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Dopo il grande successo dello sciopero generale e l'enorme numero di manifestanti (500 mila secondo quasi tutti i mezzi d'informazione) in piazza il 17 ottobre scorso, Cub, Cobas e SdL intercategoriale, le tre organizzazioni del sindacalismo di base e alternativo che hanno stipulato il Patto di Consultazione permanente, ritengono indispensabile che si giunga ad una seconda giornata di sciopero generale che esprima la più ampia protesta dei lavoratori dipendenti pubblici e privati contro la Finanziaria e l'intera politica economica e sociale del governo Berlusconi.
Cub, Cobas e Sdl intercategoriale intendono anche rispondere positivamente alla corale richiesta proveniente dall'intero popolo della scuola pubblica (studenti, docenti, Ata, ricercatori, genitori e cittadini in difesa della scuola) per uno sciopero generale che sappia raccogliere la spinta del possente movimento in difesa della scuola e dell'Università pubbliche che oramai da settimane è incessantemente mobilitato. (altro…)
Il nostro congresso si apre in una fase acuta di crisi finanziaria e di deterioramento dell'attività produttiva, che assume carattere planetario e attacca, prima di tutto, le condizioni materiali di vita dei lavoratori e i loro diritti sindacali. E' bene dunque partire dal contesto generale in cui si colloca il nostro agire, dal centro dell'impero alla sua periferia, per esaminare poi in specifico i caratteri che assume nel nostro paese l'insieme delle politiche conservatrici attuate dal "nuovo" governo e infine le peculiarità del nostro settore di appartenenza, in fase di profonda e rapida trasformazione.
Sarà necessario altresì stendere un bilancio sulla nostra attività sindacale nell'ultimo triennio e tornare a confrontarci su modelli di organizzazione categoriali e confederali, che devono adattarsi a realtà attraversate da cambiamenti epocali, che incidono sui processi produttivi, l'organizzazione del lavoro, le politiche di prodotto e il perseguimento del profitto. Si tratta di ragionare a 360° sulla realtà che ci circonda e sugli strumenti più adatti per mantenere il proprio radicamento nel contesto produttivo, senza rinunciare alla funzione di rappresentanza di diritti e interessi collettivi, di pertinenza dei lavoratori. Adattare al nuovo contesto il proprio modello di rappresentanza sindacale è la vera sfida cui saremo chiamati negli anni che abbiamo davanti.
CONFINDUSTRIA, CISL E UIL CONCORDANO UNA RIFORMA DEL SISTEMA CONTRATTUALE CHE RIDUCE I SALARI, I DIRITTI E LA CONTRATTAZIONE E ALLO STESSO TEMPO ASSIEME ALLA UgL "APRONO" ALLE RICHIESTE GOVERNATIVE PER LA LEGGE DELEGA DI RIFORMA DEL DIRITTO DI SCIOPERO
La Confindustria, la Cisl e la Uil hanno siglato assieme la condivisione di un documento che definisce "linee guida per la riforma della contrattazione collettiva". Questo documento è un attacco alla contrattazione, ai diritti, al salario dei lavoratori per una serie di motivi:
Come nella trasmissione Report, qualche volta c'è una … Goodnews!
Un grande successo, con centinaia di migliaia di lavoratori in sciopero (scuola, sanità, pubblico impiego, trasporti ma anche industria e….banche) e manifestazioni affollatissime.
Il comunicato del Sallca (con collage da La Stampa e Repubblica)
Altre notizie, i comunicati ufficiali, rassegne stampa e le foto delle manifestazioni di Milano e Roma sui siti CUB e RDB-CUB
http://www.rdbcub.it/
http://www.cub.it
Le prime pagine del 18 di Liberazione e del Manifesto
(la lettera inviataci dei lavoratori)
11 lavoratori della P.M. Service srl appartenente al Consorzio Italia Servizi sono stati licenziati. Oggi 30 settembre verrà discusso il ricorso d'urgenza – ex art. 700 – dinanzi al Giudice del Lavoro per il loro eventuale reintegro nel posto di lavoro.
Questi undici lavoratori da decenni provvedono alla pulizia nei locali dell'ex CED di Via Marconi per il gruppo Intesa Sanpaolo. Da sempre la loro condizione lavorativa è precaria, fatta di licenziamenti e riassunzioni, di passaggi di cantiere, ecc. Ad ogni passaggio ha corrisposto sempre un peggioramento delle condizioni contrattuali, normative ed economiche, a cui si è aggiunta in modo sempre più arrogante e volgare "la voce del padrone", che è giunta a licenziare per motivi disciplinari 11 lavoratori che hanno scioperato per il riconoscimento e la difesa dei loro diritti.
