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INTESA SANPAOLO – 600 ESODATI: UN ACCORDO DA CAPIRE ED UN CONTESTO DA VALUTARE

E' passato un po' in sordina l'accordo sui 600 esodati: forse a causa del coinvolgimento di una platea ridotta di lavoratori, l'attenzione è stata scarsa ed il tutto sembra essersi chiuso con un volantino trionfalistico dei sindacati firmatari. Eppure la vicenda merita un approfondimento ed anche una riflessione sullo scenario in cui si è svolta.

Solo un mese fa usciva l'entusiasta comunicato del Ceo, Cucchiani, relativo ai dati di bilancio 2012 (che, non a caso, in un nostro commento suggerivamo di tenere sempre a portata di mano come promemoria) ed ecco, pochi giorni dopo, il vertice aziendale aprire una procedura di esuberi dove vengono messe insieme eccedenze di personale derivanti da varie operazioni di ristrutturazione.

La procedura viene avviata con la seguente premessa: "considerate le sfavorevolicondizioni di scenario e di contesto di specifico riferimento", ecc., che smentisce le trionfalistiche valutazioni del comunicato di Cucchiani citato prima.  Ancora una volta la frittata viene girata come più fa comodo. (altro…)

INTESA SANPAOLO – PROMOTORI: LUCI ED OMBRE DI UNA PARTENZA IMPEGNATIVA

Dal 10 dicembre 2012 Intesa Sanpaolo ha conferito a 100 gestori personal il mandato di operare fuori sede. I colleghi sono andati ad affiancarsi ai circa 800 gestori imprese e consulenti private banking che da tempo operano con tali modalità. L'iniziativa dell'azienda però ha ben altre ambizioni: un programma formativo molto fitto punta ad abilitare entro il 2014 almeno altri 2000 gestori personal ad operare fuori sede. Alcune centinaia affronteranno la sessione d'esame di aprile, altrettanti tenteranno la prova tra giugno e luglio. Molti colleghi sono stati convocati ai corsi in modo sbrigativo, spesso con informazioni vaghe o imprecise e non sembra che la volontarietà sia stata sempre, per usare un eufemismo, tenuta in debita considerazione. Come sempre, bisogna fare in fretta e tagliare i tempi.

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INTESA SANPAOLO – IL BILANCIO E’ BUONO PER IL CEO, MA PER I LAVORATORI?

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA  

Abbiamo allegato un documento noto e già ampiamente commentato da molti colleghi e colleghe: la dichiarazione del Ceo di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, sui dati di bilancio 2012. Il motivo per cui l'abbiamo allegato è perchè consigliamo a tutti/e di conservarlo, magari stamparlo e tenerlo in evidenza. In un contesto di crisi economica indiscutibile, i conti di Intesa Sanpaolo sono andati e continuano ad andare discretamente bene, eppure da anni viviamo in un clima di terrore, alimentato ad arte, con cui, dopo un rinnovo di contratto nazionale devastante, ai lavoratori sono stati fatti digerire:

  • l'accordo del 19 ottobre 2012, firmato sotto la minaccia di licenziare gli apprendisti, che ha determinato varie perdite sul piano normativo ed il ritiro dell'impegno alle assunzioni già previste in accordi precedenti;
  • l'avvio, con modalità demenziali e varie violazioni normative, del progetto dei nuovi orari di "Banca Estesa";
  • uno stato di permanente confusione operativa con un piano di chiusure sportelli e varie riorganizzazioni/ristrutturazioni di aziende del gruppo che determinano continue dichiarazioni di esuberi e situazioni di emergenza.

