Archivio SAS Intesa
Le lavoratrici e i lavoratori di Banca Intesa hanno ben presente lo stress che è dilagato fra di loro, quel mercoledì di qualche settimana fa, quando il fax ha sputato improvvisamente l'elenco di 193 filiali cedute al Crédit Agricole.
E l'unica notizia certa (!?!?!) che -nei giorni seguenti- è stata fornita dal management è stata quella di precisare che "l'elenco avrebbe potuto subire modifiche, con rientri e/o nuove aggiunte".
Tutti i colleghi (quelli già presenti nell'elenco dei "venduti" e tutti gli altri che avrebbero potuto esservi inseriti successivamente) hanno avuto la netta sensazione di essere trattati come gli extracomunitari sequestrati nei Centri di Permanenza Temporanea.
E' tempo di reagire di fronte a questa situazione.
La Cub-Sallca pone all'attenzione dei colleghi e delle colleghe delle filiali cedute, le sue proposte per la tutela dei lavoratori.
VENDITA a CARIPARMA
di 193 SPORTELLI di BANCA INTESA
(messaggio per colleghe/i che –essendo in servizio in data 30 settembre presso gli sportelli di cui sopra– saranno venduti unitamente a mobilio ed arredi)
La generalità dei colleghi coinvolti in questa vendita è ovviamente disgustata per il trattamento ricevuto dai mercanti che hanno incassato cifre da capogiro girovagando per Olivetti/Poste/Intesa….., e che adesso hanno accontentato il Crédit Agricole (vendendogli Friuladria, Cariparma e questi 193 sportelli di B.Intesa) per ottenere il suo via libera alla incorporazione del San Paolo in Banca Intesa.
Il più che legittimo disgusto di questi colleghi non deve però tramutarsi in rassegnazione.
Deve essere chiaro a tutti (anche ai lavoratori in servizio presso gli ulteriori sportelli che saranno ceduti) che è illegale l'imposizione del trasferimento dei lavoratori alla banca cessionaria.
Il continuo degrado delle condizioni di lavoro in Banca Intesa, che ha portato anche all'indizione di scioperi aziendali, è stato interpretato a modo loro dai sindacati concertativi con la firma di due accordi beffa per i lavoratori.
Il primo è il verbale d'accordo sulle pressioni commerciali. Come scritto nell'accordo stesso, esso si inserisce nel percorso già aperto dal Protocollo sullo Sviluppo Sostenibile e Compatibile del Sistema Bancario, firmato nel giugno 2004.
Il nuovo accordo supera in ipocrisia il precedente, perché al solito elenco di edificanti propositi aggiunge anche alcune misure del tutto ininfluenti.
Se non si pone la questione dell'abolizione di budget e ripetute campagne commerciali, le pressioni alla vendita non finiranno. Se non si mette in discussione il tema della qualità dei prodotti (problema, peraltro, comune a tutto il settore) i lavoratori dovranno continuare a venire a patti con la propria coscienza. I gestori, per essere tali, devono poter scegliere le proposte commerciali per i loro clienti e non essere sollecitati dal collocamento del prodotto di turno, che li trasforma in piazzisti.
Va detto, inoltre, che il sistema incentivante è funzionale a questa degenerazione del modo di lavorare. Il tentativo di Banca Intesa di abbassare per decreto le qualifiche dei lavoratori (operazione cancellata solo grazie al nostro ricorso alla magistratura) dimostra ampiamente la volontà di usare questo strumento per dividere e mettere in competizione i colleghi.
Volantino pdf
Circolare patronato
La Circolare INPS n°29 del 23 febbraio 2006 chiarisce i criteri per l'applicazione del Decreto Legislativo 16.9.1996, n. 564 (AUTORIZZAZIONE di VERSAMENTI VOLONTARI per la PENSIONE per periodi di non attività connessi a LAVORO PART-TIME, a partire dal 1°/01/ 1997)
In base al D.L. di cui all'oggetto, chi ha lavorato (o sta lavorando) a part-time può presentare domanda all'INPS per effettuare versamenti volontari integrativi per la pensione.
Tutti gli interessati possono presentare domanda, anche solo per motivi di "verifica",
poiché l'accoglimento della domanda non comporta obbligo di versamento.
Volantino pdf
Ordinanza giudice
Il GIUDICE del LAVORO HA ORDINATO a BANCA INTESA di "CORREGGERE e INTEGRARE la circolare 1/2006 del 3 gennaio" (firmata da Francesco Micheli -Direz. Centrale R.U. e Org.)
"per rimediare alle incongruenze contenute nella parte 4 di essa, depotenziando e annullando l'invito ai valutatori a rimaner prigionieri delle previsioni e stime statistiche"
(ORDINANZA per ricorso ex art. 700 cpc, causa n. 1077 R.G.L. 2006)
Di conseguenza viene a cessare per i valutatori l'obbligo del raggiungimento dell'obiettivo definito eufemisticamente nella circolare come "distribuzione attesa"
Messaggio per tutti gli iscritti al SALLCA/CUB e per i colleghi
non iscritti che hanno dato mandato al nostro legale per il ricorso
Va chiarito, innanzitutto, che il nostro volantino di denuncia (datato 25 gennaio "06) ha subito ottenuto un primo risultato: Francesco Micheli (firmatario della circolare 1/2006 del 3 gennaio), nel corso di un'intervista diffusa via intranet il giorno 8 febbraio, ha infatti dichiarato che la circolare conteneva affermazioni non rispondenti alle sue intenzioni, poiché l'imposizione dell'esclusione di almeno il 25% dei dipendenti dai premi del sistema incentivante era una segnalazione errata. In pratica, come è solito dire il nostro Presidente del Consiglio, "le sue affermazioni erano state fraintese…"
Però, ovviamente, non è stata distribuita nessuna circolare modificativa della 1/2006…
In Banca Intesa si moltiplicano PREVARICAZIONI e INGIUSTIZIE su tutti i lavoratori che -secondo Passera – dovrebbero essere disposti a rinunciare ad ogni diritto.
L'anno 2006 è iniziato (cfr. la circolare 1/2006 del 3 gennaio) con la comunicazione che ALMENO IL 25% DEI COLLEGHI DOVRA' ESSERE ESCLUSO DAI PREMI DEL SISTEMA INCENTIVANTE (poiché viene imposto ai Capi di valutare la loro prestazione come "non adeguata " o "parzialmente adeguata")
CONTRO QUESTA ILLEGALE IMPOSIZIONE SI PUO' (SI DEVE) FARE SUBITO QUALCOSA:
organizzeremo un gruppo numeroso di colleghi che, dando mandato al legale della CUB/SALLCA, consentirà di effettuare un RICORSO D'URGENZA alla magistratura per impedire a Passera & C. di incrementare ulteriormente le loro stock options attraverso "risparmi" sulle buste paga dei collaboratori