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CCNL CREDITO – A CHE PUNTO SIAMO


DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA

Il giorno 20 dicembre i sindacati firmatari incontreranno l'Abi per parlare di Fondo di Solidarietà.
La disponibilità all'incontro dell'Abi  ha indotto i sindacati firmatari a revocare il  presidio programmato nella stessa giornata.
La riapertura delle trattative è un fatto positivo. ma va tenuto presente che, se il fondo è indubbiamente utile e necessario per i lavoratori, altrettanto lo è per le banche che non potrebbero "rottamare" i lavoratori più anziani senza questo strumento. Lo segnaliamo perchè l'eventuale accordo sul Fondo non dovrà essere oggetto di scambi impropri come già accaduto in passato.
Rileviamo la permanente assenza di una piattaforma rivendicativa dei sindacati trattanti.
Per questo motivo abbiamo ritenuto di rompere gli indugi e di proporre ai lavoratori una bozza provvisoria di piattaforma del sindacato di base.
Invitiamo i lavoratori alla lettura ed a farci pervenire le loro valutazioni.
A gennaio contiamo di organizzare assemblee fuori orario per l'approvazione formale.

Abbiamo inviato all'Abi la richiesta di partecipare alle trattative: questo per chiarire a tutti che non siamo certo noi a voler restare fuori dalla contrattazione, ma che sarà eventualmente la controparte a mantenere la preclusione nei nostri confronti

Tessera AIACE 2014

Anche quest'anno e fino al 29 marzo 2014 CUB Piemonte organizza la distribuzione delle tessere AIACE a prezzi scontatissimi.
Ricordiamo che:

  • per avere la tessera non è necessario essere iscritti alla CUB
  • la tessera AIACE 2014 (costo normale 13 €) si potrà ottenere presso la nostra sede di C.so Marconi 34 – 2° piano ad un prezzo decisamente inferiore e cioè 10 € per tutti, 9 € per gli insegnanti fino alla scuola superiore e per gli studenti fino a 19 anni

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BMPS – SCANDALO MONTE PASCHI

SE I LAVORATORI NON NE SONO RESPONSABILI
PERCHE' DEVONO PAGARNE LE CONSEGUENZE?

Di questa vicenda si occupano da mesi in molti, ma quasi tutti sembrano essersi dimenticati le responsabilità di chi ha condotto la banca a questo punto e l'assenza, ad oggi, di risultati e cambiamenti apprezzabili nell'operato del nuovo management.

Stiamo parlando di una banca dalla storia gloriosa e plurisecolare devastata negli ultimi anni  da un gruppo dirigente che ora sta passando al vaglio della Magistratura e che annoverava tra i suoi esponenti quello che è stato il più giovane presidente dell'Abi e per ben due mandati.

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CONTRATTO DEL CREDITO, RIPRENDIAMO L’ANALISI

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA

Dopo la riuscita dello sciopero del 31 ottobre è necessario riportare al centro dell'attenzione i contenuti di una vertenza che rischia di vivere solo di interessate spinte emotive, mentre è urgente che le lotte siano accompagnate da ragionamenti lucidi sulla strada da prendere.
Cominciamo con l'invito alla lettura del documento con cui l'Abi ha giustificato la decisione di disdettare il contratto alla scadenza non garantendone più l'ultrattività dopo il 30 giugno 2014.
E' chiaro che se si accetta il terreno di gioco proposto dalla controparte la sconfitta è certa.

Alleghiamo una sorta di "prima risposta" alle argomentazioni dell'Abi, preparato da un collettivo intercategoriale di lavoratori (Clash City Workers) che abbiamo trovato particolarmente utile e interessante. Valutare l'esatto stato del settore bancario e individuare con precisione le responsabilità per gli elementi critici presenti, sono le premesse per evitare un nuovo, rovinoso, rinnovo contrattuale.

BMPS – SCANDALO MONTE PASCHI: PROVIAMO A REAGIRE?


La situazione della banca è, purtroppo, ben nota a tutti ed il piano industriale presentato dai super manager, chiamati al capezzale del Monte, non potrà che aggravarla.

Tra tutti i lavoratori del gruppo regna un clima misto tra rabbia e rassegnazione. Clima ancora più pesante tra i 1.085 esternalizzandi che si sentono traditi ed abbandonati dall'azienda, ma anche dai sindacati che dovrebbero tutelarli.

Eppure qualche segnale di reazione si era visto e si vede tuttora: dalla protesta messa in scena dai lavoratori di Mantova, alla festa del PD di Suzzara, al flash mob realizzato dai lavoratori di Siena, alle lettere di colleghi di Milano al "cittadino online",  fino alle varie azioni di sensibilizzazione della politica e di natura legale che sono in corso soprattutto nei diversi poli della Daaca.

