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INTESA SANPAOLO – VOGLIONO DISTRUGGERE LA BANCA, LI LASCEREMO FARE?

Quello che segue è un volantino che era già pronto per uscire prima dell'annuncio dell'avvio della procedura contrattuale sui presunti 10.000 esuberi. Alla luce di questo fatto la nostra analisi appare ancora più corretta.

A quasi cinque anni dalla fusione Intesa Sanpaolo assistiamo alla devastazione della banca ad opera del management. Tutto ciò è avvenuto con la complicità delle organizzazioni sindacali firmatarie che hanno fatto di tutto per annichilire la resistenza dei lavoratori, mentre le condizioni di lavoro, delle filiali, delle sedi, del Consorzio, degradavano sempre di più.

Da ultimo, si è assistito, a Torino, ai traslochi dei colleghi di ISGS e di alcuni uffici di sede centrale, avvenuti nel caos e nell'improvvisazione e con sistemazione, in molti casi, in uffici con condizioni ambientali precarie e con pesanti disservizi relativi alle navette per Moncalieri.

Ricordiamo che, finora, gli unici scioperi aziendali nazionali sono stati indetti dalla Cub-Sallca, mentre gli altri firmavano di tutto di più (ricordiamo, da ultimo, il "brillante" accordo sul fondo sanitario di gruppo).

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REFERENDUM DEL 12 E 13 GIUGNO

La CUB-Sallca si è impegnata direttamente nella raccolta-firme per l'Acqua Bene Comune ed anche la battaglia contro il Nucleare rientra nelle tematiche che, da sempre, caratterizzano l'attività della CUB e del sindacalismo di base.
I Referendum del 12 e 13 Giugno sono una straordinaria occasione per rilanciare un diverso modello di sviluppo. Dateci una mano a far circolare le informazioni e rendere tutti consapevoli della loro importanza.  

IL QUORUM DEVE ESSERE SUPERATO
Andiamo tutte e tutti a portare i nostri
QUATTRO SI'

Consigliamo anche di visitare i siti:
www.referendumacqua.it/
www.fermiamoilnucleare.it/

INTESA SANPAOLO – FONDO PENSIONI GRUPPO SANPAOLO IMI: ALCUNI PUNTI FERMI

Si è svolta il 27 maggio scorso l'Assemblea dei Delegati del Fondo Pensioni Sanpaolo, per l'approvazione del Bilancio 2010 e il recepimento delle modifiche statutarie concordate tra azienda e sindacati nel marzo scorso.

La discussione è stata franca e vivace, come sempre accade in questa sede, con la presentazione di un documento critico, sottoscritto da un numero rilevante di delegati, appartenenti a ben cinque diverse sigle sindacali, tra cui la nostra. La nostra valutazione è partita dal riconoscimento degli aspetti positivi che hanno caratterizzato la gestione 2010, generalmente positiva sui rendimenti, con alcuni punti deboli che la direzione del Fondo si è impegnata a correggere. (altro…)

INTESA SANPAOLO – CASSA DI PREVIDENZA SANPAOLO: SI VOTA DAL 15 AL 28 GIUGNO

CANDIDATE COMPETENTI PER UNA CARICA IMPORTANTE

La Cassa di Previdenza Sanpaolo è una realtà previdenziale importante: oltre 900 milioni di euro di patrimonio, prestazioni pensionistiche annuali vicine ai 45 milioni di euro, quasi 6000 pensionati ed oltre 7000 iscritti attivi. L'integrazione pensionistica fornita rappresenta una sicurezza per tutti i colleghi dell'ex-Sanpaolo, che hanno potuto reggere le varie riforme previdenziali degli ultimi anni con la certezza di poter contare su una tutela forte del proprio reddito anche dopo aver maturato il diritto ad andare in pensione.

