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Assunzioni dinastiche

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SINDACATI MODERNI E RETAGGI MEDIEVALI. 

Ha fatto un certo scalpore la notizia, apparsa su diversi mezzi d'informazione, della "corsia preferenziale" per le assunzioni dei figli dei dipendenti di Intesa e Sanpaolo che accettano di andare in pensione o nel Fondo esuberi.

Abbiamo letto con notevole stupore il comunicato della Fisac-Cgil, che intendeva precisare e smentire la notizia, ma ha finito per essere un imbarazzato tentativo di giustificarsi dopo essere stati colti sul fatto.

Secondo il comunicato, grazie allo scambio di lettere contestuale all'accordo sul Fondo, si sarebbe superata la norma, che, finora, impediva, in Banca Intesa, la possibilità ai figli dei dipendenti di accedere ad una selezione di personale.

Fin qua tutto bene: saremmo i primi a chiedere il superamento di un divieto del tutto immotivato, anche se qualche dubbio su questo successo ci viene, poichè l'accordo consente la partecipazione dei figli alla selezione "in via del tutto eccezionale". Quindi la vecchia regola è stata solo derogata, ma rimane per il futuro? (altro…)

ALLCA – Contratto con scippo

Qui il modulo per evitare lo scippo
Il testo di diffida a Federchimica e altri
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Rinnovo del CCNL chimici: Aumenti salariali beffa e possibilità di deroghe peggiorative rispetto al contratto, e scippo di 17 ai non iscritti a cgil,cisl,uil

Di perdita in perdita: l'aumento dei salari previsto dal rinnovo contrattuale lascia alle imprese gli alti profitti realizzati a scapito di un aumento delle retribuzioni e neanche ripristina il potere di acquisto perso dalle retribuzioni negli ultimi 10 anni e che perderanno per l'aumento dei prezzi dei prossimi 2 anni.

Deroghe in pejus (peggio) rispetto al CCNL: a rischio di peggioramento a livello aziendale le indennità turni, premi di risultato, di presenza, quattordicesima mensilità, indennità di trasferta e orario di lavoro con l'introduzione della possibilità di deroghe ai trattamenti previsti dal contratto nazionale le aziende in accordo con cgil-cisl-uil potranno peggiorare i trattamenti oggi previsti.

Diritto di sciopero: viene introdotta una procedura per tentare di scongiurare il ricorso tempestivo da parte dei lavoratori allo sciopero.

Contratti a termine e interinali: nessun impegno per eliminare il lavoro precario e a rendere stabili a tempo indeterminato i rapporti di lavoro in essere.

Fondi integrativi di categoria : cgil-cisl-uil e le aziende continuano nella politica di costituzione di fondi pensione e sanitari di categoria che di fatto ipotizzano una rinuncia a due pilastri fondamentali dello stato sociale contribuendo cosi a mettere in discussione l'universalità del diritto alla salute e a pensioni dignitose per tutti, che solo lo stato può assicurare.

E per compensare le perdite di consensi e iscritti: vogliono scippare ai lavoratori e alle lavoratrici non iscritti/e a cgil-cisl-uil 17 euro col solito "metodo truffaldino" del silenzio assenso. 

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Bancarotta – Gennaio 2005

N°3   Gennaio 2005

QUANDO ANCHE I LAVORATORI PARLANO….
Questo numero del giornalino è davvero particolare, perché è fatto, in buona misura, dal contributo dei lavoratori e questo è per noi motivo di grande soddisfazione.

