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REFERENDUM ACQUA PUBBLICA

acquapubblica_adesivo2Raccolta firme per i referendum contro la privatizzazione dell'acqua
Martedì 8 Giugno
dalle ore 12,00 alle 15,00 in P.zza S.Carlo 156 a Torino
(davanti alla sede di Intesa Sanpaolo!)

La Cub Piemonte è tra i promotori, insieme ad altri sindacati, associazioni, comitati della CAMPAGNA REFERENDARIA PER L'ACQUA PUBBLICA.

Di seguito il testo del Forum italiano dei movimenti per l'acqua.

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INTESA SANPAOLO – PRECARI ISP IN CERCA DI AIUTO!

Pubblichiamo il testo di una lettera inviataci da un gruppo di precari Intesa Sanpaolo. Questi colleghi sono evidentemente le vittime eccellenti dell'accordo sull'occupazione del 2/2/2010, quello sulle assunzioni in deroga.
La banca ha fatto una grande operazione di immagine, candidandosi al primo premio per la buona occupazione, ma nessuno ha ricordato il "sacrificio" di oltre 600 persone che avevano lavorato a tempo determinato e non sono state "stabilizzate".
I sindacati firmatari hanno esaltato l'accordo nelle assemblee, senza fare conoscere ai lavoratori tutta la verità: i precari non confermati e la sorte dei dipendenti delle cooperative appaltatrici delle lavorazioni esterne, mollati il giorno dopo. (altro…)

CONTRO IL TENTATIVO DI FAR PAGARE LA CRISI AI LAVORATORI

La mattina del 28 Maggio si terrà, davanti alla sede di Intesa Sanpaolo, un presidio di USB (sindacato di base che, insieme alla CUB, fa parte del Patto di Base dei sindacati alternativi) per denunciare il ruolo delle banche nell'attuale crisi economica.

Un'iniziativa contro i banchieri e non certo contro i bancari, che, come le altre categorie di lavoratori, devono fronteggiare l'attacco del grande capitale industriale e finanziario.

Un attacco che vuole far pagare alla classi subalterne (una volta si sarebbe detto ceti popolari, ma ormai l'attacco coinvolge ampi settori dei ceti medi) il costo della crisi, colpendo stipendi, pensioni e servizi sociali.

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GRUPPO ZURICH ITALIA ASSICURAZIONI – PROGETTO ARIBA UK: TAGLIO POSTI DI LAVORO

ARIBA UK – 807 11th Avenue Sunnyvale, CA 94.089 / "Domiciliazione strategica" di Zurich Financial Service

ARIBA UK è la società di servizio anglosassone che fornisce ausilio, committenza, appalto per soluzioni aziendali. Preferisce però la mite California per allocare l'impianto strategico di management.

La Zurich Financial Service – in Italia meglio conosciuta come Gruppo Zurich Italia Assicurazioni – dal 2001 tramite Christopher Barnes, attualmente Chief Claims Officer di Global Corporate del Gruppo svizzero, sovrintende la Corporate Global in Europa (GCiE) team Crediti e collabora con il Nord America Commercial (NAC), si affida a questa primaria società dell'E-Commerce.

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NOI L’AVEVAMO DETTO…

Ogni tanto riusciamo a levarci qualche soddisfazione ed indubbiamente gli articoli comparsi qualche giorno fa sulla stampa economica dimostrano che predicare nel deserto, alla fine, non è sempre inutile.

Ci riferiamo ai rilievi mossi dalla Consob alle cinque principali banche italiane per il modo in cui costringono gli addetti alla vendita a collocare i loro prodotti. I nomi sono stati resi noti, per la prima volta: Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps,  Banco Popolare, Bnl. Istituti che hanno insieme  15.000 sportelli, quasi la metà di quelli esistenti in Italia. Secondo la Consob, le politiche commerciali adottate dalle cinque banche per la selezione dell'offerta di servizi ai clienti e le politiche di incentivazione del personale "sono risultate in larga parte imperniate su logiche di prodotto (quantitativi di prodotti da vendere, di norma di raccolta propria o del gruppo) anziché di servizio reso nell'interesse della clientela". Questo comportamento "non è idoneo a contenere potenziali conflitti d'interesse tra banca e cliente" poiché il personale "può essere indotto a collocare i prodotti, spesso quelli sviluppati dalla casa, secondo criteri a budget, indipendentemente dall'adeguatezza degli investimenti per la clientela" (da Il sole 24ore del 4 maggio scorso). (altro…)

CARIGE – E’ QUESTIONE DI SOPRAVVIVENZA

La crisi avanza.

Una crisi internazionale con protagonisti banche, il sistema finanziario internazionale e regole che favoriscono la speculazione finanziaria a scapito di investimenti  produttivi.

