Archivio Fusione Sanpaolo Intesa - Page 3
Per questo, a Torino, organizziamo un incontro per tutti i lavoratori e le lavoratrici delle filiali cedute
Mercoledì 23 maggio
alle ore 18,00
presso la sede di Corso Marconi 34 (primo piano)
per fare il punto della situazione e presentare le proposte del sindacalismo di base per la tutela dei colleghi.
Questo bollettino esce con un certo ritardo, dopo l'apparizione dell'atteso elenco di filiali vendute per le norme dell'antitrust. Di questo parliamo in un apposito comunicato.
Ecco le ultime vicende "ordinarie".
Accentramento back office. E' stato annunciato l'avvio del processo di accentramento dei back office di filiali imprese e retail nei poli. La riteniamo la classica operazione di razionalizzazione per risparmiare sui costi, che produrrà effetti negativi per lavoratori e clientela.
Verificheremo se verranno rispettati gli impegni assunti dall'azienda, di tenere conto delle situazioni personali e familiari dei colleghi da trasferire e di dar vita a nuovi poli oltre ai 15 (più quello in formazione di Padova) esistenti.
Età pensionabile. Attendiamo gli sviluppi del caso delle colleghe che hanno compiuto 60 anni, che (quando vigeva un'altra prassi) non avevano formalizzato sei mesi prima la volontà di restare al lavoro e sono state lasciate a casa dall'oggi al domani. Anche i nostri legali attendono. ….
Bruttissimo accordo per i lavoratori venduti a Friuladria.
I sindacati "trattanti" si arrendono senza lottare. Un'altra conclusione è possibile.
Con l'uscita dell'elenco delle filiali in vendita in base alle disposizioni dell'Antitrust, si conosce ora il quadro, più o meno, definitivo dei punti operativi ex Intesa ed ex Sanpaolo oggetto di cessione. (altro…)
ADESSO BASTA
Continua l'incredibile commedia delle buste paga errate dei dipendenti ex Sanpaolo.
Anche ad Aprile gli errori sono stati numerosi, mentre molte correzioni attese non sono state realizzate.
Il vero problema non è solo capire se l'azienda in questo bailamme ci stia perdendo o guadagnando. E' che, comunque, ci pare inaccettabile il fatto che non venga garantito il diritto alla certezza della propria retribuzione.
I colleghi continuano ad interrogarsi se la busta ricevuta è giusta, anche perché, se la differenza rispetto ai mesi passati è evidente, si può tentare di trovare l'errore. Se, invece, la differenza è minima nascono i dubbi sulla sua natura: effetto delle nuove aliquote e detrazioni fiscali, o dei calcoli impazziti delle nuove procedure?
L'unica certezza è che le buste paga, così rapidamente sottratte a chi le sapeva fare, sono oggi preparate dalla nuova azienda (con l'aiuto di programmi informatici esterni), che dimostra ampiamente di non essere in grado di gestire la situazione. (altro…)
NIENTE DI BUONO DA COMMENTARE
– Buste paga dei dipendenti ex-Sanpaolo. Siamo sconcertati dal volantino dei sindacati trattanti, che ricorda le voci della busta paga su cui sono stati rilevati errori. Si faceva prima a dire quali voci sono esatte. Non riteniamo tollerabile questa situazione, perché i lavoratori hanno diritto alla certezza della retribuzione. Se a marzo si ripeteranno i soliti errori, chiediamo, sin d'ora, alla delegazione trattante di rivendicare il ritorno della preparazione delle buste paga all'ufficio competenze del Sanpaolo, che continua a farlo per altre banche del gruppo.
– Assemblee. Il primo accordo della nuova banca ha riguardato le relazioni sindacali. Il comunicato sindacale riportava, tra i vari punti, "l'estensione del diritto di partecipazione alle assemblee ai lavoratori delle filiali con meno di 5 addetti". Bene, ci siamo detti, finalmente un accordo da commentare positivamente per i lavoratori. Peccato che la lettura del testo del protocollo abbia deluso le nostre aspettative, poichè così recita: "nelle unità produttive che occupino meno di cinque dipendenti, l'Azienda valuterà la possibilità di consentire la partecipazione dei lavoratori, nel limite di cinque ore annue, alle assemblee indette…." e neanche per tutte le materie. Sono parole che non si prestano ad equivoci. Hanno cercato di presentarci una vittoria che non c'è stata? (altro…)
L'assemblea cui sono chiamati i lavoratori della provincia di Torino della "Superbanca" il 26/2 è a metà tra uno sciopero ed una manifestazione pubblica. Ci sembra arduo convocare 6000 persone in uno spazio che ne può contenere al massimo 1500 e poi pensare di aprire un confronto reale. Tuttavia occorre partire anche da qui per riflettere, agire, spronare. La fusione è stata annunciata 6 mesi fa. I primi tre mesi hanno visto la totale latitanza dei nove sindacati raggruppati nel blocco, mentre Intesa annunciava la vendita a Credit Agricole di 193 sportelli, insieme a Cariparma e Friuladria (7000 lavoratori totali).
Una premessa necessaria. Sono Claudio Bettarello ed il mio è un intervento di carattere collettivo a nome del Sallca-Cub, il sindacato di base.
Abbiamo scelto questa modalità (al posto di prenotare 4 o 5 interventi) perché riteniamo di avere il diritto/dovere di dire la nostra anche in questa occasione ma condividiamo l'obiettivo di lasciare ampio spazio ai lavoratori ed al dibattito. Quindi sforerò solo di qualche minuto.
Non c'e' tempo e comunque non riteniamo nemmeno utile in questa occasione entrare nel merito delle cose dette nella relazione.
Così come non riteniamo utile sottolineare ancora una volta le differenze, vistose peraltro, che ci sono state fin dall'inizio di questa vicenda (fin dalla firma che continuiamo a ritenere affrettata del Fondo Esuberi) tra le posizioni del sindacato di base e quelle delle 9 sigle (l'ennagono).
Crediamo che le lavoratrici ed i lavoratori, soprattutto di Torino e provincia, abbiano tutti gli elementi di giudizio necessari e comunque restano i nostri volantini e le tante iniziative che abbiamo fatto e delle quali siamo molto orgogliosi.
Mi chiamo Raffaella Amicucci sono una sindacalista della CUB/SALLCA, ex dipendente COMIT.
Intervengo per raccontarvi dal mio punto di vista, sicuramente condiviso da molti altri lavoratori e lavoratrici, il nostro vissuto di sei anni, da quando fu incorporata la Comit in INTESA
Il mio intervento, pur riferendosi a esperienze micidiali per i diritti e la dignità dei colleghi, non è certo fatto per accrescere le vostre giustificatissime preoccupazioni, ma -al contrario- per sostenere che l'unità di tutti lavoratori e di tutte le OOSS presenti in INTESA SANPAOLO, senza discriminazioni, può far capire subito a Passera, Bazzoli e MICHELI che questa grande banca non possono costruirla solo per rimettersi in tasca favolose stock option, ma devono rispettare la dignità e i diritti di chi lavora e le esigenze della clientela.
Credo che voi tutti sappiate che questi diritti e queste esigenze vennero completamente azzerati in occasione della incorporazione della COMIT in INTESA, e pertanto su questo non mi dilungo.
Nei giorni scorsi, il dott. Viani, responsabile della Direzione Retail, ha tenuto tre riunioni di presentazione della nuova struttura: due si sono svolte a Milano (una per i capi mercato e l'altra per i colleghi della Direzione ex-intesa) e una a Torino (per gli ex-sanpaolo).
Anche se per i colleghi ex-intesa sono stati usati accenti un po' diversi (tanto per tenere tutti sulla corda….) il messaggio trasmesso è stato decisamente chiaro: l'auspicio e l'impegno sono perché a tendere (sei mesi, un anno, due anni?) la sede dell'intera Direzione Retail diventi Milano.
Tra le motivazioni addotte, la centralità logistica del capoluogo lombardo che lo rende più adatto per coordinare il presidio della Rete della Banca dei Territori e le diseconomie che deriverebbero da una Direzione divisa a metà.
E LE SOPRESE CONTINUANO…
Il Comitato per il controllo della regolarità formale degli atti nelle procedure selettive di assunzione, composto, all'ex-Sanpaolo, da rappresentanti sindacali eletti direttamente dai lavoratori, è stato disattivato unilateralmente dall'azienda (con la procedura del silenzio-dissenso).
Le selezioni per le assunzioni dei figli dei colleghi prossimi all'esodo, che coinvolgono un elevato numero di giovani, sono state affidate ad una società di consulenza esterna che già lavorava per Banca Intesa.
Mentre in precedenza le selezioni avvenivano con il controllo di un rappresentante dei lavoratori, ora invece non si conoscono neppure le modalità della procedura di selezione.
E i colleghi degli Uffici Assunzioni territoriali e di rete di cosa si occuperanno?