  • Il primo articolo è l'intervento all'assemblea degli azionisti di Banca Intesa di Antonio Masia, funzionario, oggi in pensione. Per motivi tecnici questo contributo viene pubblicato in ritardo di un numero, ma i temi, purtroppo, restano d'attualità.
  • Il secondo articolo è un volantino che la Cub-Sallca ha pubblicato a commento della vicenda del Fondo Pensioni ex-Comit. Ci scuseranno i lavoratori che l'hanno già letto, ma questa storia è interessante per tutti, perché spiega bene i danni che può produrre la presenza, nei CdA dei fondi pensione, di rappresentanti sindacali che rispondono agli ordini degli stessi sindacati che trattano in azienda. Questo volantino, peraltro, non sarebbe stato possibile senza il contributo di conoscenze di tanti lavoratori ex-Comit che, nel corso degli anni, hanno costituito comitati spontanei e assunto varie iniziative a tutela del fondo.
  • Il terzo articolo è un contributo di un lavoratore di Sanpaolo Banconapoli, che interviene sul tema del ruolo dei bancari- piazzisti. Un altro argomento molto attuale, rispetto al quale il collega è forse troppo amaro e pessimista; pensiamo, infatti, che siano sempre di più i lavoratori che vivono male le continue pressioni alla vendita e non si lasciano incantare dalle lusinghe aziendali: vorrebbero svolgere un lavoro da veri consulenti finanziari e non da imbonitori.
  • Il quarto articolo merita un'attenta lettura perché tratta della "Direttiva Bolkestein", poco nota, ma dagli effetti devastanti se venisse approvata dal Parlamento Europeo: tra i vari provvedimenti liberisti vi è quello che consente alle aziende dell'Unione Europea di aprire sedi in altri paesi applicando la normativa del paese d'origine. Se leggete bene l'articolo, scritto da un militante di Attac, e riflettete sul fatto che, tanto per restare nel settore, Unicredito vuole creare delle sedi di UPA (attività amministrative e di retrosportello) e di USI (attività informatiche) nei paesi dell'est europeo, vi renderete conto che è necessario mobilitarsi contro questo prov-vedimento.

Bancarotta – Maggio 2005

N°4   Maggio 2005

IN QUESTO NUMERO

  • In primo piano la vicenda del Fondo Pensioni ex-Comit. Si è tenuta l'annuale assemblea degli azionisti di Banca Intesa, con un presidio di lavoratori e pensionati, tra i quali era presente una delegazione della CubSallca. Pubblichiamo l'intervento all'assemblea degli azionisti di Antonio Masia, presidente dell'Anpec.
  • Al centro delle nostre elaborazioni vi è sempre la problematica della vendita dei prodotti bancari. Pubblichiamo l'interessante lettera, apparsa sul Manifesto, di Paolo Trezzi (bancario di Lecco e responsabile del Centro Khorakhanè, che si occupa di finanza etica), che commentava la notizia di un presunto calo della raccolta dei fondi d'investimento.
  • Perché stanno scioperando i lavoratori autoferrotranvieri? Un comunicato del coordinamento dei sindacati di base spiega l'inquietante attacco che viene portato all'indennità di malattia.
  • Fantozzi è sempre tra noi: due risate con una grottesca lettera inviata ai lavoratori Telecom, ma che potrebbe somigliare a quelle che illustrano similari iniziative nelle aziende bancarie o assicurative…
  • Là dove si votano le Rsu: da questo numero segnaleremo i risultati più brillanti ottenuti dalle liste Cub alle elezioni delle RSU, che si votano in tutti i settori, eccetto i nostri…..
  • La Cub-Sallca è a fianco dei lavoratori di Datitalia, "scaricati" dal Sanpaolo BancoNapoli e oggi alle prese con seri problemi occu-pazionali: il nostro comunicato stampa.

Bancarotta – Luglio 2005

N°5  Luglio 2005

IN QUESTO NUMERO:

  • Questa volta il famoso ombrello di Altan non finisce nel solito posto: spazio ai recenti referendum sulla Costituzione Europea con il nostro commento e stralci di una lettera dalla Francia e di un'intervista a un rappresentante sinda-cale olandese.
  • Le tematiche europee continuano con un interessante documento sulle condizioni normative e salariali dei bancari romeni e il reso-conto della lotta dei bancari greci.
  • Con un po' di ritardo il reso-conto del grande successo del May Day a Milano, il 1° maggio alternativo del sindacalismo di base e di alcune realtà giovanili.
  • Per finire un volantino dalla Cub-Sallca della Carisbo sul tema della formazione on line, un problema comune a tutte le banche.