In questo  contesto, è impensabile che una crisi, in origine emersa negli Stati Uniti, non colpisca anche "i nostri interessi". Le banche e la finanza, dopo essere state salvate dall'intervento pubblico, stanno usando i fondi ottenuti a basso costo per trasferire ingenti capitali in attività speculative. La finanza anglosassone, insieme alle agenzie di rating, punta al ribasso, speculando sull'eventuale default di Paesi sovrani dell'area euro (es. Portogallo,  Spagna, Irlanda, Italia), come già avvenuto a discapito della Grecia.

E' solo questione di tempo, dopodiché, la crisi coinvolgerà più profondamente anche l'Italia, diventando il pretesto per giustificare un ulteriore affondo su diritti  e potere d'acquisto. In Grecia hanno colpito la tredicesima, la quattordicesima, aumentato la flessibilità, allargato le maglie dei licenziamenti. Pensate che i lavoratori italiani ne saranno esentati? Già si parla di blocco degli stipendi pubblici e  di una manovra da 27 miliardi di euro per il  2011 ed il 2012.

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APPELLO DI PARIGI DEL 10 APRILE 2010: NON PAGHEREMO LA LORO CRISI

Firmatari:

  • Confederacion General del Trabajo CGT (Stato Spagnolo)
  • Confederacion Intersindical (Stato Spagnolo)
  • Intersindical Alternativa de Catalunya IAC (Catalunia)
  • Confederazione Unitaria di Base CUB (Italia)
  • Confederazione Italiana di Base UNICOBAS(Italia)
  • Cobas (Italia)
  • Unione Sindacale Italiana USI (Italia)
  • SAC Syndikalisterna (Svezia)
  • British Industrial Workers of the World IWW (Gran Bretagna)
  • Sindacato Dei Lavoratori intercategoriale SDL e RDB (Italia)
  • Transnationals Information Exchange TIE (Germania)
  • Union syndicale Solidaires (Francia)
  • Confederation Nationale du Travail CNT (Francia)

La "crisi" segna lo scacco assoluto delle ideologie neoliberiste e delle politiche che mirano ad affidare al mercato le sorti dell'umanità. Era comico, l'anno scorso, vedere quelli che, come tutti i nostri governanti, erano in beata adorazione della libera concorrenza, trasformarsi in apostoli dell'intervento dello stato. Ma se sono diventati favorevoli all'intervento dello stato, era per salvaguardare degli interessi privati secondo il ben noto precetto: "Socializzare le perdite, privatizzare i profitti".

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INTESA SANPAOLO – CHI SARANNO I PROSSIMI?

Luglio 2007: circa 2.000 lavoratori di Intesa vengono ceduti a Cariparma come "merce di scambio" per ottenere il via libera di Credit Agricole alla fusione con Sanpaolo

Febbraio- marzo 2008: altri 2.000 lavoratori circa vengono venduti a Carige, Credito Valtellinese, Veneto Banca, Banca Popolare di Bari e Banca Popolare dell'Alto Adige per ottemperare alle disposizioni dell'Antitrust.

Maggio 2010: 400 lavoratori di Banca Depositaria vengono ceduti a State Street.

Gli appetiti di Credit Agricole non sono finiti: per cedere la propria quota in Intesa Sanpaolo richiede nuovi "sacrifici umani". Si parla di cessione di CariLaspezia e di altri 85 sportelli "sciolti".

Chi saranno i prossimi? (altro…)

INTESA SANPAOLO – LA BANCA “ETICA” CHIUDE SPORTELLI ALL’ESTERO E LICENZIA?

Intesa Sanpaolo ha lanciato un piano di ridimensionamento della sua presenza all'estero con la chiusura di numerosi sportelli: già chiusa la filiale di Barcellona, le prossime vittime, in Europa, saranno le filiali di Monaco, Atene e Vienna. In ambito extra-europeo, saranno chiusi gli uffici di rappresentanza di Bangkok, Buenos Aires, Città del Messico e Los Angeles.

Abbiamo cercato di ricostruire la vicenda pur non disponendo di notizie dirette e dovremo usare molti condizionali, ma al di là di possibili errori, ci premeva denunciare una notizia che nessun altro sindacato ha finora ritenuto di diffondere.

I dati certi sono le chiusure di queste filiali estere ed il fatto che alcuni lavoratori rischieranno di restare senza lavoro, mentre altri dovranno accettare trasferimenti a centinaia di chilometri di distanza. (altro…)

INTESA SANPAOLO – BANCO DI NAPOLI: RAPINA CON AVVISO DI RAPINA

Le  rapine fanno parte del rischio del nostro mestiere e, fin quando sono incruente, ci limitiamo a riflettere sulla "ineluttabilità" dell'evento, sul fatto che nelle nostre zone si ripetono con  preoccupante frequenza, ecc.

Tutto ciò è sostenibile fin tanto che le norme di sicurezza sono esistenti ed osservate, fin tanto che il buon senso assiste il comportamento nostro ed altrui ma non è più tollerabile e suscita in noi rabbia e reazioni quando un evento di simile portata è avvertito ed è stato "annunciato". (altro…)