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TFR ai fondi pensione: no grazie !
Mercoledì 14 febbraio
alle ore 18
Nella sede della CUB
In Corso Marconi 34
primo piano
Torino
Il profilo "riformistico e modernizzatore" del governo Prodi disvela appieno la sua fisionomia con il DDL 772 ‘Delega al Governo per il riordino dei servizi pubblici locali' ad opera della Ministra Lanzillotta che, recuperando l'intera visione politica ed economica del precedente governo di centro-sinistra, ripone nei processi di privatizzazione/liberalizzazione la chiave di volta dello sviluppo economico del paese.
Nel mirino i servizi pubblici locali, le grandi aziende pubbliche che energia, trasporti, acqua, rifiuti, ambiente, ecc, molti dei quali beni essenziali, da sempre considerati monopoli naturali e quindi intangibili a fini di profitto privato.
LE PROVOCAZIONI CONTINUANO
Assistiamo ad un quotidiano stillicidio di notizie inquietanti.
I colleghi hanno appreso dal sito del Circolo Ricreativo Sanpaolo che, dal 30 gennaio, sono sospesi rimborsi e contributi, in ottemperanza alla lettera ricevuta dalla Direzione Personale e Organizzazione, che impone di "sospendere al momento le iniziative comportanti oneri", in attesa di conoscere l'importo del contributo annuale. E' molto grave che la nuova banca riconosca l'ultrattività del contratto integrativo Sanpaolo e poi agisca in modo unilaterale su una serie di problemi, come quello del Circolo.
Grave è anche il fatto che Green Village, abituale fonte di informazione per i colleghi, non riporti la notizia. Siamo alla censura dei nuovi padroni?
Fatto salvo che la pretesa di Romano Prodi di presentare lo scontro fra la popolazione di Vicenza da una parte e la giunta comunale e, in realtà, l'esercito statunitense, dall'altra, come un problema locale di carattere urbanistico è assolutamente caricaturale, è evidente che siamo di fronte ad una contraddizione radicale.
Il movimento sviluppatosi a Vicenza afferma, infatti, con forza la necessità di opporsi al militarismo, alla guerra interna ed a quella esterna, al degrado del territorio, alla pretesa dell'oligarchia politico militare di imporre alla popolazioni le sue scelte.
Su di una questione diversa si sviluppa lo stesso scontro che il movimento No Tav: chi decide della nostra vita e cosa decide.
COMINCIAMO BENE……
Si è svolto martedì 23 gennaio l'incontro del vertice di IntesaSanpaolo con i dirigenti. Pare che questi ultimi si siano sentiti "rassicurati" dagli interventi dei supermanager, in particolare l'A.D. Corrado Passera.
Noi della "truppa" lo siamo un po' meno. Ecco alcuni motivi.
Banca Intesa, nell'anno 2006, ha raggiunto un altro importante risultato: la riduzione del numero delle guardie, per subire il maggior numero possibile di rapine.
Nel corso del volantino cercheremo di spiegare, adducendo anche prove, il senso del titolo.
In prima istanza, però, ci interessa introdurre un discorso più generale, per richiamare l'attenzione dei colleghi sul problema della sicurezza, e ci riferiamo alla situazione di Banca Intesa prima della fusione.
Il problema della sicurezza sembrerebbe da troppi mesi, per un numero elevato di colleghi, un fenomeno inesistente.
Anche per i lavoratori bancari ed assicurativi si pone, entro il 30 giugno 2007, la questione di scegliere la destinazione del TFR di futura maturazione.
L'importanza della decisione rende necessario informarsi attentamente e decidere con calma, non lasciandosi influenzare dalla propaganda, troppo spesso interessata, di un ampio arco di forze (gran parte dei partiti di governo ed opposizione, i sindacati concertativi, le banche e le assicurazioni, opinionisti e mezzi di dis-informazione) che hanno costituito un fronte compatto per pubblicizzare la bontà della scelta in favore dei fondi pensione. (altro…)
Il SanPaolo si è spento: i lavoratori ne soffrono, i mercanti festeggiano.
Lo abbiamo detto tante volte e lo ribadiamo oggi, in quello che sarà l'ultimo volantino firmato Cub-Sallca Sanpaolo.
Noi non giudichiamo i "padroni" (i datori di lavoro, gli azionisti di riferimento, i top manager… chiamateli un po' come vi pare) per i loro curricula accademici o professionali, per gli orientamenti politici, per il dialetto o la lingua che parlano. Quello che conta per noi sono i comportamenti ed i risultati in termini di relazioni sindacali, livelli occupazionali, condizioni normative e salariali dei lavoratori; la progettualità a medio-lungo termine; la qualità sociale dei prodotti e dei servizi.
FUSIONE INTESA-SANPAOLO: NON FARTI FREGARE,
ISCRIVITI ALLA CUB-SALLCA E LOTTA PER DIFENDERE I TUOI DIRITTI
La fusione entra nel vivo e si parte già col piede sbagliato. I nove sindacati concertativi regalano subito alla nuova banca la possibilità di un drastico taglio al personale firmando l'accordo sul fondo esuberi.
In Intesa nessuno si degna, salvo rare eccezioni, di fare assemblee per spiegare cosa è successo. Al Sanpaolo, qua e là (prevalentemente in Piemonte), vengono fatte alcune assemblee, che si concludono con la richiesta di votare l'accordo e una sedicente piattaforma di fusione, in realtà poche righe di buoni propositi con una clamorosa contraddizione già nella prima frase: si chiede che il Piano industriale non contenga tagli, che però sono già stati concessi con l'accordo sull'uso del Fondo esuberi!!!
L'Attenzione sul rischio rapina e sulle problematiche inerenti la salute sul luogo di lavoro è sempre viva e presente nel nostro mandato di R.L.S., pertanto facciamo una sintesi della situazione.
Come Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza abbiamo seguito l'introduzione del rischio rapina nel documento di valutazione dei rischi che, ai sensi del D.Lgs.626/94, l'azienda è obbligata a elaborare.
La redazione del documento suddetto, elaborato esclusivamente dall'azienda, ha semplicemente tenuto conto di un protocollo di intesa con le prefetture interessate mirato all'adozione di alcuni apprestamenti nei vari punti operativi.
La nostra contrarietà manifestata da sempre sull'evoluzione del documento in questione è dovuta al fatto che un protocollo di intesa non può da solo costituire una valutazione del rischio così come dettato dalla normativa vigente. Riteniamo che manchi la nostra collaborazione e partecipazione, da sempre richiesta, affinché vengano adottati criteri che valutino il rischio rapina di ogni singolo punto operativo e non l'adozione di uno standard di precauzioni oltretutto difficile da adottare, in talune realtà, per questioni ambientali e di personale mancante. (altro…)