Bancarotta – Aprile 2006

N°8  Aprile 2006      

IN QUESTO NUMERO:
• Una riflessione sulle politiche commerciali e il "mal di budget" nelle banche.
• Chi è Mario Draghi? Un'interessante scheda sul nuovo governatore della Banca d'Italia.
• Direttiva Bolkestein: a che punto siamo dopo la prima appro-vazione al Parlamento europeo della contestata norma?
• Là dove si votano le RSU: alcuni brillanti risultati della Cub nelle categorie dove esiste il "privi-legio" di poter votare i propri rap-presentanti sindacali, seppur limitato dal terzo dei posti garantito a Cgil-Cisl-Uil.

 

INTESA-SANPAOLO: ULTIMA ORA 4

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Una brutta partenza, all'insegna del "si salvi chi può"

Da quando la notizia della fusione Intesa-Sanpaolo è uscita sui mezzi d'informazione, i lavoratori delle due banche hanno vissuto in uno stato di perenne incertezza, in balia di voci e di notizie provenienti, per lo più, dai mezzi di stampa .

In questa fase, la Cub-Sallca ha cercato di sopperire all'assoluta carenza di informazioni, comunicando tempestivamente ai lavoratori le notizie di cui veniva in possesso. La frequente citazione della nostra sigla su vari mezzi di stampa è stata la conseguenza del fatto che i nostri comunicati erano, in pratica, gli unici disponibili.

Da quando uscimmo con un commento critico sulla notizia della fusione, la sequenza degli avvenimenti ha, purtroppo, confermato il materializzarsi di molte nostre preoccupazioni.

Il primo fatto grave è stata la cessione degli (iniziali) 193 sportelli di Banca Intesa, insieme a Cariparma e Friuladria, a Credit Agricole.

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FUSIONE: PRIMA VITTIMA, LA VERITA???

Volantino Sallca in pdf
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La fusione tra Intesa e Sanpaolo, che si vota oggi nell'assemblea degli azionisti, non ha una valenza industriale chiara e definita, ma nasce dal tentativo di sottrarsi a scalate ostili da parte di banche estere e dalla pressione per il contenimento dei costi. In un sistema finanziario sempre più competitivo e in un mercato maturo, privo di spinta espansiva, si persegue la ricerca esasperata del guadagno di breve periodo soltanto comprimendo le spese. Per salvaguardare gli attuali stellari livelli di profitto occorre realizzare rilevanti economie di scala, attraverso tagli occupazionali, risparmi sugli acquisti e innovazioni organizzative mirate alla razionalizzazione delle strutture.

Il processo che si va delineando prevede forti ricadute negative sui lavoratori, i consumatori ed i territori che ospitano le strutture di direzione centrale ed i poli tecnologici delle due banche che si fondono.

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CONTINUA LA VERGOGNA DEI LAVORATORI VENDUTI

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Le lavoratrici e i lavoratori di Banca Intesa hanno ben presente lo stress che è dilagato fra di loro,  quel mercoledì di qualche settimana fa,  quando il fax ha sputato improvvisamente l'elenco di 193 filiali cedute al Crédit Agricole.
E l'unica notizia certa (!?!?!) che  -nei giorni seguenti-  è stata fornita dal management è stata quella di precisare che  "l'elenco avrebbe potuto subire modifiche, con rientri e/o nuove aggiunte".
Tutti i colleghi  (quelli già presenti nell'elenco dei "venduti" e tutti gli altri che avrebbero potuto esservi inseriti successivamente)  hanno avuto la netta sensazione di essere trattati come gli extracomunitari sequestrati nei Centri di Permanenza Temporanea.
E' tempo di reagire di fronte a questa situazione.
La Cub-Sallca pone all'attenzione dei colleghi e delle colleghe delle filiali cedute, le sue proposte per la tutela dei lavoratori.

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