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TFR E FONDI PENSIONE: NON FACCIAMOCI INCASTRARE

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Si avvicina la scadenza del 30 giugno e con essa la necessità di effettuare la scelta se mantenere il TFR o consegnarlo ai Fondi Pensione. La campagna di vendita è partita in grande stile e diventa urgente esprimere il nostro orientamento in merito a questa importante decisione.

La CUB ha sempre ribadito la propria opposizione alla previdenza integrativa privata ed in particolare il rifiuto al conferimento del TFR  per motivazioni fondamentali che qui è bene richiamare:

–         il conferimento del TFR capovolge il rapporto contributivo esistente nella previdenza pubblica (8% lavoratore – 25% azienda) per trasformarlo in un meccanismo quasi totalmente a carico del dipendente (nella maggior parte dei settori il lavoratore versa il 6,91% corrispondente al TFR + un contributo attorno all'1%  –  l'azienda un contributo di circa l'1%); 

–         la disponibilità del TFR è totale alla fine del periodo lavorativo, mentre il Fondo pensione può essere riscattato come capitale solo al 50%, mentre l'altro 50% diventa rendita vitalizia; solo i "vecchi iscritti ai vecchi fondi" conservano la possibilità di riscattare tutto;

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FILIALI CEDUTE: E’ ORA DI MOBILITARSI

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Bruttissimo accordo per i lavoratori venduti a Friuladria.
I sindacati "trattanti" si arrendono senza lottare. Un'altra conclusione è possibile.

Con l'uscita dell'elenco delle filiali in vendita in base alle disposizioni dell'Antitrust, si conosce ora il quadro, più o meno, definitivo dei punti operativi ex Intesa ed ex Sanpaolo oggetto di cessione. (altro…)

CUB SCUOLA – LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE

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Il 29 giugno 2006, il Ministro Giuseppe Fioroni presentando il suo programma, fra l'altro, dichiarava: "È certo, comunque, che il sistema educativo non può più sopportare tagli indiscriminati, (omissis). È anche insostenibile, per la dignità stessa del ruolo dell'istruzione pubblica, che ci si debba rivolgere, in molte realtà, al contributo economico delle famiglie per far fronte alle spese di ordinario funzionamento, (omissis). Perfino per la retribuzione delle commissioni degli esami di maturità, ho trovato una situazione che non esito a definire scandalosa, di prolungata non assegnazione delle risorse necessarie. Una situazione di questo tipo….deve trovare rimedio."
Dieci mesi dopo facciamo i conti con questi "rimedi":
– con una legge finanziaria che taglia decine di migliaia di posti di lavoro nella scuola;
– con una legge sulle donazioni che accresce esponenzialmente la ricerca di finanziamenti privati da parte delle scuole;
– alla non retribuzione di decine di migliaia di precari che si aggiunge, in peggio, alla scandalosa situazione delle commissioni di esame di maturità;
– con proposte governative per quanto riguarda il contratto che non prevedono nemmeno la copertura dell'inflazione visto che, per il 2006, non c'è nulla e che i, limitati, aumenti verranno, nella migliore delle ipotesi, corrisposti dal 2008.

Per chiedere conto di queste ed altre bugie
venerdì 18 maggio alle 18
ci troviamo
in Via Palazzo di Città 26/b
di fronte alla sede della Margherita
 

 

BUSTE PAGA SANPAOLO

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ADESSO BASTA

Continua l'incredibile commedia delle buste paga errate dei dipendenti ex Sanpaolo.
Anche ad Aprile gli errori sono stati numerosi, mentre molte correzioni attese non sono state realizzate.

Il vero problema non è solo capire se l'azienda in questo bailamme ci stia perdendo o guadagnando. E' che, comunque, ci pare inaccettabile il fatto che non venga garantito il diritto alla certezza della propria retribuzione.
I colleghi continuano ad interrogarsi se la busta ricevuta è giusta, anche perché, se la differenza rispetto ai mesi passati è evidente, si può tentare di trovare l'errore. Se, invece, la differenza è minima nascono i dubbi sulla sua natura: effetto delle nuove aliquote e detrazioni fiscali, o dei calcoli impazziti delle nuove procedure?

L'unica certezza è che le buste paga, così rapidamente sottratte a chi le sapeva fare, sono oggi preparate dalla nuova azienda (con l'aiuto di programmi informatici esterni), che dimostra ampiamente di non essere in grado di gestire la situazione. (altro…)

ASSUNZIONI IN INTESA SANPAOLO: ZERO TONDO IN TRASPARENZA

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Lo abbiamo sempre sostenuto, lo ribadiamo ancora: siamo contrari al nepotismo. Riteniamo che le quote "di riserva" per i figli dei dipendenti siano un privilegio iniquo nei confronti di migliaia di giovani, in particolare nel Meridione, che soffrono e subiscono una condizione di inoccupazione consolidata, irreversibile e umiliante.

Comunque, facendo seguito all'accordo sulle uscite volontarie, le procedure selettive sono partite e, stando ad un comunicato delle sigle trattanti, su quasi 1.300 figli dei dipendenti selezionati, 656 hanno superato la prima prova. Di questi, circa 300 hanno già affrontato la seconda prova e 110 l'hanno superata. A loro si aggiungono 128 "esterni", che hanno superato a loro volta la seconda prova.
Per capire meglio questi numeri, va detto che, a fronte di 2.458 colleghi che hanno aderito al Fondo esuberi o accettato di andare in pensione, le assunzioni previste dall'azienda sono circa 260.

