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Roberta B. 30enne plurioperata al cervello rischia il posto di lavoro o una vita impossibile con la aspettativa non retribuita.
Abbiamo chiesto alla dirigenza della banca Carige di evitare la strada del licenziamento e di consentire a Roberta di pensare al bene primario della salute. (altro…)
Lo scorso 11 gennaio si è svolta l'Assemblea straordinaria dei Delegati del Fondo Pensioni Gruppo Sanpaolo Imi per approvare le modifiche statutarie necessarie per adeguarsi alla nuova normativa prevista dalla L. 252/05 (Legge Maroni). L'assemblea ha visto una scarsa partecipazione dei delegati espressione delle principali sigle, che evidentemente considerano questa sede un elemento di secondaria importanza nella distribuzione del potere e quindi non garantiscono né partecipazione né interessamento.
Noi invece pensiamo che l'Assemblea debba conquistarsi un ruolo significativo e sostanziale, anziché limitarsi al controllo formale su atti e delibere prese in altra sede. Lo abbiamo scritto in un documento e lo abbiamo ribadito nel nostro intervento: la corretta gestione dei fondi previdenziali dei colleghi è garantita solo da una costante attenzione dal basso e da un sistema trasparente di regole e responsabilità, che la nuova normativa rafforza.
L'articolo di Beppe Minello in Cronaca di Torino
L'arroganza delle altre sigle sindacali impedisce l'audizione al Cub-Sallca in Comune.
Per senso di responsabilità abbiamo deciso di inviare una lettera e di rinunciare all'incontro.
Un bel volantino della CUB-Trasporti Lombardia Malpensa Linate che spiega bene tutto quello che sta succedendo:
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Di recente è circolato in azienda, principalmente nella rete, un volantino "anonimo" siglato "UN GRUPPO DI COLLEGHI" che, vista la situazione cronica di sottorganico, i ritmi di lavoro sempre più serrati, le pressioni conseguenti al sistema degli obiettivi, invita i colleghi a dimettersi dai sindacati trattanti.
I contenuti del menzionato volantino sono condivisibili ma la difesa dei diritti dei lavoratori non si ottiene con un volantino anonimo, ma attraverso la partecipazione attiva dei lavoratori al processo di cambiamento. La CUB SALLCA propone la costruzione ed il radicamento di un sindacato alternativo e indipendente, perché di sindacati "allineati e dipendenti" ce n'è a iosa. Il modello di sindacato che fonda le sue ragioni sulla concertazione con la controparte (come quello a cui si ispirano i sindacati firmatari) nei fatti è fallito; la CUB SALLCA propone un sindacato di base in cui i lavoratori siano i protagonisti, attraverso la loro partecipazione attiva. (altro…)
Sino ad oggi, non abbiamo voluto entrare direttamente nel merito del dibattito "grattacielo SI', grattacielo NO", anche se naturalmente, come sindacato di base, abbiamo un'opinione ben precisa (e consolidata) sull'impatto, non solo ambientale, delle "grandi opere", sugli appetiti che solleticano, sugli interessi che rappresentano.
A chiunque voglia formarsi una propria opinione, cosa che in casi del genere è quanto di meglio si possa fare, consigliamo di visionare anche la documentazione presente sul sito www.nongrattiamoilcielo.org, in modo da compensare le tante pagine "a pagamento" dei sostenitori del progetto che compaiono periodicamente sulla carta stampata.
Ma se c'è una cosa che ci fa davvero imbestialire e ci costringe a rispondere è leggere (vedi da ultimo l'audizione in Comune di Salza e Modiano del 16 gennaio scorso) che tra i principali argomenti che i sostenitori del "palasalza" adducono a sostegno delle loro tesi c'e' quello per cui la costruzione del grattacielo comporterebbe una difesa (se non addirittura un incremento) dell'occupazione bancaria nel torinese, invertendo la tendenza in atto sin dai primi giorni post-fusione.
Per favore, basta dire stupidaggini e prendere per i fondelli la città (tra i lavoratori della banca quasi nessuno oramai ci casca più). (altro…)
Le trattative di cessione non sono partite nel modo migliore.
Possiamo già dire, allo stato attuale delle cose, che non sono mai state prese in considerazione nè la richiesta della volontarietà del singolo alla cessione (il punto certamente più difficile) ma neppure quella sulle garanzie occupazionali in capo al cedente.
La parola, infatti, è già alle banche acquirenti, che hanno fatto capire che una ripetizione dell'accordo concluso per Cariparma (che già non aveva entusiasmato) sarebbe troppo onerosa.
Le aziende acquirenti hanno presentato bozze di accordo, tutte abbastanza simili (chi le volesse visionare può richiedercele senza problemi).
Sostanzialmente la loro posizione è: i lavoratori ceduti vengano da noi e applicheremo le nostre condizioni.
Tra i tanti elementi di disorganizzazione della nuova banca, sotto le feste natalizie ed oltre, spicca la grottesca vicenda dell'esaurimento dei moduli "universali" in parecchie filiali dell'Area Torino.
Principale imputato è la nuova procedura per la richiesta delle forniture di modulistica. Lo strumento utilizzato nelle filiali per fronteggiare l'emergenza (le fotocopie dei moduli) pone qualche dubbio rispetto alla correttezza dell'operatività.
Abbiamo cercato, invano, di ottenere qualche risposta in merito dalle funzioni preposte. Ed allora abbiamo deciso di porre le domande in forma scritta ed ufficiale.
Dal 14 gennaio sono iniziate le trattative sindacali sulle filiali cedute a seguito delle disposizioni dell'Antitrust tra i Sindacati firmatari, IntesaSanpaolo e le banche acquirenti.
Nonostante le proteste dei lavoratori coinvolti e le iniziative di informazione e denuncia della CUB Sallca, le trattative partono senza che si siano svolte consultazioni ed assemblee tra i lavoratori interessati, e senza una piattaforma ufficiale.
Eppure una parte dei lavoratori si è già fatta sentire in modo esplicito: sono oltre una ventina le filiali che hanno fatto partire un appello come quello riportato sul retro del volantino
Le richieste sono chiare: possibilità di partecipare e decidere, diritto d'opzione sulla cessione; forti garanzie occupazionali e mantenimento dei diritti acquisiti. (altro…)
A sette mesi dal passaggio in Cariparma i colleghi ex-Intesa possono cominciare a fare paragoni tra il vecchio e il nuovo, constatando purtroppo che non tutto è rimasto immutato, come invece si dichiarava nell'accordo di quest'estate tra azienda e sindacati concertanti.
Elenchiamo brevemente alcuni punti di discontinuità emersi dalla pratica quotidiana e segnalatici da chi li ha "sperimentati" sulla propria pelle, in assenza della benché minima informativa da parte aziendale: (altro…)