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INTESA SANPAOLO – ANCHE I BANCARI IN PIAZZA PER DIFENDERE IL POSTO DI LAVORO

La vicenda che vogliamo raccontarvi spiega come la crisi possa diventare anche una scusa per le aziende per sfruttare la situazione per trarre nuovi profitti.

Intesa Sanpaolo vuole vendere alla statunitense State Street le attività di Banca Depositaria (che, in sintesi, si occupa dell'amministrazione e del calcolo del valore delle quote dei fondi d'investimento).
Lo vuole fare vendendo anche 395 lavoratori, violando così un accordo sindacale che prevedeva il loro ritorno in azienda. Per questo motivo Intesa Sanpaolo ha subito anche una condanna per attività antisindacale.
State Street, dal canto suo, ha già annunciato che intende aumentare la redditività riducendo i costi: è facile immaginare quali. Intesa Sanpaolo incasserà 1, 7 miliardi di Euro dalla vendita e cercherà di disfarsi di 395 lavoratori che avranno un destino incerto.

Nel frattempo la banca sta peggiorando il livello del suo servizio alla clientela.
Dopo averlo sperimentato nella rete ex Intesa, ora anche nella rete ex Sanpaolo i clienti stanno provando "l'accentramento" delle operazioni.

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CRONACHE DAL PIANETA CARIPARMA – n.1

Con questo numero nasce una nuova iniziativa della Cub-Sallca della Federazione di Torino: una serie di bollettini dal titolo "Cronache dal pianeta Cariparma", con cui cercheremo di seguire le vicende del gruppo.

E per inaugurare la serie niente di meglio che commentare un recente episodio che dà la misura dello stato delle relazioni sindacali in Cariparma.
Un volantino dell'11 dicembre delle RSA di Milano, Monza e Brianza di Dircredito, Fabi, Fisac-Cgil, Ugl comunicava un episodio increscioso.

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INTESA SANPAOLO – COMUNICATO SU BANCA DEPOSITARIA

L'esito favorevole della sentenza nella causa intentata dalle sigle del primo tavolo per la vicenda di Banca Depositaria è un'eccellente notizia, che crea condizioni più favorevoli per la prosecuzione della battaglia.

Come abbiamo ribadito anche nell'ultimo numero di Consortium, nessuno però può illudersi che la storia finisca qui: sicuramente l'azienda farà ricorso, ha già annunciato che continuerà la procedura per la cessione, comunque il dispositivo della sentenza dovrà essere analizzato attentamente, perché non produrrà automaticamente il mantenimento dei lavoratori all'interno del gruppo.

Due elementi però emergono con chiarezza. Il primo è che l'azienda non è invincibile e affrontarla con determinazione ha prodotto uno stop, seppure non definitivo, che non aveva preventivato. Il secondo dato certo è che nessuno potrà cullarsi nell'idea che gli avvocati rappresentino la soluzione esclusiva per tutti i problemi; l'azienda non recederà così facilmente dai suoi propositi e per farla ricredere sarà necessaria la mobilitazione dei lavoratori.
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IL TEMPO DELLA CAROTA… E DEL BASTONE

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati
Bertolt Brecht

Con l'eleganza di un branco di cinghiali il blocco di interessi che sostiene il TAV sta rilanciando l'iniziativa per imporre la costruzione del treno ad alta voracità.
Questi signori si sentono oggi forti, governo nazionale e locale, grandi mezzi di comunicazione, partiti di governo e di "opposizione" si schierano a favore di un progetto caratterizzato da un costo spaventoso e da un altrettanto spaventoso impatto ambientale.
D'altronde è questa la vera ragione della mobilitazione del blocco tavista: privatizzare i beni comuni, appropriarsi di ricchezza pubblica, garantirsi robusti profitti a spese della comunità.

Un progetto tanto semplice quanto sciagurato, per realizzare un'opera inutile e devastante.

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INTESA SANPAOLO – LA POLITICA DEI DUE FORNI

(aro' vere e aro' ceca)

Da Il Sole 24 ore del 9 gennaio 2010 leggiamo, con interesse e curiosità, ma soprattutto con preoccupazione, un articoletto da cui si apprende che Intesa Sanpaolo si appresta ad aprire 3-4 nuovi siti creando 4-600 nuovi posti di lavoro con "contratto a salario d'ingresso ridotto", individuando in Lecce, Potenza e L'Aquila le città interessate da questa espansione. Sempre dalla stessa fonte veniamo a conoscenza che tale proposta è stata già presentata ai rappresentanti sindacali firmatari di contratto (ovvero le solite 8 sigle cuscinetto).

