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Dalle/dai candidate/i nelle liste Cub-Sallca
a fine maggio, ad oltre tre anni di distanza dalla nascita del Fondo Sanitario Integrativo, le lavoratrici ed i lavoratori del Gruppo Intesa Sanpaolo saranno finalmente chiamate/i ad eleggere i loro rappresentanti all'interno degli organismi amministrativi.
Molti di voi conoscono questa organizzazione sindacale da anni; altri ne sentono parlare per la prima volta.
In quanto "sindacato di base", non firmatario di contratto, per poterci presentare ci è stato imposto di raccogliere oltre 2.000 firme. Siamo arrivati a quasi 3.000 e di questo non possiamo che ringraziare non solo i nostri iscritti e simpatizzanti ma anche quanti ci hanno appoggiato per spirito democratico e per rendere "vera" la competizione elettorale.
In realtà, la partecipazione di candidati sostenuti dalla CUB-SALLCA nelle elezioni per gli enti del welfare aziendale di Gruppo non è certo una novità. Così come non lo è la loro elezione, con risultati talvolta eclatanti, nei Consigli di Amministrazione del Fondo Pensioni SanpaoloIMI, nella Cassa di Previdenza Sanpaolo, nella ex-Cassa di Assistenza.
Tra pochi giorni (dal 15 al 28 maggio) tutti gli iscritti alla Cassa di Previdenza Sanpaolo potranno votare per il rinnovo degli organi collegiali.
Come già accadde nel 2008 e nel 2011, la Cub Sallca sostiene la candidatura di due colleghe che meritano di essere riconfermate nel ruolo ricoperto in questi due mandati:
CINZIA REY – Candidata titolare per il Consiglio d'Amministrazione
AMALIA PICCININO – Candidata supplente per il C.d.A.
Entrambe si presentano per Aree Professionali e Quadri Direttivi: troverete i loro nomi sulla scheda al quinto posto.
I motivi per cui sosteniamo Cinzia e Amalia sono ben spiegati nel volantino, che vi invitiamo a leggere con attenzione.
L'andamento dei vari comparti del Fondo Pensioni è stato nel 2013 decisamente positivo, riflettendo la ripresa dei mercati e l'attenta allocazione dei capitali tra le varie classi di attività. E' il momento di fare il punto della situazione ed approfondire le novità più recenti, senza per questo trascurare considerazioni di carattere più generale sul tema della previdenza complementare.
In generale continuiamo a ritenere discutibile l'idea di consegnare i risparmi previdenziali dei lavoratori a mercati finanziari sempre più instabili ed imprevedibili. Anche per il futuro molte cassandre prevedono sviluppi tutt'altro che favorevoli e nubi pesanti si addensano su alcune asset class, in particolare quella obbligazionaria.
Visti i recenti sviluppi nel Gruppo Carige riteniamo utile contestualizzare la crisi del Gruppo.
In altri termini, crediamo che non si possa prescindere, in un momento come l’attuale, dal fornire una lettura alternativa a quella di regime proposta nel volantone di addirittura quattro pagine redatto dalle OO.SS. del Gruppo Carige datato 24 aprile 2014 e intitolato “GIU’ LE MANI DALLE RETRIBUZIONI DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI TRATTASI DEL LORO “DENARO FRUSCIANTE”.
In particolare, vi si afferma che sono chiarissime le responsabilità e noti i responsabili della situazione in cui oggi si trova il Gruppo Carige. Concordiamo ma da quando alle OO.SS. firmatarie è così chiara la situazione? Come è arcinoto esse hanno sempre avuto un forte legame con il territorio ligure, la città di Genova e le logiche sottostanti a livello economico e politico. Difficile credere che fossero avulsi dai soliti giochi che da decenni legavano l’ex dirigenza ai poteri forti liguri (sia dal punto di vista politico che economico) e che non fossero a conoscenza delle scelte “a livello di politica bancaria” perseguite dal management in ossequio ai diktat della politica ligure. (altro…)
Si appresta a prendere avvio una difficile trattativa per "accompagnare" alla porta altri 5.482 lavoratori del Gruppo Unicredit (11% della forza lavoro del Gruppo in Italia).
Come si può facilmente intuire, il vero obiettivo dell'operazione non sarà la razionalizzazione delle attività, ne tantomeno la riduzione della forza lavoro laddove l'azienda sostiene che il lavoro non c'è più, ma semplicemente garantire una diminuzione del costo del lavoro.
La Commissione di garanzia ha confermato la validità dello sciopero indetto, dopo il rifiuto al confronto di BNL Spa presso il Ministero del Lavoro in data 15-4-2014, con queste motivazioni: (altro…)
<<Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur>>, Livio "Ab Urbe condita", XXI-7
Cari colleghi il nostro 4° comunicato sul "Piano Inclinato Italia", l'ennesima pesante ristrutturazione aziendale che coinvolgerà pesantemente tutte le filiere della Banca, comincia con una citazione classica per un fondamentale motivo…dobbiamo imparare a difenderci e a difendere i nostri diritti ricordando gli errori commessi in passato (lontano e recente) dai lavoratori e soprattutto dai loro rappresentanti sindacali.
Troppo spesso infatti la reazione a pesanti mosse padronali, in ogni settore del Lavoro, è stata confusa, lenta, disorganizzata e quasi sempre tardiva.
In BNL e nel Gruppo BNP Paribas Italia la procedura di ristrutturazione aziendale e quella di trasferimento di rami d'azienda a "società consortile per azioni" sono partite il 28 febbraio.
Già a gennaio 2014 la Cub-Sallca ha presentato la bozza della propria piattaforma che, con alcune correzioni marginali frutto delle assemblee e incontri fatti con i lavoratori fuori orario, è ora definitiva. Abbiamo provato a metterla a confronto con quella del primo tavolo, tenendo conto che ve n'è anche una terza, quella dell'Abi, resa pubblica da una struttura RSA del Banco di Napoli della Campania, nota come "Bibbia". La sua esistenza è stata smentita da Massimo Masi (segretario generale UILCA), ma è un testo credibile, che riprende l'impostazione del documento ABI di agosto 2013.
Se le richieste della controparte si concretizzassero, ciò che resta di un contratto già maltrattato dai rinnovi del 1999 e 2012, verrebbe azzerato. Per questo le richieste dell'Abi vanno contrastate con fermezza e coerenza.
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Nel rispetto di quanto previsto dalla legge 146/1990 e 83/2000 per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali, esperito il tentativo di conciliazione presso il Ministero del Lavoro in data 15-4-2014, comunichiamo che la scrivente Organizzazione Sindacale dichiara lo sciopero per tutta la giornata del 2 maggio 2014, per tutto il personale di BNL – Gruppo BNP-Paribas.
Questa dichiarazione di sciopero avviene dopo il fallimento del tentativo di conciliazione avvenuto presso il Ministero del Lavoro (a causa della decisione di BNL di non presentarsi all'incontro).
La mobilitazione avviene a seguito della decisione aziendale di rifiutare il confronto serio e reale con il Sindacato e del suo perseverare nelle seguenti scorrette e pesanti azioni nei confronti dei suoi dipendenti: (altro…)
Un piccolo e utile vademecum per capire come funziona e richiedere l'anticipazione sul TFR: