Archivio Fusione Sanpaolo Intesa - Page 2
Il 28 giugno scorso, Torino e provincia sono state il cuore e l'epicentro dell'indubbio successo che ha avuto lo sciopero generale di Gruppo, indetto dal Sallca-Cub, per contrastare le pesanti ricadute del processo di fusione.
In Area più di 50 filiali chiuse e molte altre funzionanti a scartamento ridotto, presenze dimezzate nelle sedi, oltre un migliaio di lavoratrici e di lavoratori in sciopero e un dato di assenti per ferie abnorme per un giorno infrasettimanale il che, in qualche modo, ha dimostrato la voglia di tanti di dare comunque un contributo, malgrado le pressioni dell'azienda e delle burocrazie sindacali.
Sin dal primo giorno abbiamo osteggiato, e continueremo a farlo, la decisione del gruppo Intesa Sanpaolo di cedere all'asta 25 sportelli delle province di Caserta e di Napoli.
Adesso che è noto il nome dell'acquirente, la Banca Popolare di Bari, la nostra contrarietà è ancor più netta. Se si fosse trattato di un altro grande Istituto di credito, le garanzie sarebbero state maggiori per tutti: per i lavoratori innanzi tutto, ma anche per gli utenti e, quindi, per i territori in cui questi sportelli insistono.
Vale la pena ricordare che tra i 25 sportelli ceduti ci sono quelli di Casal di Principe e di Casapesenna, comuni del casertano tristemente noti in quanto rappresentano il regno incontrastato dei "casalesi", uno dei più feroci clan camorristici del Mezzogiorno. Gli sportelli di Casal di Principe e di Casapesenna, rappresentano l'unica realtà creditizia di quei comuni e, presumibilmente, qualche cliente di quelle agenzie ha una fedina penale non immacolata per cui, sempre presumibilmente, alcuni proventi di traffici illeciti transitano sui conti di quegli sportelli. (altro…)
Lo sciopero del 28 giugno, indetto dalla sola Cub-Sallca, ha rotto lo stato di sonnolenza in cui i vertici dei sindacati concertativi volevano mantenere i lavoratori.
Nonostante i ben noti limiti di agibilità con i quali è costretto ad operare il sindacato di base, si è trattato di un successo che ha colto di sorpresa azienda e vertici dei sindacati trattanti.
Ovviamente, i risultati sono stati maggiori dove la presenza del nostro sindacato è più radicata da tempo, in particolare a Torino (una risposta straordinaria, filiali quasi tutte chiuse o funzionanti a scartamento ridotto e presenza nelle sedi dimezzata), nel Napoletano, in Liguria. Ma segnali incoraggianti sono giunti da tante altre realtà. (altro…)
Il prolungamento della possibilità di accedere al fondo esuberi fino al 2009 (per tutti coloro che matureranno il diritto alla pensione con finestra d'uscita al 1 gennaio 2015) è stato presentato come un successo dalle organizzazioni sindacali firmatarie. Ma è proprio così?
L'accordo arriva dopo che l'azienda aveva drammatizzato il confronto, aprendo la procedura per la gestione degli esuberi prevista dal CCNL e minacciando l'uso del fondo su base obbligatoria e finanche i licenziamenti.
La conferma del fondo su base volontaria e con incentivi (ma se nel 2009 non verranno raggiunti i 2.300 esodi pretesi dall'azienda, l'uscita obbligatoria scatterà in ogni caso) può apparire, in quest'ottica, un dato positivo, se si accetta sempre di giocare con le regole imposte dalla controparte.
Noi però vorremmo provare a dare un'altra chiave interpretativa. (altro…)
ECCO LA RISPOSTA ! ECCO LA SPERANZA !
TANTISSIMI LAVORATORI IN SCIOPERO
DECINE DI FILIALI CHIUSE O A SCARTAMENTO RIDOTTO.
ATTORNO AL SINDACATO DI BASE SBOCCIA, FINALMENTE,
L'OPPOSIZIONE ALLE POLITICHE DEI VERTICI AZIENDALI.
Troppo presto per avere dati precisi (che l'azienda non ci darà) ma è stata proprio una bella giornata di lotta. Quella che, in cuor nostro, speravamo. Per la categoria dei bancari è stato il più grande sciopero autorganizzato di sempre.
Intesa Sanpaolo, Cariparma e Friuladria. Il 28 giugno '07 lo sciopero è riuscito oltre le aspettative: a Torino oltre il 50% delle filiali chiuse (area Sanpaolo) e alla sede storica di piazza San Carlo hanno dovuto ricorrere agli apprendisti e ai capi per farla funzionare con disagi per i clienti. In altre città punte significative a Napoli, a Genova e Como con diverse filiali chiuse. Al presidio davanti alla sede centrale dell'ufficio personale di Piazza P. Ferrari a Milano delegazioni dalla Lombardia, Piemonte, Liguria e Veneto. (altro…)
GIOVEDI' 28 GIUGNO – TUTTO IL GIORNO
SCIOPERO NAZIONALE
DEL GRUPPO INTESA SANPAOLO
BREVE RESOCONTO DELL'ASSEMBLEA CON LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI DELLE FILIALI "CEDUTE" DI NAPOLI E PROVINCIA
Napoli 30 maggio 2007
Partecipano all'assemblea circa 25 persone delle 90 contattate, quasi tutte appartenenti alle filiali cedute area Napoli.
La relazione introduttiva, dopo una breve storia del Sallca-Cub e della nostra prassi sindacale (lotta e azioni legali), si centra sulle probabili strade da percorrere in questa fase: esercizio del diritto d'opzione attraverso le cause – dopo la firma della lettera di richiesta di reintegro nell'azienda di provenienza – e la proclamazione di uno sciopero come giusta conseguenza della situazione.
In sintesi, si ritiene di dover affermare il principio di volontarietà dei lavoratori che possono scegliere se restare nell'azienda di origine o trasferirsi in quella che acquista ottenendo le adeguate tutele ed eventualmente incentivi anche economici.
BREVE RESOCONTO DELL'ASSEMBLEA CON LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI DELLE FILIALI "CEDUTE" DI TORINO E PROVINCIA
Mercoledì 23 maggio si è svolta la prevista assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori delle filiali cedute di Torino e provincia organizzata dalla Cub-Sallca.
Nella relazione introduttiva abbiamo presentato le nostre proposte, già riassunte nel volantino "Filiali cedute, è ora di mobilitarsi".
In rapida sintesi, noi riteniamo di dover affermare il principio di volontarietà dei lavoratori che devono poter scegliere se restare nell'azienda d'origine o trasferirsi in quella che acquista la filiale, ottenendo adeguate tutele ed incentivi anche economici.
Naturalmente non sarà agevole imporre questa posizione all'azienda, ma riteniamo di dover percorrere questa strada usando due strumenti: quello della lotta sindacale e quello legale.
E' passato quasi un anno da quando è stata ufficializzata la fusione tra Intesa e Sanpaolo. Il clima lavorativo è peggiorato, le provocazioni aziendali sono continue, i contratti vengono svuotati o disattesi, 400 filiali sono state o saranno vendute.
I sindacati trattanti ci dicono di stare tranquilli: tutto è sotto controllo. A noi non sembra proprio.