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Sono passati pochi giorni dal parziale smantellamento della Tesoreria comunale di Torino, in Via Bellezia, e già iniziano i problemi: telefoni che squillano a lungo, utenza che non trova più gli abituali interlocutori, il Comune che non ha più i pronti riscontri alle proprie quotidiane richieste.
Onde ovviare a tutti questi inconvenienti, alcuni dei lavoratori traslocati in Via Nizza, a giorni alterni, devono ritornare in Via Bellezia. Che senso ha tutto questo? Non si poteva lasciare tutto come era da oltre 30 anni? Cosa si pensava di ottenere?
In Via Nizza 150 dove si trovano uffici che svolgono il servizio di Tesoreria Enti, le cose non vanno meglio. L'assurdo accentramento di migliaia di enti di mezza Italia comincia a dare i suoi frutti negativi: disguidi operativi, stress dei lavoratori, lamentele degli enti. (altro…)
L'assemblea cui sono chiamati i lavoratori della provincia di Torino della "Superbanca" il 26/2 è a metà tra uno sciopero ed una manifestazione pubblica. Ci sembra arduo convocare 6000 persone in uno spazio che ne può contenere al massimo 1500 e poi pensare di aprire un confronto reale. Tuttavia occorre partire anche da qui per riflettere, agire, spronare. La fusione è stata annunciata 6 mesi fa. I primi tre mesi hanno visto la totale latitanza dei nove sindacati raggruppati nel blocco, mentre Intesa annunciava la vendita a Credit Agricole di 193 sportelli, insieme a Cariparma e Friuladria (7000 lavoratori totali).
Una premessa necessaria. Sono Claudio Bettarello ed il mio è un intervento di carattere collettivo a nome del Sallca-Cub, il sindacato di base.
Abbiamo scelto questa modalità (al posto di prenotare 4 o 5 interventi) perché riteniamo di avere il diritto/dovere di dire la nostra anche in questa occasione ma condividiamo l'obiettivo di lasciare ampio spazio ai lavoratori ed al dibattito. Quindi sforerò solo di qualche minuto.
Non c'e' tempo e comunque non riteniamo nemmeno utile in questa occasione entrare nel merito delle cose dette nella relazione.
Così come non riteniamo utile sottolineare ancora una volta le differenze, vistose peraltro, che ci sono state fin dall'inizio di questa vicenda (fin dalla firma che continuiamo a ritenere affrettata del Fondo Esuberi) tra le posizioni del sindacato di base e quelle delle 9 sigle (l'ennagono).
Crediamo che le lavoratrici ed i lavoratori, soprattutto di Torino e provincia, abbiano tutti gli elementi di giudizio necessari e comunque restano i nostri volantini e le tante iniziative che abbiamo fatto e delle quali siamo molto orgogliosi.
Mi chiamo Raffaella Amicucci sono una sindacalista della CUB/SALLCA, ex dipendente COMIT.
Intervengo per raccontarvi dal mio punto di vista, sicuramente condiviso da molti altri lavoratori e lavoratrici, il nostro vissuto di sei anni, da quando fu incorporata la Comit in INTESA
Il mio intervento, pur riferendosi a esperienze micidiali per i diritti e la dignità dei colleghi, non è certo fatto per accrescere le vostre giustificatissime preoccupazioni, ma -al contrario- per sostenere che l'unità di tutti lavoratori e di tutte le OOSS presenti in INTESA SANPAOLO, senza discriminazioni, può far capire subito a Passera, Bazzoli e MICHELI che questa grande banca non possono costruirla solo per rimettersi in tasca favolose stock option, ma devono rispettare la dignità e i diritti di chi lavora e le esigenze della clientela.
Credo che voi tutti sappiate che questi diritti e queste esigenze vennero completamente azzerati in occasione della incorporazione della COMIT in INTESA, e pertanto su questo non mi dilungo.
Nei giorni scorsi, il dott. Viani, responsabile della Direzione Retail, ha tenuto tre riunioni di presentazione della nuova struttura: due si sono svolte a Milano (una per i capi mercato e l'altra per i colleghi della Direzione ex-intesa) e una a Torino (per gli ex-sanpaolo).
Anche se per i colleghi ex-intesa sono stati usati accenti un po' diversi (tanto per tenere tutti sulla corda….) il messaggio trasmesso è stato decisamente chiaro: l'auspicio e l'impegno sono perché a tendere (sei mesi, un anno, due anni?) la sede dell'intera Direzione Retail diventi Milano.
Tra le motivazioni addotte, la centralità logistica del capoluogo lombardo che lo rende più adatto per coordinare il presidio della Rete della Banca dei Territori e le diseconomie che deriverebbero da una Direzione divisa a metà.
E LE SOPRESE CONTINUANO…
Il Comitato per il controllo della regolarità formale degli atti nelle procedure selettive di assunzione, composto, all'ex-Sanpaolo, da rappresentanti sindacali eletti direttamente dai lavoratori, è stato disattivato unilateralmente dall'azienda (con la procedura del silenzio-dissenso).
Le selezioni per le assunzioni dei figli dei colleghi prossimi all'esodo, che coinvolgono un elevato numero di giovani, sono state affidate ad una società di consulenza esterna che già lavorava per Banca Intesa.
Mentre in precedenza le selezioni avvenivano con il controllo di un rappresentante dei lavoratori, ora invece non si conoscono neppure le modalità della procedura di selezione.
E i colleghi degli Uffici Assunzioni territoriali e di rete di cosa si occuperanno?
Siamo all'ennesima puntata della vicenda relativa alle Tesorerie Enti Pubblici.
La normativa italiana prevede che comuni, province e regioni debbano avere un Tesoriere, che maneggi il denaro dell'ente per consentire l'espletamento delle funzioni istituzionali.
Per legge questo servizio di Tesoreria deve essere svolto da una banca.
Nonostante la norma sia ben chiara, UniCredit Banca Spa nel 2003, decideva -unica in Italia- di effettuare una disinvolta operazione: scindere in due il servizio Tesoreria Enti Pubblici, mantenendo alla banca un presunto ruolo commerciale (ritenendo così di ottemperare formalmente all'obbligo di legge) e cedendo la presunta parte operativa (e 239 lavoratori) ad una società di servizi (pur appartenente al gruppo Unicredito), denominata UPA, che non è una banca e che, nel proprio oggetto sociale, non ha affatto il servizio di Tesoreria enti locali.
La Confederazione Unitaria di Base sostiene la mobilitazione organizzata dal Presidio Permanente contro il Dal Molin www.altravicenza.it e organizza, anche dal Piemonte, la partecipazione alla manifestazione del 17 Febbraio.
Mercoledì 7 Febbraio alle ore 21
presso la sede CUB di Corso Marconi 34 a Torino
assemblea di discussione e preparazione della mobilitazione
sarà presente Gino Valesella della CUB di Vicenza
Troppa (tutta?) informazione è strutturata in modo assolutamente parziale. Ad esempio i sindacati concertativi adesso devono "vendere" il prodotto …
La scelta della destinazione del TFR deve essere una decisione presa consapevolmente e per questo occorre avere un quadro chiaro delle varie opzioni a cui si può avere diritto.
Per evitare che l'informazione nasconda sempre l'opinione, un suggerimento su dove trovare della documentazione illustrativa ed "asettica".