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UNICREDIT – IL TELELAVORO NEL GRUPPO UNICREDIT

Nell'indifferenza generale lo scorso 16 settembre è stata proclamata la Giornata Mondiale del Telelavoro, strumento di flessibilità organizzativa che potrebbe favorire tanto le imprese quanto i lavoratori; invero ancora poco utilizzato nonostante la tecnologia pervada il nostro mondo.

E' emblematico che questa iniziativa in Italia sia passata del tutto inosservata. Le aziende si manifestano fredde verso questo nuovo modello organizzativo; un modello che secondo noi ha potenzialità che meritano un approfondimento pur nascondendo al suo interno anche qualche rischio.

Rischi legati alla sicurezza sul posto di lavoro, al rischio ergonomico, alla dequalificazione fino alla possibilità di essere discriminati o demansionati.

E nel nostro Gruppo? Qualche cosa si sta muovendo. Dopo la partenza pilota di Ucbp, ora spetta ad Ubis continuare nel progetto che non è più pilota, sperimentale, ma pienamente operativo; anche se con molti "se" e qualche "ma".

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BANCARI IN LOTTA PER NON ARRETRARE

Lo sciopero della categoria contro la disdetta del contratto da parte dell'ABI merita un intervento ed una riflessione anche da parte della nostra organizzazione.

All'inizio del 2012 ci eravamo opposti duramente ad un contratto che di colpo abbatteva norme ed istituti contrattuali consolidati, frutto di miglioramenti lenti e conquiste storiche. L'impianto contrattuale veniva seriamente picconato, in ossequio agli imperativi della crisi e alla caduta di redditività delle aziende bancarie. Il costo del lavoro bancario veniva ad essere l'unico imputato: comodo passare un bel colpo di spugna sulle responsabilità dei manager e degli azionisti, che hanno copiato tardi e male modelli di banca dimostratisi fallimentari anche in altri sistemi economici!

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COMITATO NO AL CONTRATTO AIUTABANCHIERI – DISDETTA DEL CCNL: CHE FARE?

Diffondiamo il comunicato del Comitato No al contratto aiuta-banchieri, che entra nel merito della vertenza che si apre sul contratto nazionale del credito e contiene l'ordine del giorno che invitiamo a presentare e votare in assemblea.


Care Colleghe e Colleghi,
La disdetta del contratto da parte dell'ABI apre una fase vertenziale dura, aspra, decisiva. Il costante arretramento sindacale, che ha portato alla firma del CCNL 19/1/2012, non è servito ad arginare i banchieri, anzi ne ha scatenato gli appetiti. La "moderazione" sindacale ha fallito.
Non ci fidiamo delle segreterie nazionali trattanti.
Il Comitato per il No al contratto aiuta-banchieri torna in campo per una battaglia storica, in difesa dei diritti, e per una svolta radicale, che porti a nuove conquiste. Chiediamo a tutti i lavoratori di aiutarci a costruire uno schieramento forte, compatto, radicato nella categoria, che indichi e condizioni chi va a trattare. Vi alleghiamo un comunicato in cui iniziamo una riflessione sulla situazione e su come pensiamo debba essere affrontata

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BMPS – UN PIANO INDUSTRIALE INIQUO ED IRREALISTICO

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA

Sono stati resi noti i termini del nuovo piano industriale di BMPS, di cui potete leggere i dettagli cliccando qua:
il cittadino online.it

Si tratta di un piano non solo iniquo ed offensivo per i lavoratori, ma del tutto fuori dalla realtà.
8.000 esuberi (di cui 2.700 già posti in essere e 5.300 ancora da realizzare su 30.000 lavoratori del gruppo), ulteriori chiusure di sportelli, dismissioni ed un progetto di ricapitalizzazione da 2 miliardi e mezzo di Euro.
Tutto questo è inaccettabile ed irrealistico. Chiediamo l'immediata nazionalizzazione della banca e le dimissioni di Profumo, Viola e dei loro consulenti. La nazionalizzazione è l'unico strumento per consentire la sopravvivenza del gruppo MPS, ma deve essere finalizzata anche ad imporre un nuovo modello di banca, rispettosa dei clienti e del rapporto con i territori.

DISDETTA DEL CONTRATTO DEL CREDITO

SERVONO OCCHI APERTI, NERVI SALDI, DETERMINAZIONE E CONTINUITA'  NELLA LOTTA

Occorre avviare un'ampia riflessione in categoria dopo l'impatto emotivo della disdetta del contratto nazionale da parte dell'Abi. Va ribadito che non è in discussione l'attuale contratto, ma la sua prosecuzione oltre la scadenza del 30 giugno 2014. Con questo atto l'Abi esercita quanto previsto dall'art. 6 comma 4 del CCNL ("il contratto si intenderà tacitamente rinnovato per un triennio, qualora non venga disdetto almeno 6 mesi prima della scadenza") ma lo fa annunciando propositi bellicosi.

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