Hanno dato vita ad una civile e dignitosa azione di lotta agli ingressi della sede di Napoli del Banco di Napoli giungendo finanche allo sciopero della fame, ma la perdita del posto di lavoro, attualmente, è la loro unica certezza. Al riguardo invitiamo tutti i colleghi a visitare il sito www.morirexlavorare.altervista.org.
Lo tsunami, gigantesco, che sta investendo la finanza non sarà privo di conseguenze per noi lavoratori. Il lungo ciclo di ripresa dei profitti del settore bancario in Italia, partito con il grande accordo sindacale del 1998/99, che ha dato via al rilancio, tramite taglio massiccio del costo del lavoro, ha sfruttato anche condizioni di mercato irripetibili. Il crollo delle borse del 2001/2002 è stato seguito, infatti, da un periodo di 4/5 anni di denaro a bassissimo costo, che ha favorito un massiccio indebitamento della società nel suo complesso. La crescita dei mutui c'è stata anche da noi, e scopriamo adesso che sono stati fatti in prevalenza a tasso variabile. Anche il risparmio gestito ha continuato a crescere, nonostante le batoste seguite alla sbornia tecnologica, perché tassi bassi facevano fare bella figura persino ai fondi obbligazionari e incoraggiavano a rientrare sui fondi azionari o bilanciati. Le banche hanno cominciato a martellare con le obbligazioni strutturate, uno strumento che ha forti commissioni immediate, ma mina la redditività successiva, un primo importante elemento di debolezza di questo sviluppo apparente.
Nel biennio 2006/2007 le cose hanno cominciato a cambiare: il rialzo dei tassi ha fatto emergere le prime crepe, con famiglie in difficoltà a pagare i mutui ed il risparmio gestito in affanno a difendere prestazioni poco convincenti. Il 2008 è arrivato come un ciclone che spazza via ogni illusione residua. (altro…)
Nel settore credito abbiamo già avuto modo di sperimentare alcune delle ipotesi che dovrebbero guidare la politica fiscale del governo e l'annunciata riforma del modello contrattuale proposta da Cgil-Cisl-Uil.
L'ultimo rinnovo contrattuale del contratto nazionale dei bancari ha visto, tra le altre cose, una modifica della base di calcolo del lavoro straordinario. Il risultato finale è che, prima, la maggiorazione della paga straordinaria era nell'ordine del 25%, mentre, dopo il rinnovo, si è quasi azzerata a poco più del 5%.
L'annunciata detassazione degli straordinari taglierà fuori buona parte della categoria, perché il limite di livello di reddito per beneficiare del provvedimento è troppo alto, ma è comunque interessante vedere la "partita di giro" che si innescherebbe nel nostro settore: le aziende risparmiano, il lavoratore (in parte) recupera, ma facendo pagare allo stato. E lo stato a chi farà pagare? Alle banche ed ai petrolieri cui verranno chiesti sacrifici? Non commentiamo neanche.
Tutto questo a prescindere da una valutazione generale sul fatto che incentivare gli straordinari produce un proporzionale effetto negativo su occupazione e sicurezza del lavoro. (altro…)
Da quando l'Istat, su richiesta esplicita dell'Eurostat, ha reso noto il risultato del nuovo indice inflattivo relativo ai beni di maggior consumo, che porta l'inflazione dal 2,9% – dato già elevato – al 4,8%, si sono scatenate le dichiarazioni contro l'eventuale possibilità che in Italia torni la "voglia di scala mobile".
La CUB non ha atteso la pubblicazione di questo dato, né l'avvio della campagna elettorale, per lanciare la sua battaglia per il diritto al salario, ma già da anni ha iniziato a sostenere la necessità del reddito sociale minimo per disoccupati e precari; ha costituito i Comitati per la quarta settimana; ha raccolto, assieme ad altri sindacati di base, le firme per la presentazione di una Legge di iniziativa popolare per la reintroduzione di un meccanismo automatico di rivalutazione di salari e pensioni – la scala mobile – che ora giace presso la Commissione Lavoro del Senato, in attesa di essere discussa. (altro…)