Le osservazioni, o meglio le contestazioni, che intendiamo sollevare  sono di duplice ordine:

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ACCORDO DI CATEGORIA SULLE TUTELE OCCUPAZIONALI

Il 16 dicembre, nella tarda serata (come ci informano i sindacati firmatari e come pare sia diventata abitudine: forse vogliono dirci che lavorano fino a tarda ora?) è stato siglato un accordo con l'Abi sulle tutele occupazionali, cui è stato dato poco risalto in categoria dagli stessi firmatari.

L'accordo trae origine da problemi veramente gravi che si stavano creando in banche prevalentemente estere e/o di piccole dimensioni, dove però centinaia di lavoratori avevano perso il posto di lavoro o rischiavano di perderlo, come ricordato nel nostro volantino di novembre 2009 "E se domani vi svegliaste senza il contratto dei bancari?" ed in un precedente volantino sulla vicenda Fonspa.

L'accordo consta di diversi punti. (altro…)

PERMESSI EX FESTIVITA’ 2010

Nell'anno in corso i giorni di permesso per festività soppresse sono cinque:

  • 19 marzo         San Giuseppe
  • 13 maggio      Ascensione
  • 3 giugno         Corpus Domini
  • 29 giugno       Santi Pietro e Paolo
  • 4 novembre    Festa delle Forze Armate

Per la sola piazza di Roma il 29 giugno è giornata festiva e quindi i giorni di permesso sono ridotti a quattro.

Il CCNL del settore credito in vigore, art. 50, prescrive che i giorni di recupero siano fruibili dal 14 gennaio al 16 dicembre di ogni anno. Nel caso in cui non vengano utilizzati entro il termine,  viene monetizzato nell'anno successivo il corrispondente valore, determinato sulla base di 1/360 della retribuzione annua per ogni giornata.
Non ci sono altri vincoli alla fruibilità di tali giornate, quindi si può optare per usufruire dei permessi ex festività per le prime assenze dell'anno. (altro…)

INTESA SANPAOLO – LE DAMIGELLE D’ONORE

Com'era prevedibile, le inopportune (e per certi versi provocatorie) dichiarazioni di Salza, che, ricordiamo, ha definito i sanpaolini "felici e contenti" di lavorare nella banca post-fusione, hanno suscitato un vespaio di polemiche.  
Tenendo conto del clima pesante che si respira in azienda, non sono stati pochi i colleghi che hanno deciso di rispondere direttamente o di attivarsi per diffondere la protesta, come dimostrano inequivocabilmente le catene di mail circolate nei giorni scorsi.

Per quanto ci riguarda, nel clamoroso silenzio di tutti gli altri sindacati, abbiamo immediatamente risposto al Presidente con una lettera aperta che è circolata molto ed ha anche avuto una eco nella stampa locale.
Le reazioni dei colleghi, centinaia e tutte di segno positivo, non si sono fatte attendere: mail, telefonate, pacche sulle spalle. In prima fila, ovviamente, i vecchi sanpaolini, colpiti nell'orgoglio, ma anche tanti giovani colleghi e molti ex-Intesa che hanno imparato a conoscere ben prima degli altri le cure e lo stile di questa dirigenza.

In questo contesto, è stata davvero brava la giornalista de La Stampa, la già ben nota (a noi) Marina Cassi, a scovare due lavoratori, per di più sanpaolini di lungo corso, che non condividessero affatto i contenuti della nostra lettera, intervistando peraltro solo loro. (altro…)

INTESA SANPAOLO – LETTERA APERTA AL DOTTOR PASSERA

Ci rivolgiamo a lei, dottor Passera, con uno strumento poco ortodosso, ce ne rendiamo conto, perché i temi che tratteremo dovrebbero essere oggetto di confronto ad un tavolo sindacale, però, quando noi scriviamo alle Relazioni Sindacali per poter partecipare alle trattative, la risposta è sempre la stessa: non siete firmatari di contratto e non siete legittimati a trattare. Solo che per firmare un contratto bisognerebbe sedersi al tavolo di trattativa e quando, in occasione del rinnovo dell'ultimo CCNL, abbiamo presentato la nostra piattaforma all'Abi non si sono degnati di risponderci.

Confidiamo che nel 2010, quando scadrà nuovamente il contratto nazionale, il dottor Micheli, che sappiamo essere molto influente in Abi, vorrà contribuire a rompere questo circolo vizioso e farci partecipare, magari, al terzo tavolo (ci accontentiamo). (altro…)