Questo conferma le nostre critiche all'accordo, che regalava all'azienda una fuoriuscita importante di lavoratori (ancorché volontaria) a fronte di assunzioni in numero molto limitato.

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CRONACHE DALLA SUPERBANCA: BOLLETTINO N. 6

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NIENTE DI BUONO DA COMMENTARE 

– Buste paga dei dipendenti ex-Sanpaolo. Siamo sconcertati dal volantino dei sindacati trattanti, che ricorda le voci della busta paga su cui sono stati rilevati errori. Si faceva prima a dire quali voci sono esatte. Non riteniamo tollerabile questa situazione, perché i lavoratori hanno diritto alla certezza della retribuzione. Se a marzo si ripeteranno i soliti errori, chiediamo, sin d'ora, alla delegazione trattante di rivendicare il ritorno della preparazione delle buste paga all'ufficio competenze del Sanpaolo, che continua a farlo per altre banche del gruppo.

– Assemblee. Il primo accordo della nuova banca ha riguardato le relazioni sindacali. Il comunicato sindacale riportava, tra i vari punti, "l'estensione del diritto di partecipazione alle assemblee ai lavoratori delle filiali con meno di 5 addetti". Bene, ci siamo detti, finalmente un accordo da commentare positivamente per i lavoratori. Peccato che la lettura del testo del protocollo abbia deluso le nostre aspettative, poichè così recita: "nelle unità produttive che occupino meno di cinque dipendenti, l'Azienda valuterà la possibilità di consentire la partecipazione dei lavoratori, nel limite di cinque ore annue, alle assemblee indette…." e neanche per tutte le materie. Sono parole che non si prestano ad equivoci. Hanno cercato di presentarci una vittoria che non c'è stata? (altro…)

SANPAOLO BANCO DI NAPOLI SANZIONA UN DIRIGENTE SALLCA-CUB

 

Il Sanpaolo Banco di Napoli ha sanzionato con il biasimo scritto il dirigente nazionale del sindacato di base Cub-Sallca, Franco Di Mauro.

La "colpa", di cui si sarebbe macchiato, è quella di aver spedito ad un elenco di persone, usando la posta elettronica aziendale, l'avviso dello sciopero generale del 17 novembre scorso del sindacalismo di base, violando così, secondo la banca, il divieto di usare gli strumenti aziendali per scopi personali.

Non sappiamo se definire il provvedimento arrogante o grottesco. (altro…)

CONTRATTO NAZIONALE: CHI HA BUONA MEMORIA PREDICE ANCHE IL FUTURO

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Sono passati circa due anni dalla firma dell'ultimo contratto nazionale: era il febbraio del 2005 e, dopo pochi mesi, il contratto appena rinnovato sarebbe nuovamente scaduto.
In quell'occasione ci ritrovammo a criticare la firma del contratto con l'insolita compagnia della Fabi, che, con argomenti non coincidenti con i nostri, si schierò contro.
Sapevamo già che l'opposizione della Fabi era "tattica", dovuta a litigi con le altre sigle e non a scelte di fondo alternative.
Subito dopo, infatti, il sindacato autonomo (che si sarebbe successivamente federato alla Cisl) firmava il contratto (prima criticato) per adesione, adducendo a motivo di tale scelta la possibilità di disdirlo, subito dopo la scadenza di dicembre 2005, presentando una nuova piattaforma e acquisendo così, per i lavoratori, l'indennità di vacanza contrattuale.

Lo scenario delineatosi nel 2006 è stato completamente diverso.
La Fabi è rientrata nei ranghi, le sigle sindacali si sono ricompattate, anzi si è costituito il mitico tavolo a nove (l'ennagono), con dentro tutte le sigle (esclusa la nostra) confederali e autonome, di destra e di sinistra, di sopra e di sotto.
A dire il vero, noi abbiamo provato ad interloquire con gli altri sindacati, nella fase di costruzione del tavolo, pur sapendo che le distanze erano notevoli, ma almeno sulle regole democratiche si poteva tentare un approccio. Ricordiamo che siamo l'unico settore a non avere mai eletto le Rappresentanze Sindacali Unitarie – RSU.

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FUSIONE: DOPO IL COLOSSEO

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L'assemblea svoltasi il 26/2, a Torino, al Teatro Colosseo, con la partecipazione di oltre 3.000 lavoratori Intesa Sanpaolo, ha avuto ampia risonanza nazionale e locale. Tuttavia la grande partecipazione dei lavoratori e la voglia di mobilitarsi per ottenere garanzie concrete nel processo di fusione non sembra avere per nulla cambiato la linea attendista dei nove sindacati che gestiscono la trattativa. Nei vari interventi dei lavoratori saliti sul palco è emersa con forza la voglia di fare qualcosa subito e, soprattutto, di cominciare a discutere democraticamente di una piattaforma comune che unifichi gli interessi di tutti gli addetti coinvolti dalla costituzione della superbanca.

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