A fronte di questi dati di bilancio lorsignori hanno concesso, per quest'anno, la riconferma del Vap dell'anno passato, il più basso di tutta la storia di Intesa Sanpaolo. Emerge da questo quadro che la crisi generale c'è (più di quanto creda lo stesso Cucchiani nella parte finale della sua dichiarazione), ma questa diventa una scusa ed un'opportunità per ridurre i diritti dei lavoratori di questa banca alimentando un continuo ed ingiustificato stato di tensione. A partire da questa considerazione invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici a pretendere il rispetto delle regole, a non regalare ore di lavoro con straordinari non compensati, a non cedere a campagne di ricatti e intimidazioni ed a rafforzare il nostro progetto sindacale di resistenza all'arroganza dei vertici aziendali

INTESA SANPAOLO – NUOVI ORARI: “INDIETRO NON SI TORNA”…

(MA SAREBBE MEGLIO FARLO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI)

A distanza di un mese dall'avvio del progetto Banca Estesa, è possibile tracciare una prima valutazione sull'impatto della nuova struttura degli orari.
Va ricordato il contesto in cui la nuova organizzazione del lavoro prende vita:

  • la possibilità di estendere gli orari è stata conquistata dalle aziende in un contratto nazionale siglato sulla testa dei lavoratori e da questi bocciato in assemblea;
  • i sindacati firmatari sono in evidente imbarazzo perché nessuno dei presupposti che dovevano fare da contorno ai nuovi orari sono stati rispettati dalla controparte;
  • Intesa Sanpaolo, unica tra le grandi aziende ad applicare i nuovi orari, ha stabilito sin da subito di usare il modello "Voglio, Posso, Comando" sfruttando gli spazi contrattuali acquisiti con la massima rigidità "ideologica";
  • i sindacati aziendali e i dirigenti periferici delle stesse sigle firmatarie si muovono su un terreno stretto e scivoloso, perché si rendono conto delle difficoltà del progetto, degli enormi disagi imposti ai lavoratori e dell'impossibilità di negare all'azienda i suoi "diritti esigibili".

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INTESA SANPAOLO – comunicato INTERVENIRE SUBITO SUI NUOVI ORARI

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA

Dopo le prime settimane di avvio degli orari estesi riteniamo di poter essere in grado di esprimere una valutazione di forte preoccupazione sull'esito dell'operazione. In allegato trovate la nostra analisi e le nostre proposte per una gestione decente dei nuovi orari, che sia rispettosa delle esigenze dei lavoratori e possa avere una ricaduta positiva anche nell'interesse aziendale. Leggendo l'articolato del nuovo contratto nazionale abbiamo notato che non sono scomparse alcune tutele individuali come la mezz'ora che deve intercorrere tra fine dell'orario di sportello e la fine dell'orario di lavoro e come il limite di adibizione individuale di sei ore e trenta minuti allo sportello. Nessuna deroga è stata concessa con accordi aziendali. L'attuale articolazione degli orari viola queste norme e chiediamo ai sindacati firmatari di spiegare ai lavoratori, prima che a noi, le ragioni del loro silenzio su questo aspetto. Ricordiamo, infine, che nei giorni corrispondenti alle festività soppresse (19 marzo, 9 maggio, 30 maggio, 4 novembre, più il 29 giugno per chi avesse il sabato lavorativo), eventuali assenze non retribuite determinano la perdita di un giorno di ferie. Anche i giorni di solidarietà (minimo due per il 2013), essendo solo parzialmente e indirettamente retribuiti, determinano lo stesso effetto ed è opportuno non fissarli nelle date citate.

INTESA SANPAOLO – NUOVI ORARI: IL GIOCO SI FA SUBITO PESANTE

L'introduzione dei nuovi orari (8-20 o addirittura 7-22 con accordo sindacale) col rinnovo del CCNL era stato giustificato con l'esigenza di creare nuove opportunità per l'occupazione.
Ora che Intesa Sanpaolo fa da battistrada nell'applicazione dei nuovi orari la giustificazione è diventata che si devono riassorbire gli esuberi delle filiali che sono state/verranno chiuse.
Già da questa premessa la sensazione di presa in giro diventa forte, tanto più se si aggiunge che le prime filiali "sperimentali" sono partite senza incremento di organico, mentre l'anticipo sui tempi di uscita dei lavoratori esodati non è certo stato d'aiuto.
In queste condizioni e con dei modelli di turnazione a dir poco surreali, la partenza non poteva che essere in salita e ci voleva poco a prevederlo. Vediamo alcune incongruenze del "progetto". (altro…)

