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Le intransigenti posizioni aziendali al tavolo della trattativa, le provocatorie dichiarazioni di Micheli a Repubblica, le crescenti pressioni dei lavoratori e dei quadri sindacali di base (che vivono con angoscia il costante peggioramento del clima aziendale e la continua erosione di salario e diritti) hanno finalmente ricevuto una risposta decente.
Sette delle nove sigle sindacali "trattanti" (???) hanno infatti ritenuto umanamente impossibile proseguire nel dialogo con chi vuole imporre e non discutere e minacciano l'apertura di una fase vertenziale. Era ora !!!
Uniche assenti la Fisac-Cgil e la Fabi: nessuna sorpresa, in quanto sin dall'inizio di questa vicenda queste due organizzazioni si sono candidate in prima fila per il ruolo di docili ancelle e di supini esecutori dei desiderata di Passera, Micheli e combriccola, seminando dosi di anestetica tranquillità, prestandosi al ruolo di pompieri quando e dove la pressione saliva oltre il limite di guardia.
Durante l'estate ci sono giunte segnalazioni, da parte dei lavoratori, rispetto a comunicazioni su materie commerciali, circolate via mail, contenenti messaggi poco educati e poco rispettosi della dignità dei lavoratori.
Ci siamo, quindi, attivati con l'azienda, inviando la lettera che trovate sotto, per capire se l'azienda stessa approvava questi comportamenti, posti in essere da alcuni suoi responsabili.
Ad oggi, le Relazioni Sindacali di Cariparma non hanno ritenuto opportuno darci risposta e, come da noi prospettato, abbiamo deciso di rendere pubblica la lettera .
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Nessuna piattaforma condivisa, nessun confronto con i lavoratori.
Le poche notizie che filtrano dal "tavolo" sono sempre più inquietanti.
Dopo un anno di fusione, di brutti accordi e di costante peggioramento delle condizioni di lavoro e del clima aziendale,
si avvicina inesorabilmente la stretta finale.
Se dovessimo fare un bilancio di quello che è successo in circa un anno dalla fusione, la sintesi sarebbe presto fatta: l'azienda ha ottenuto quasi tutto ciò che voleva, mentre i lavoratori, un pezzo dopo l'altro, stanno perdendo i loro diritti.
e p.c. alla Casta dei Sindacalisti
dal nostro agente speciale, inviato all' "integration day" in una missione impossibile
Fondo ex Cassa di Risparmio di Roma
Dopo le gravi inadempienze del "Circolo Geronzi", culminate con il tradimento anche dell'ultima solenne promessa formulata all'assemblea di Capitalia del 30.7 u.s. dal protagonista principale e non mantenuta, come ben temevamo, l'obbligazione è passata nelle sue mani, dr. Profumo, e tutti speravamo che, conformemente ai principi tanto sbandierati dal management di Unicredit e riassunti nella "carta di integrità", l'approccio al problema del nostro fondo pensioni non sarebbe stato più quello del passato.
Di contro dobbiamo rilevare, con desolato rammarico, che tutti i primi atti, in generale, dei nostri nuovi dirigenti si sono materializzati nel solco della ben triste e conosciuta tradizione. (altro…)
Comunicato stampa Nazionale
Comunicato stampa sulla manifestazione di Torino
Video della CUB Piemonte sulla manifestazione del 9 novembre 2007
Le politiche di concertazione continuano a produrre disastri.
Gli accordi su pensioni e welfare non solo non rappresentano il promesso "punto di svolta", ma peggiorano ulteriormente le cose. Cgil-Cisl-Uil, ancora una volta, tradiscono anni di lotte, vittime della sindrome del governo amico.
L'insieme dei movimenti sociali e dei sindacati di base che si oppongono a questa deriva è però sempre più forte ed autorevole e chiama le lavoratrici ed i lavoratori a scendere direttamente in campo, rifiutando la rassegnazione.
Invertire la tendenza si può, per riparare a 15 anni di concertazione sindacale che hanno distrutto progressivamente le conquiste e i diritti del lavoro dipendente
Organizzati con la C.U.B, lavoriamo insieme per costruire un sindacato indipendente da partiti, governi, aziende, dalla parte dei lavoratori e dei pensionati!
Riteniamo ormai inutile ribadirlo, ma lo sciopero è stato regolarmente indetto
(con fax ad Abi ed Ania del 22-10-07) e possono farlo tutte le lavoratrici ed i lavoratori.
La consultazione di Cgil-Cisl-Uil su pensioni e stato sociale si è conclusa con la vittoria dei sì.
