Archivio Documentazione - Page 2
In questi mesi si sono susseguite centinaia di dichiarazioni di Governo, Ministri, Virano, Sindaci e politici di ogni grado, a cui televisioni e giornali hanno dato ampio spazio. Tutti hanno qualcosa da dire sulla Torino-Lione e tutti sostengono che in Val di Susa (e non solo) la popolazione non è più contraria alla costruzione di una nuova linea ferroviaria.
Non dobbiamo cedere a una campagna mediatica creata ad arte per avvilire i NO TAV.
Noi sappiamo bene che le proteste della popolazione continuano e non vengono ascoltate.
Le tante ragioni del NO TAV non sono mutate in questi anni e nessuno le ha ancora smentire.
Deve essere chiaro a tutti, a partire dagli Enti Locali fino alla Comunità Europea, che dal 2005 non è cambiato nulla e che contrasteremo come allora ogni tentativo di sondaggio o inizio lavori.
Questa è un'occasione in cui non è possibile delegare. Ognuno deve fare la propria parte, non solo partecipando al Corteo NO TAV, ma anche divulgando l'iniziativa e spiegandone le ragioni.
L'assemblea straordinaria, convocata per deliberare l'aumento di capitale, considerato il delicato momento che attraversa l'istituto, ha visto la partecipazione di solo tre ex CRR e gli interventi si sono limitati a quelli di Riccardo Dobrilla e di Sergio Fortunati.
Due sono le principali considerazioni che, a nostro giudizio, si possono trarre dalla giornata e che ci riguardano più da vicino.
La mancata svolta nelle strategie aziendali di fronte ad una crisi di sistema che non può certo considerarsi casuale e transitoria e le reiterate chiusure, nei confronti delle rivendicazioni avanzate dai lavoratori, sia gli ex CRR, per quanto attiene il loro Fondo pensioni,che che gli ex Capitalia, per la loro aspirazione ad essere considerati e trattati alla stessa stregua degli ex Unicredito; il tutto mascherato, da una parte, con l'unico obiettivo indicato della ulteriore riduzione dei costi, ritenuta fondamentale dalla direzione, e dall'altra da aperture meramente formali e dilatorie, per altro legate al solo rapporto con i sindacati omologati.
La conduzione dell'assemblea è stata caratterizzata da interventi tesi a tacitare tutte le voci di dissenso o non in linea, senza prendere nella debita considerazione i rilievi avanzati e con un fare che a tratti, nella sostanza, ha rasentato l'arroganza. (altro…)
I ruffiani, il piatto di lenticchie preparato con la ricetta della nouvelle cuisine di Profumo e i suoi ingredienti nascosti
Come precedentemente avevamo previsto, l’azienda, ha approfittato della scandalosa sentenza di primo grado emessa in ordine alla richiesta di ricostituzione del patrimonio, solo apparentemente negativa e poi spiegheremo perchè, per proporre, con l’intento di bloccare le diverse cause legali in corso, un’ipotesi di soluzione dell’annoso problema della previdenza complementare degli ex CRR che definire indecente è un mero eufemismo.
Alla luce della grave e scandalosa sentenza del giudice Calvosa, n°13667 del 24.9.2009, Vi invitiamo a meditare su quanto messo in rilievo nell'allegato volantino che Vi preghiamo di stampare e di diffondere il più possibile.
Vi invitiamo altresì tutti ad intervenire agli attivi del Comitato che si tengono il primo martedì feriale di ogni mese alle ore 18, con particolare riguardo a quello del 6 ottobre p.v., ed a farvi parte attiva per promuovere la partecipazione di tutti coloro che conoscete.
D'ora innanzi, per favorire l'afflusso di tutti, gli attivi si terranno nei centralissimi locali di via Giolitti, 231 (la numerazione insiste sul ballatoio).
IL CORAGGIO DI ESSERCI E DI COMBATTERE FINO IN FONDO
Dopo aver ricevuto la notizia della sentenza che grida vendetta, emessa dal giudice Calvosa in merito alla richiesta di ricostituzione del patrimonio del Fondo, siamo rimasti tutti un attimo senza parole quasi increduli a ciò che sentivamo e che infrangeva le nostre antiche speranze, divenute quasi certezze alla luce dei ragionamenti legali.
Dobbiamo però dire che una volta riacquistata la dimensione razionale non ci siamo meravigliati più di tanto dell'accaduto: da più di un anno andiamo ripetendo che per vedere riconosciuti i nostri diritti non basta affidarsi alle azioni legali ma occorre supportare il "coraggio" dei giudici civili e del pubblico ministero, da due anni ancora nella fase istruttoria, preliminare alla formulazione dell'imputazione, con adeguate manifestazioni di denuncia, in grado di attirare l'attenzione pubblica e di bucare lo schermo.
Gli avvenimenti incalzano anche d'estate quando i colleghi sono meno presenti.
Un breve rissunto delle puntate estive anche per i più disattenti … con personaggi tristemente famosi ed interpreti spesso non all'altezza delle attese!!
Il giorno dieci erano in calendario le ultime due udienze di primo grado programmate per le conclusioni e per la sentenza:
il primo giudice, la sig.ra Miglio, presentatasi con il suo solito ritardo (questa volta, bontà sua, limitato a soli 40 minuti), dopo aver avuto in carico da più di un anno le pratiche, si è permessa di dire che non aveva avuto il tempo per studiare la questione in discussione e che pertanto aveva necessità di un "piccolo rinvio", conclusione, è stata fissata la prossima udienza per il 30 settembre alle ore undici;
il secondo giudice, la sig.ra Vetritto, dopo una sceneggiata da consumata attrice con argomento la sua precedente sentenza favorevole al collega Pompei che ci aveva fatto sperare in un esito positivo anche per noi, ha ieri depositato il dispositivo che, contraddicendo le sue conclusioni passate, ha rigettato le nostre richieste.
