perchè l'orario viene dilatato ma lo sportello è uno solo. Che non sia meglio ridurre l'orario (magari 9-19?) per garantire un servizio decente ed attese umane?". A quasi un anno di distanza sarebbe interessante sapere cosa pensa oggi quel signore, ma una risposta indiretta arriva da un'altra cliente, che, in una nuova lettera del 17 gennaio 2014, apparsa sulla medesima rubrica, aggiornava a 50 minuti i tempi di attesa…

Anche senza voler strumentalizzare la debacle di fine dicembre, dovuta in parte a cause straordinarie e non imputabili alla banca, riteniamo che il bilancio di quasi un anno di banca estesa sia da considerare gravemente deficitario.

Ovunque per riuscire a reggere l'impatto si registrano diffuse violazioni delle normative e delle regole.

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TAV, CHI SONO I FUORILEGGE?

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA

Vi invitiamo alla lettura del seguente comunicato, che dovrebbe preoccuparci tutti come cittadini e come contribuenti.
 


Il tribunale di Torino ha condannato tre noTav (Alberto Perino, storico portavoce del movimento, Loredana Bellone, sindaco di San Didero e Giorgio Vair, vicesindaco) a pagare 214.000 euro di danni a LTF (società che commissionò i sondaggi geognostici e sta lavorando a Chiomonte). Avrebbero impedito l'esecuzione del sondaggio geognostico S68 all'autoporto di Susa il 12 Gennaio 2010.
 
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