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Il prolungamento della possibilità di accedere al fondo esuberi fino al 2009 (per tutti coloro che matureranno il diritto alla pensione con finestra d'uscita al 1 gennaio 2015) è stato presentato come un successo dalle organizzazioni sindacali firmatarie. Ma è proprio così?
L'accordo arriva dopo che l'azienda aveva drammatizzato il confronto, aprendo la procedura per la gestione degli esuberi prevista dal CCNL e minacciando l'uso del fondo su base obbligatoria e finanche i licenziamenti.
La conferma del fondo su base volontaria e con incentivi (ma se nel 2009 non verranno raggiunti i 2.300 esodi pretesi dall'azienda, l'uscita obbligatoria scatterà in ogni caso) può apparire, in quest'ottica, un dato positivo, se si accetta sempre di giocare con le regole imposte dalla controparte.
Noi però vorremmo provare a dare un'altra chiave interpretativa. (altro…)
L'accordo siglato tra i sindacati omologati-firmatari e il nuovo gruppo Unicredit, per favorire l'uscita di 5.000 lavoratori, rappresenta la conferma di una prassi negativa già avviata con la recente fusione tra Intesa e Sanpaolo.
Ancora una volta siamo in presenza di un taglio agli organici "preventivo", cioè senza che sia stato presentato un piano industriale e sia stato avviato un processo di integrazione che evidenzi una situazione verificabile di esuberi.
Il dato che le uscite siano volontarie nulla toglie al fatto che il taglio avvenga in modo arbitrario, "a tavolino", aggravando la situazione di carenza di organici di numerosi uffici e punti operativi.
Come ben evidenziava un articolo su Repubblica di domenica 5 agosto (p. 51 economia), usciranno dai due maggiori gruppi bancari italiani circa 12.500 lavoratori (e, aggiungiamo noi, altri 1.700 da Ubi Banca) e tutto questo con il pieno consenso dei sindacati concertativi, mentre la sola voce discorde è stata quella della Cub-Sallca, che ha indetto il 28 giugno una giornata di sciopero nel gruppo Intesa Sanpaolo, riuscendo a chiudere numerose filiali.
LA PRECARIETA' E' UNA VERGOGNA.
I MEGA PROFITTI DELLE BANCHE
(E DI AZIONISTI E TOP MANAGER) SI FANNO ANCHE COSI'…..
Diamo ampia diffusione al comunicato della CUB/RDB di Bologna e pieno sostegno alla lotta dei lavoratori del Centro Smistamento Unico.
Da parte nostra sottolineiamo che il Consorzio Caricese è una azienda specializzata nei servizi di back-office bancari il cui capitale sociale è detenuto da 59 banche (tra cui Unicredit ed alcune del Gruppo Intesa Sanpaolo) e che, in base all'articolo 6 della legge n. 133/1999, offre servizi ai propri Consorziati in regime di esenzione IVA!! I dipendenti sono inquadrati nel Contratto Nazionale del Credito, anche se molto "teoricamente", vista la catena di subappalti sotto descritta… (altro…)
Intervento di Riccardo Dobrilla esponente del "Comitato per la tutela degli iscritti al Fondo Pensioni della Cassa di Risparmio di Roma" e Dirigente Provinciale della CUB-SALLCA.
Per coloro che non avessero partecipato alla precedente assemblea ripeto che più che azionista sono il Presidente del Comitato sorto per la tutela del Fondo Pensioni della Cassa di Risparmio di Roma. (altro…)
Pensioni: ha vinto la linea dei banchieri,di confindustria e governo, hanno perso lavoratori e pensionati.
L'ipotesi di accordo aumenta l'età pensionabile con lo stesso risultato previsto dalla legge Maroni.
Questa notte si è consumata l'ennesima beffa a danno di lavoratori e pensionati con un accordo a costo zero rispetto alla legge Maroni, con il risultato che aumenta l'età pensionabile, con una presa in giro nei confronti dei lavoratori che svolgono lavori usuranti.
L'introduzione di 2 sole finestre per accedere alla pensione aumenta l'età effettiva di uscita dal lavoro per le pensioni di vecchiaia ( 65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne) con una contribuzione inferiore a 40 anni.
La prevista revisione automatica ogni 3 anni dei coefficienti, in relazione all'aspettativa di vita, porterà un continuo peggioramento dei trattamenti previdenziali attesi. (altro…)
Volantino pdf
Dichiarazione di voto delegati del Sallca
Si è svolta il 27/6 l'Assemblea dei Delegati del Fondo Pensioni Sanpaolo, per approvare il bilancio 2006. E' stata però un'occasione importante per discutere anche di altri argomenti, data l'intensa fase di cambiamenti che investe, nel suo complesso, il sistema della previdenza complementare integrativa. Riteniamo quindi importante portare a conoscenza dei lavoratori i punti principali delle novità emerse, nonché evidenziare gli elementi critici che a nostro avviso continuano a contrassegnare l'attività del nostro Fondo Pensione.
Abbiamo scritto allla Direzione Risorse Umane per chiedere un opporuno allungameno del periodo di tempo utile per l'adesione al Fondo Pensioni Cariparma.
Di seguito il testo della lettera inviata :
La scrivente organizzazione sindacale vi segnala che ritiene paradossale che da parte di VV.SS. si intenda imporre a lavoratori e lavoratrici la scadenza del 18 luglio per aderire al Fondo Pensioni in oggetto: quanto sopra, tenendo conto che il vostro messaggio informativo è stato diffuso il 12 luglio, senza considerare che tutti gli assenti (ferie, malattia, ecc. ecc.) non hanno la possibilità di venire a conoscenza di questa scadenza. (altro…)
Siamo piuttosto sorpresi che un'azienda come Intesa Sanpaolo, sempre molto attenta al contenimento dei costi, abbia deciso di spendere soldi con una società esterna per svolgere un'indagine sul clima aziendale (la mail che tutti avrete ricevuto).Ma bastava chiederlo a noi, gratis! Cosa volevano mai sapere?
Come sono contenti i colleghi delle filiali cedute con scarso rispetto e con accordi che garantiscono ben poco?
Come sono contenti i colleghi pendolari che per fare il loro vecchio lavoro (anche di una certa professionalità) devono viaggiare tutti i giorni (e devono anche pretendere il rispetto della normativa sul pendolarismo)? O i colleghi deportati nei poli di back office?
Ricordiamo l'entusiasmo dei colleghi che fanno consulenza e che sono sottoposti a budget sempre più irrangiungibili.
Non parliamo del brivido di piacere che provano i cassieri delle filiali più volte rapinate.