Oltre alla fideiussione prestata dalla banca, la tutela migliore è garantita dalla buona gestione del patrimonio, dall'attento controllo dei rischi e dal perseguimento di una redditività adeguata e sostenibile. Per questo è importante garantire che la Cassa sia in buone mani, gestita da persone affidabili e competenti, indipendenti da condizionamenti e pressioni.

Nel 2008, sostenuta da una valanga di voti, è entrata in Consiglio d'Amministrazione Cinzia Rey (Consigliere), con Amalia Piccinino (Supplente), due colleghe indipendenti che hanno portato un po' d'aria fresca in organismi che erano sempre stati sotto stretto controllo dei sindacati firmatari. (altro…)

INTESA SANPAOLO – ALLARME ESUBERI

Comunicato della segreteria del Cub-Sallca

In data 30 maggio Intesa Sanpaolo ha recapitato ai sindacati la lettera con cui apre la procedura di confronto ai sensi dell'art 18 e 19 del CCNL.La lettera conferma cose già contenute nel piano industriale, come la riduzione di organico di 3.000 persone nel triennio 2011/2013 e la riconversione professionale di altre 5.000, ma introduce anche elementi nuovi e preoccupanti, come la dichiarazione di 10.000 esuberi e l'abbattimento strutturale del costo del lavoro per 300 milioni di euro a partire dal 2014.

La lettera avverte in modo esplicito che la riduzione di organico sarà contenuta a 3.000 addetti solo nel caso che vengano accettate le condizioni organizzative, produttive, normative e contrattuali che l'azienda intende realizzare. Se queste condizioni non dovessero realizzarsi, la riduzione d'organico tenderebbe a salire fino ai 10.000 esuberi annunciati.

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UBI – “LA SUA SODDISFAZIONE E’ IL NOSTRO MIGLIOR PREMIO!”

Un piano atteso da tempo quello di UBI, costretto dalla crisi a rimanere a lungo nei cassetti del top management della banca ma che non convince fino in fondo, come un vino che nonostante la parecchia cantina appaia all'assaggio poco strutturato. Questa la nostra opinione ma non solo … Evidente l'ispirazione a quello di Banca Intesa, diversa la scelta dei tempi: Intesa è uscita col proprio contemporaneamente alla notizia dell'aumento di capitale, Ubi ha scelto di rischiare i marosi del mercato con l'annuncio della ricapitalizzazione senza il necessario sostegno di un piano industriale, varato a posteriori. Una scelta pagata a duro prezzo sulla quotazione in Borsa.

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CRONACHE DAL PIANETA CARIPARMA – n.6

CONTRATTO INTEGRATIVO GRUPPO CARIPARMA: LA BEFFA FINALE
Un contratto integrativo scaduto da 14 anni, mesi e mesi di lungaggini (non diciamo trattative) una conciliazione in sede Abi, varie minacce di scioperi (rimaste tali) e alla fine anche il gruppo Cariparma può vantare un accordo separato, firmato solo da Fiba-Cisl, Uilca, Fabi.
Non vale decisamente la pena entrare nei dettagli dell'accordo (rimandiamo alla vasta letteratura prodotta dal "fronte del si" e dal" fronte del no", ma chi ne fosse sprovvisto ce la può richiedere) anche perché la sintesi è contenuta in due concetti espressi dal comunicato delle sigle del primo tavolo che non hanno firmato.
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RINNOVO DEL CCNL: LA PIATTAFORMA DELLA CUB-SALLCA

La nota discriminazione che impedisce alla Cub-Sallca di indire assemblee in orario di lavoro, rende necessario cercare soluzioni alternative per illustrare la piattaforma a iscritti e simpatizzanti, come riunioni fuori orario o in pausa pranzo. Stiamo comunque cercando di organizzare momenti collettivi di confronto.
Al momento questi sono gli appuntamenti:

  • Napoli, 13 maggio, ore 18,00, in Viale Michelangelo 33
  • Roma, 16 maggio, ore 17,30, Via Cavour 101
  • Milano, 17 maggio, ore 17,30, in Corso Lombardia 20
  • Torino, 18 maggio, ore 17,30 in Corso Marconi 34
  • Genova, 19 maggio, ore 17,30 in via alla Porta degli Archi 3/1