INTESA SANPAOLO – FINITE LE ASSEMBLEE, PARTE IL NUOVO ORARIO E LA SITUAZIONE E’ PIU’ DURA DI PRIMA

Si sono concluse nei giorni scorsi le assemblee sull'accordo del 19 ottobre su occupazione e produttività.
Il primo dato che impressiona è che ha partecipato alla consultazione un numero risibile di colleghi (14.351 lavoratori in tutto). Non saranno certo i 900 addetti delle Casse dell'Umbria a cambiare la realtà, in un Gruppo che annovera già solo nel perimetro Italia oltre 70.000 lavoratori: è andato a votare soltanto un lavoratore su cinque! Il Sì ha vinto con il 58%, contro il 33% dei No ed il 10% degli astenuti: ne consegue che solo in 8.300 approvano l'accordo sindacale! (altro…)

INTESA SANPAOLO – STRAORDINARIO

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
E' necessario porre, da parte di tutti, la massima attenzione sulla recente disposizione aziendale in Intesa Sanpaolo sulla limitazione degli straordinari.
Non è tollerabile che questa misura determini fenomeni di lavoro non retribuito.
Soprattutto, ma non solo, nelle filiali, sotto le scadenze di fine anno, si stanno registrando episodi di lavoro supplementare per i quali non viene riconosciuta la compensazione o, peggio ancora, fenomeni di lavoro straordinario che non vengono registrati dai colleghi. Va chiarito che i comportamenti al riguardo chiamano in causa la responsabilità individuale di ogni collega, verso sè stesso e verso gli altri.
Alle 16,55 deve cadere la penna
(in linea di massima è necessario che lo facciano anche i quadri direttivi) perchè fermarsi senza che sia autorizzato lo straordinario o, peggio ancora, non segnarlo affatto, non è una libera scelta individuale, ma un atto che crea danni a tutta la collettività.
Se il lavoro resta indietro e l'operatività si blocca non importa, questo vuole la dirigenza, questo otterrà! (altro…)

INTESA SANPAOLO – ACCORDO: NON BASTA VOTARE NO, SERVE UNA SVOLTA

Cresce tra molti colleghi l'irritazione per l'ennesimo accordo firmato in piena notte e la richiesta di dare battaglia in assemblea, ma questa volta non basterà dire NO.
Rispetto a quanto avvenuto con il CCNL la situazione è più complicata perché le assemblee arrivano a giochi fatti e sotto il ricatto del licenziamento degli apprendisti; inoltre tecnicamente l'accordo è già valido essendo stato firmato da sindacati che rappresentano più del 50% degli iscritti (art. 26 accordo di rinnovo del CCNL) e la "consultazione certificata", come già dimostrato per il CCNL, è una burla perchè alcuni giocatori (i sindacalisti firmatutto) sono anche gli arbitri della partita.
Eppure mai come questa volta deve arrivare una risposta decisa dai lavoratori. (altro…)

INTESA SANPAOLO – IL GIORNO PIU’ BELLO

Un nostro collega licenziato nel 2010 da Intesa Sanpaolo, ha vinto il ricorso ed il Tribunale di Napoli ha deliberato il reintegro nel posto di lavoro. Questi i fatti.
Verso la fine del 2009, a seguito di una ispezione presso la filiale in cui il collega prestava servizio, veniva accertato che lo stesso provvedeva a richiamare effetti a carico del medesimo cliente presso il notaio, anche senza la necessaria provvista di fondi. Dopo un po' di tempo, acquisita la disponibilità, il cliente provvedeva a pagare il dovuto. (altro…)