Tutto come previsto!
In linea con le nostre previsioni e le nostre impostazioni, sollecitiamo i colleghi interessati alle sentenze/ricorso di primo grado che ancora non hanno inviato la loro adesione per i ricorsi in Appello con il prof. Maurizio Cinelli (per fortuna sono in pochi) a farlo il più presto possibile per le ragioni illustrate nella mail che abbiamo loro inviato qualche giorno addietro e che qui di sotto riproduciamo:
Affinché tutti si possano rendere conto di quale spessore siano le argomentazioni a sostegno e le confutazioni delle tesi avversarie e quindi convincersi delle enormi possibilità che abbiamo di ottenere una sentenza a noi favorevole, ribaltando così quelle di primo grado, pubblichiamo, avendo ricevuta autorizzazione in merito, il testo del ricorso depositato il 5 maggio 2009 in Corte di Appello dallo studio Cinelli avverso la sentenza del giudice Di Sario.
Affinché tutti si possano rendere conto di quale spessore siano le argomentazioni a sostegno e le confutazioni delle tesi avversarie e quindi convincersi delle enormi possibilità che abbiamo di ottenere una sentenza a noi favorevole, ribaltando così quelle di primo grado, pubblichiamo, avendo ricevuta autorizzazione in merito, il testo del ricorso depositato il 5 maggio 2009 in Corte di Appello dallo studio Cinelli avverso la sentenza del giudice Di Sario:
CORTE DI APPELLO DI ROMA
Sezione lavoro
Ricorso
per
"……… omissis ………………………………………………"
tutti rappresentati e difesi, tanto congiuntamente che disgiuntamente, dagli avv.ti prof. Maurizio Cinelli (c.f. CNL MRZ 42M26 A092Y) e Carlo Alberto Nicolini (c.f. NCL CLL 65L03 G478L), ed elettivamente domiciliati nel loro Studio in Roma, via Bocca di Leone n. 78, in virtù di mandato speciale, rilasciato, ai sensi dell'art. 83 c.p.c. (quale novellato dall'art. 1, legge n. 141 del 1997) su fogli separati, ma congiunti materialmente al presente atto (telefax per le comunicazioni e notificazioni dalla Cancelleria 06-697634240),
– appellanti –
contro
– UNICREDIT BANCA DI ROMA s.p.a., già BANCA DI ROMA s.p.a. (c.f. 06978161005), elettivamente domiciliata in Roma, via Po n. 25/b, presso lo Studio legale dei difensori, avv.ti prof. Roberto Pessi e Francesco Giammaria;
– FONDO BDR – Fondo pensioni per il personale dipendente della Banca di Roma, elettivamente domiciliati in Roma, via G. B. Morgagni n. 22, presso lo Studio legale dei difensori, avv.ti Michele Sandulli e Domenico Bonaccorsi di Patti;
8 maggio 2008
Signor Presidente e signori azionisti, desidero innanzitutto specificare che intervengo più che in qualità di azionista in qualità di presidente del Comitato costituitosi il 7 febbraio 2007 a tutela degli interessi degli iscritti al fondo pensioni della Cassa di Risparmio di Roma che attualmente conta più di 1350 aderenti. Prima di proseguire mi sembra opportuno fare un piccolo riassunto delle puntate precedenti a beneficio dei soci originari dell' Unicredito.
C'era una volta il fondo pensioni più ricco tra quelli di tutte le casse di risparmio, nel cui patrimonio si annoveravano alcuni dei palazzi di maggior pregio del centro di Roma, che fruiva della più alta percentuale contributiva e i suoi iscritti vivevano felici e contenti; ma un brutto anno, il 1982, assunse la direzione generale dell'istituto un uomo cattivo, ma tanto cattivo, che subito, nel bilancio dello stesso anno, fece sparire, dalle immobilizzazioni gli immobili assegnati al fondo pensioni, e dagli allegati lo stato dimostrante la situazione del Fondo, stato nel quale venivano elencati tutti i cespiti e che, come prevede il regolamento all'art.23, era sempre stato allegato al bilancio dell'istituto tutti gli anni sin dal lontano 1953, anno della sua costituzione.
Signor Presidente, signor Amm.re delegato, signori Consiglieri, signori Azionisti,
ascoltando le relazioni introduttive di questa assemblea ci pareva di assistere ad un film felliniano dove sogno e realtà si identificano e si confondono, dove tutto va bene, dove tutto è bello.
Non abbiamo sentito una sola parola su qualcosa che non andasse o non fosse andata nel verso giusto; a meno che non ci fossimo distratti, ripeto, non abbiamo udito la pur minima autocritica: tutto va bene, madama la marchesa!
Sorge spontanea a questo punto una domanda: come mai il mercato, di fronte a tale idilliaca situazione, non ci ha premiato in modo particolare, facendo schizzare il valore del titolo alle stelle? Gli operatori economici sono tutti incompetenti? Sono proprio tutti degli incapaci?
Noi crediamo che, in questa discussione, si debba tornare alla realtà come già hanno tentato di fare quasi tutti coloro che sono intervenuti in precedenza.
Tenuto conto di quanto già esposto nei discorsi che ho fatto nelle precedenti assemblee, oggi, cercherò di essere il più conciso possibile in modo da poter esporre, senza dilatare i tempi previsti, le preoccupazioni che viviamo sia come dipendenti, sia come piccoli azionisti, sia ancora come ex dipendenti di Capitalia e, tra questi ultimi, come ex dipendenti della CRR, tra tutti i più sfigati.