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VERSO IL RINNOVO DEL CCNL DEL CREDITO CON LE AZIENDE ALL’OFFENSIVA SU PIU’ FRONTI

Se l'inizio della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale è stato rinviato a dopo la pausa estiva, le aziende non sono certo andate in vacanza.
In Intesa Sanpaolo è stato firmato l'accordo sugli esuberi che abbiamo commentato in un apposito comunicato (nel caso consultabile sul nostro sito) che ha aperto spazi alle deroghe su demansionamenti e mobilità territoriale.
In attesa del piano industriale e di un probabile aumento di capitale, Unicredito sta adottando misure molto gravi. L'azienda ha impedito il rinnovo dell'accordo sugli inquadramenti scaduto il 1° agosto, per cui, al momento, il personale è privo di normative che regolano la materia.
Ancora più grave è l'operazione in stile Marchionne che punta alla nascita di due newco, nuove società con partner statunitensi estranei al contratto del credito. (altro…)

UBI BANCA – PROVIAMO A FARE IL PUNTO

Dopo l'estate proviamo a fare il punto della situazione in UBI e in categoria, rinviando ad una prossima occasione il commento sulla situazione economica generale:

  • Piano industriale UBI e VAP 2010 (da erogare nel 2011) ancora da discutere.
  • Accordo sul Fondo esuberi raggiunto con la "vittoria" dei sindacati concertativi.
  • Procedura sugli esuberi di Intesa chiusa a fine luglio.
  • Vertenza Unicredito con esiti che riguarderanno tutti.

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LUNEDI’ 6 SETTEMBRE: SCIOPERO GENERALE – UNA DOPPIA MANOVRA PER UNA STRAORDINARIA STANGATA

La Cub-Sallca partecipa con la propria piattaforma allo
SCIOPERO GENERALE
Indetto da Cgil e dai sindacati di base per martedì
6 SETTEMBRE 2011
e si impegna alle manifestazioni di piazza insieme alle organizzazioni non concertative


La manovra economica del governo rappresenta un epocale passaggio di fase.
Ancora una volta si sfrutta una situazione di emergenza economica per addossare il costo del risanamento finanziario tutto sulle spalle di lavoratori e pensionati, lasciando intatti gli interessi dei grandi possidenti, dei redditieri, dei poteri forti.
Per strappare qualche giorno di respiro alle boccheggianti finanze statali, si attaccano diritti e conquiste che hanno richiesto decenni di lotta.
La Cgil ha indetto uno sciopero per il 6 settembre. Un ampio cartello di sindacati di base ha deciso di scioperare nello stesso giorno, pur con una piattaforma distinta e separata, che tiene conto delle differenze di impostazione e di progetto strategico. Saranno organizzate "piazze alternative" in tutte le città dove questo sarà ritenuto possibile.
La Cub nazionale non ha ritenuto di aderire a questa proposta, ma la Cub-Sallca (insieme a tutta la Cub-Piemonte) ha deciso di partecipare allo sciopero del 6 settembre, considerandolo un momento importante per battersi uniti contro la manovra del governo. 


Invitiamo tutti i lavoratori del settore bancario e assicurativo ad aderire allo sciopero e a partecipare alle manifestazioni sotto le bandiere del sindacalismo di base. Ulteriori dettagli sulle manifestazioni alternative saranno reperibili sui siti nei prossimi giorni. In  caso di necessità non esitate a contattarci.

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INTESA SANPAOLO – L’ENNESIMO ACCORDO BIDONE FIRMATO A FINE LUGLIO (E A TARDA NOTTE)

ORA MANAGER AZIENDALI E DIRIGENTI SINDACALI AL LORO SERVIZIO
POSSONO ANDARE IN VACANZA TRANQUILLI.

Ancora una volta, nella notte, hanno colpito e l'accordo beffa è stato confezionato.
Come nel '99, come nei momenti più bui della storia sindacale aziendale e di categoria l'accordo recepisce, nelle premesse, l'intera impostazione ideologica aziendale: ci sono "esuberi"; occorre ridurre i livelli occupazionali; il costo del lavoro deve diminuire. Perché? Per aumentare i profitti per azionisti e manager. Mentre la storia corre, dirigenti sindacali e aziendali si trastullano con logiche e parole d'ordine che hanno provocato quella crisi finanziaria ed economica di cui oggi si vogliono far pagare i conti ai lavoratori e a interi paesi.
Le condizioni dell'azienda, "irricevibili" dai sindacati firmatari fino ad una settimana fa, con qualche abbellimento di facciata si sono trasformate nella solita, scontata, "vittoria". (altro…)

INTESA SANPAOLO – GRATTACIELI E OCCUPAZIONE

Gennaio 2008: la Cub Sallca esprime preoccupazione per le ripercussioni occupazionali del progetto di grattacielo di Intesa Sanpaolo. Allora si diceva che la costruzione del grattacielo avrebbe comportato la difesa (se non addirittura un incremento) dell'occupazione bancaria nel torinese. Inviammo allora un nostro documento al Consiglio Comunale, non potendo presenziare all'audizione per esplicito veto delle altre sigle sindacali, in cui denunciavamo la tendenza in atto a trasferire risorse da Torino a Milano per effetto della fusione tra Intesa e Sanpaolo.

Luglio 2008: l'azienda dichiara 6.500 esuberi senza nemmeno presentare un  piano industriale ottenendo così un  risparmio di 425 milioni di Euro e l'introduzione dell'obbligatorietà dell'esodo per chi aveva maturato il diritto alla pensione  a riprova delle menzogne sulla tenuta occupazionale.
OGGI COME IERI – PIU' DI IERI
e nel frattempo si sono persi migliaia di posti di lavoro.

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IL NUOVO FONDO ESUBERI ALLA PROVA DELLE VERTENZE AZIENDALI

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB-SALLCA

Come abbiamo scritto nel nostro precedente comunicato, il recente accordo sul "nuovo" Fondo Esuberi sarebbe stato messo alla prova nelle varie realtà aziendali. Ciò sta accadendo con esiti divergenti.

Banco Popolare sta affrontando la prova di unificazione in Banca Unica (che segna il passaggio dal modello federale al modello accentrato, da cui resta fuori solo il Credito Bergamasco) con una previsione di riduzione dell'organico da circa  20.000 a 18.000 unità entro la fine del 2015. Un taglio pesante (10% dell'organico) e le cui ricadute sull'operatività e sui ritmi di lavoro saranno tutte da verificare, soprattutto se le uscite degli esodati avverranno prima che le fasi di unificazione siano realmente avvenute.
Valutiamo in modo molto critico questa operazione nel suo insieme, ma l'azienda ha annunciato di voler affrontare la situazione con esodi volontari ed incentivati. Restiamo in attesa di verificare come questi princìpi verranno formalizzati in un accordo.

Sotto questo aspetto, ben diversa è  la situazione in Intesa Sanpaolo, dove la trattativa è fallita per la volontà dell'azienda di imporre l'uscita obbligatoria per chi aveva maturato il diritto alla pensione e numerose deroghe contrattuali al personale da "riconvertire", che vanno dal demansionamento al superamento dei limiti sui trasferimenti, dal peggioramento degli accordi di armonizzazione all'obbligo di fruizione di ferie arretrate ed ex festività.

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“NUOVO” FONDO ESUBERI: PROVIAMO A CAPIRCI QUALCOSA

L'8 luglio è stato firmato l'accordo sul nuovo Fondo Esuberi di categoria e da allora è stato un effluvio di comunicati, con i sindacati del primo a tavolo a cantare vittoria (quando mai perdono?) e Falcri/Silcea, sul secondo tavolo, che evidenziavano le criticità dello stesso ed in particolare la reale volontarietà dell'accesso al Fondo.
Per capire qualcosa è necessario fare un po' di storia.
La nascita del Fondo Esuberi di categoria è strettamente legata al rovinoso rinnovo del CCNL del 1999. Allora (ennesima vittoria) i sindacati firmatari giustificarono l'arretramento contrattuale proprio con la nascita del Fondo che, a loro dire, dava ai lavoratori un fondamentale, e prima inesistente, strumento di difesa dalle crisi occupazionali. Le norme dell'accordo vennero recepite dal punto di vista legislativo con il Decreto n. 158 del 28 aprile 2000.
Il 24 gennaio 2001 Abi e sindacati concertativi firmarono un "Verbale di incontro" dove veniva introdotta la possibilità di usare il Fondo per le banche che, rinunciando al ricorso a licenziamenti collettivi, fossero disponibili ad attivare esodi volontari per i lavoratori che avevano i requisiti per accedere al Fondo.