Persino in un settore come quello bancario, dove alcune verifiche e controlli potevano essere effettuati, ci arrivano segnalazioni indignate, da parte di molti lavoratori, sulla scarsa trasparenza (usiamo un pietoso eufemismo) delle operazioni di voto.
La Cub non ha certo atteso i dati per denunciare la truffa di questa consultazione, prendendo una posizione pubblica per il boicottaggio (anche se, come abbiamo scritto, non c'erano impedimenti a votare no, per chi voleva farlo) di una consultazione truccata nelle modalità assembleari (relatori solo a favore, per cui, nelle assemblee dove non vi era qualcuno in grado di articolare un intervento contrario, i lavoratori non potevano ascoltare un contraddittorio) e nelle procedure di voto (urne gestite solo dagli apparati a favore e l'incredibile dato, ancor meno controllabile, dei pensionati, che hanno votato a favore al 99,50%!!!! Una volta si sarebbe detto percentuale bulgara, se non fosse che oggi i bulgari votano in modo sicuramente più democratico).
Il 14 febbraio 2007 i deputati Burgio, Zipponi, Pagliarini, Ferrara, Rocchi, Provera, De Cristofaro hanno presentato una proposta di legge per la modifica all'articolo 2112 del codice civile in materia di mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda o di ramo d'azienda che in sostanza renderebbe obbligatorio il consenso del lavoratore in caso di trasferimento di ramo d'azienda.
L'appello per una rapida approvazione della proposta di legge 2261 è un'iniziativa del combattivo Giorgio Zanutto, RLS di Falcri Carive.
Come Segreteria Sallca abbiamo deciso non solo di sottoscrivere l'appello ma di rilanciarlo in categoria sull'intero territorio nazionale, raccogliendo in breve tempo il maggior numero possibile di adesioni.
TI CHIEDIAMO PERTANTO DI ADERIRE ALL'APPELLO, MANDANDOCI UN OK VIA MAIL O COMUNICANDOLO PERSONALMENTE AI CONSUETI RIFERIMENTI DEL SALLCA.
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Vi inviamo la lettera pubblica che i lavoratori di VODAFONE di NAPOLI hanno inviato al Presidente della Repubblica venerdì scorso in occasione dello sciopero nazionale del Gruppo e della manifestazione di Roma.
Caro Presidente mi dimetto da cittadino italiano
(Lettera aperta al presidente della repubblica)
Caro Presidente mi dimetto da cittadino italiano, da figlio ripudiato di questa italietta in cui i potenti sono sempre piu` potenti, e se provi a ribellarti hanno pure tutte le leggi dalla loro parte per metterti il bavaglio.Io dipendente dell'azienda Vodafone assieme ad altri 913 avevamo un contratto a tempo indeterminato, lo avevamo fino allo scorso 17settembre, quando l'amministratore delegato dell'azienda ha annunciato la cessione a Comdata e sue CONTROLLATE del settore nel quale lavoriamo, si sono tranquillamente venduti un settore assieme alle nostre 914 vite, assieme alle nostre 914 famiglie. (altro…)
Boicottiamo il referendum truffa del 8-9-10 ottobre indetto per legittimare la firma di cgil-cisl-uil all'accordo del 23 luglio.
Dopo aver firmato con governo e padronato il protocollo del 23 luglio cgil-cisl-uil vogliono ora con una consultazione, che non ha alcun valore vincolante, il cui risultato è già deciso, legittimare con una falsa democrazia una intesa in cui hanno vinto banchieri, confindustria e governo e perso lavoratori, precari e pensionati.
Assistiamo all'ennesima consultazione-truffa perché hanno già firmato e non cambierà niente. Viene proposta una consultazione senza regole e nessuna garanzia di regolarità.
Per discutere con i lavoratori "ceduti"
i contenuti di una loro piattaforma rivendicativa e
delle eventuali forme di mobilitazione ci troviamo:
Lunedì 15 Ottobre – alle ore 18
a Torino, in Corso Marconi 34
La ripresa settembrina in Intesa Sanpaolo è iniziata con la vendita di 198 sportelli richiesta dall'antitrust, lavoratori inclusi. I mercanti di carne umana sono ritornati al lavoro subito dopo le ferie…
L'asta competitiva ha premiato il consorzio che ha messo sul piatto il carico d'oro più pesante, nella fattispecie 1,9 miliardi di euro in contanti. La Carige paga 995 milioni per 78 sportelli (12,7 milioni a sportello), la Banca Popolare di Bari 181 milioni per 43 sportelli (4,2 milioni a sportello), il Credito Valtellinese 395 milioni per 35 sportelli (11,2 milioni a sportello), Veneto Banca 328 milioni per 42 sportelli (7,8 milioni a sportello).