E' evidente che la trattativa per il rinnovo resterà nelle mani del primo tavolo, ma ciò non toglie che porteremo avanti le nostre istanze. La Cub-Sallca si unirà ai momenti di lotta che verranno proclamati, per contrastare le posizioni dell'Abi, per controllare l'operato dei sindacati trattanti, per difendere i nostri contenuti.
Ricordiamo l'importanza dell'odg che invitiamo a presentare ovunque e che qualifica la posizione della Cub-Sallca in questa fase. Vi invitiamo a farci sapere l'esito della votazione.  

Grazie a tutte/i.  

La Segreteria Nazionale Cub Sallca

VERSO IL RINNOVO DEL CCNL: QUALE PIATTAFORMA?

(Comunicato su CCNL n.2)

Il rinnovo del contratto credito parte con una formazione a tre punte: le  sette sigle firmatarie del primo tavolo, una del secondo (Unità Sindacale, nata dalla fusione Falcri-Silcea) e una esclusa dalla trattativa (Cub-Sallca) per le note discriminazioni verso il sindacalismo di base.

Ci saranno quindi tre piattaforme diverse anche se, di fatto, il rinnovo verrà condotto dai sindacati del primo tavolo (sorvoliamo per ora sui problemi della democrazia e della rappresentanza ), per cui sarà bene valutare i contenuti della loro piattaforma, in vista delle assemblee previste per il mese di maggio.

In premessa al documento campeggia una dichiarazione di autocompiacimento per come i sindacati firmatari hanno contrattato e gestito bene i problemi negli ultimi 20 anni. Su questo punto, al di là del nostro giudizio pesantemente negativo, è sufficiente ricordare come l'obiettivo primario per i lavoratori con maggiore anzianità sia arrivare al prossimo scivolo, per capire l'entusiasmo che regna nel settore, grazie alle illuminate scelte delle "sette sorelle", cui manca anche il senso del ridicolo, quando si attribuiscono addirittura il  merito di aver "salvato" le banche italiane dalla crisi finanziaria.

Il punto più critico di questa parte è quella dove le sette sigle chiedono di potersi sedere nei Consigli di Sorveglianza, nelle banche con governance duale (cioè compresenza di CdS e CdA) o nei CdA delle banche popolari, dove l'azionariato dei lavoratori lo consente.

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CCNL CREDITO: SI PARTE TRA CHIACCHIERE, PROCLAMI, CONTRADDIZIONI PREOCCUPANTI

(Comunicato su CCNL n. 1)

Con la presentazione della piattaforma dei sindacati del primo tavolo inizia ufficialmente il percorso di rinnovo del CCNL del credito scaduto a fine 2010.
In realtà le scaramucce proseguono da mesi, tra minacciose richieste dell'Abi su fondo esuberi, assunzioni in deroga, contratti complementari, demansionamenti, ecc. e repliche bellicose dei sindacati firmatari a mezzo stampa.

Fin dall'inizio l'Abi ha chiarito che il rinnovo del contratto doveva prima scontare il passaggio di un accordo su un nuovo fondo esuberi, meno costoso e obbligatorio. Il fronte sindacale ha risposto picche, dichiarando la propria indisponibilità ad introdurre l'indennità di disoccupazione e l'obbligatorietà del fondo. Al momento la commissione congiunta, che doveva discutere l'argomento, ha concluso i suoi lavori con un nulla di fatto, ma questo per l'intransigenza dell'Abi più che dei sindacati trattanti: come dichiarato dal segretario della Uilca Masi (Il Sole 24 Ore del 19 aprile) "in 30 anni di sindacato è la prima volta che mi capita di vedere rifiutata una proposta che permette alle imprese uno scambio vantaggioso"…"abbiamo proposto di ridurre l'assegno netto che spetta al lavoratore del 10%".

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