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INTESA SANPAOLO – TRATTATIVA ESUBERI

La trattativa ristagna e si dilunga senza costrutto.
L'azienda continua a fornire dati insensati e strumentali.
I sindacati trattanti continuano a chiederne di nuovi per gli incontri successivi.
Al 19 luglio scade la procedura per arrivare ad un accordo.
NON VOGLIAMO IL CONSUETO PACCO REGALO BALNEARE
FIRMATO A FINE LUGLIO: ASSEMBLEE SUBITO!

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INTESA SANPAOLO – ELEZIONI CASSA DI PREVIDENZA SANPAOLO: 2440 VOLTE GRAZIE

Uno straordinario bis per le nostre candidate, un nuovo segnale dai lavoratori che chiedono democrazia

Le elezioni per il rinnovo del CdA della Cassa di Previdenza, per quanto riguarda Aree Professionali e Quadri Direttivi, hanno avuto il seguito esito:

Cinzia Rey / Amalia Piccinino

Sallca Cub

2440

Paolo Cirillo / Giorgio Battoia

Fisac Cgil

1523

Vincenzo Mocati / Francesco Ruda

Uilca

  779

Danilo Mondo / Mario Grippaldi

Fabi

  742

Marco Boero / Domenico Sucato

Fiba Cisl

  710

Arcangelo Gallon / Alberto Grandi

Falcri Silcea

  659      non eletti

Si tratta di un risultato che parla da solo, anche perché la campagna elettorale è stata vera, c'è chi ha pure esagerato con le mail di propaganda e chi, alla fine, è stato escluso.
Ringraziamo quanti hanno sostenuto le nostre candidate e, in primo luogo, Cinzia e Amalia, colleghe preparate e stimate il cui valore aggiunto è evidente in un risultato del genere.     

Per quanto ci riguarda, non possiamo che ribadire che, sebbene le elezioni per gli organismi aziendali (previdenziali ed assistenziali) abbiano natura e caratteristiche diverse da quelle sulla rappresentanza sindacale, è evidente che il ripetersi di esiti che premiano le candidature proposte dalla Cub-Sallca ripropone con forza il problema della democrazia sindacale in categoria e, in particolare, nella nostra azienda.

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INTESA SANPAOLO – DAI CONSULENTI PERSONAL AREA TORINO UNA BELLA RISPOSTA ALL’ARROGANZA AZIENDALE

Mercoledi 15 Giugno si è svolta una riunione dei colleghi consulenti Personal dell'Area Torino e provincia, alla presenza di Direttore di Area e Direttore Regionale.

Quest'ultimo si è distinto nel condurre un pesante attacco contro i colleghi accusati di essersi "addormentati": Torino ed il Piemonte, in passato punte di lancia nell'offensiva commerciale dell'azienda, oggi languono e, addirittura, segnano un regresso sui dati del risparmio gestito.

Gravissimo, a suo dire, che ci siano portafogli con forti quote di risparmio amministrato (titoli di stato) e tranciante la conclusione che ne ha tratto: chi ha tracce di Bot nel suo portafoglio non sa fare il proprio mestiere. Forse, ha ipotizzato, è da troppi anni nella stessa filiale e si dovrà provvedere  a trasferirlo per dargli nuovi stimoli.

Inoltre i colleghi tendono a coalizzarsi per resistere alle pressioni commerciali che giungono dal vertice e questo per l'azienda non va bene. E attenzione perché tutti potrebbero essere controllati nelle loro attività attraverso le procedure già disponibili in ABC (gestione appuntamenti, proposte commerciali, risultati di vendita).

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