Archivio SALLCA CUB - Page 15
DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
Riprendiamo l'ultimo comunicato del Comitato No al contratto aiuta-banchieri sulla vicenza MPS.
La vicenda MPS assume i toni della tragedia greca, con il suicidio del capo comunicazione David Rossi, da sempre al fianco del principale responsabile di questo disastro, quel Giuseppe Mussari che fino a due mesi fa è stato presidente ABI, con ben due mandati.
Fatta salva l'umana pietà che si deve a chiunque, vogliamo ricordare alcuni passaggi che stanno prefigurando l'esito peggiore che si poteva ipotizzare: i costi del risanamento vengono posti a carico, nell'immediato, al contribuente, ed in via strutturale ai lavoratori, che stanno subendo un trattamento profondamente ingiusto.
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DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
Da tempo siamo schierati per un cambio radicale nell'uso delle risorse pubbliche nel nostro paese, soprattutto dopo i sacrifici economici cui vengono sistematicamente sottoposti i ceti medi e bassi ed il crescente carico fiscale .
Le risorse devono andare verso fini sociali, si deve spendere per gli ospedali (che chiudono, a cominciare proprio da quello di Susa che "in compenso" dovrebbe avere una superstazione) e per le scuole (che cadono a pezzi), per la ricerca, per la tutela idrogeologica del territorio e per una crescita sostenibile.
Invece si sperpera denaro in armamenti (come i costosissimi F35 che cadono con un temporale) e nella truffa delle grandi opere come la Tav.
Tutte le previsioni sugli aumenti di traffico delle merci sulla tratta Lione – Torino sono state regolarmente smentite ed il mitico corridoio 5, da Lisbona a Kiev, è un'autentica bufala visto che il Portogallo non ha nessuna intenzione di fare l'Alta velocità. Prossimamente ritorneremo sul tema con ampia documentazione.
Nel frattempo la segreteria nazionale della Cub-Sallca aderisce con convinzione alla manifestazione di sabato 23 marzo da Susa a Bussoleno ed invita alla massima partecipazione.
Un pullman partirà alle 11 dalla sede CUB di Corso Marconi 34 Torino. Chi fosse interessato è pregato di comunicarci entro giovedì la disponibilità a venire. Al fine di non gravare sul sindacato è richiesto, non imposto, un contributo di 10 euro.
DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
Riprendiamo l'ultimo comunicato del Comitato No al contratto aiuta-banchieri.
Da parte nostra non è necessario aggiungere ulteriori commenti
Registriamo un salto di qualità nelle attività della Fabi, la cui RSA di Torino di Intesa Sanpaolo è solita commentare i volantini della Cub-Sallca. Questa volta si è scomodata addirittura la segreteria nazionale di Gruppo per commentare il comunicato con cui il "Comitato No al Contratto Aiuta-Banchieri" annunciava la ripresa delle proprie attività. La Fabi contesta l'affermazione che il contratto sia stato bocciato nelle assemblee e altre affermazioni sulle conseguenze normative della firma dell'accordo.
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Segnaliamo due vicende gravissime:
- un dirigente della Fisac Cgil si esprime confidenzialmente con un dirigente aziendale di UniCredit, denigrando un quadro di base del suo stesso sindacato, definito "energumeno", colpevole di svolgere in modo combattivo e non allineato il suo compito di sindacalista (leggi qui)
- iIl secondo è un articolo che riferisce di una ricca commessa (14 milioni di Euro!) per il rifacimento dei siti internet dell'Inail (leggi qui).
Non ci risulta, per quanto a nostra conoscenza, che la Cisl abbia smentito questo suo coinvolgimento.
Ci sarebbe già da vacillare nel vedere un sindacato che si trasforma in imprenditore. Ci sarebbe anche da approfondire come è stata vinta la gara di assegnazione con un ribasso del 30% sulla base d'asta. Ma il dato ancora più eclatante è la partnership che nascerà tra la società della Cisl e Accenture. Accenture è la società di consulenza che ha curato, per conto di UniCredit, proprio il famigerato Progetto Newton. Ricapitolando: la Fiba-Cisl sciopera contro il progetto di Accenture mentre la "casa madre" Cisl si mette in affari con la stessa!!! Ogni ulteriore commento ci pare inutile. E' ora che questi signori vengano mandati a casa: facciano pure gli imprenditori, lasciando il ruolo di sindacalisti a chi vuole ancora fare gli interessi dei lavoratori.
DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
Pubblichiamo l'ultimo messaggio del Comitato No al contratto aiuta-banchieri che contiene alcuni utili elementi di valutazione sul progetto Newton, che prevede l'esternalizzazione di 2.000 lavoratori europei (di cui 800 italiani) di Ubis (Gruppo UniCredit).
Contro questo progetto sono in corso scioperi, ma qualche sindacato è passato dall'altra parte.
Inviamo un contributo proveniente da UBIS, il consorzio di Unicredit, che sta lavorando da tempo per escludere dal proprio perimetro circa 2.000 lavoratori in tutta Europa, di cui 800 in Italia. Le lotte dei lavoratori di Ubis non devono restare isolate, perchè nell'intero sistema bancario si rischia di veder uscire dal perimetro contrattuale tutta l'area dei servizi (facility management, lavorazioni di back office, Information Technology, ecc.), in direzione di contratti nazionali deboli, come multiservizi, commercio e metalmeccanici. (altro…)
DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
Inoltriamo l'ultimo messaggio del Comitato per il no al contratto aiuta-banchierI
Il CCNL del credito 19/01/2012 è stato bocciato nelle assemblee dei lavoratori, anche se chi l'ha firmato non ammetterà mai la verità. Ad un anno da quell'intesa, nessuna delle balle raccontate per renderlo attraente è diventata realtà.
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DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
Abbiamo allegato un documento noto e già ampiamente commentato da molti colleghi e colleghe: la dichiarazione del Ceo di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, sui dati di bilancio 2012. Il motivo per cui l'abbiamo allegato è perchè consigliamo a tutti/e di conservarlo, magari stamparlo e tenerlo in evidenza. In un contesto di crisi economica indiscutibile, i conti di Intesa Sanpaolo sono andati e continuano ad andare discretamente bene, eppure da anni viviamo in un clima di terrore, alimentato ad arte, con cui, dopo un rinnovo di contratto nazionale devastante, ai lavoratori sono stati fatti digerire:
- l'accordo del 19 ottobre 2012, firmato sotto la minaccia di licenziare gli apprendisti, che ha determinato varie perdite sul piano normativo ed il ritiro dell'impegno alle assunzioni già previste in accordi precedenti;
- l'avvio, con modalità demenziali e varie violazioni normative, del progetto dei nuovi orari di "Banca Estesa";
- uno stato di permanente confusione operativa con un piano di chiusure sportelli e varie riorganizzazioni/ristrutturazioni di aziende del gruppo che determinano continue dichiarazioni di esuberi e situazioni di emergenza.
A fronte di questi dati di bilancio lorsignori hanno concesso, per quest'anno, la riconferma del Vap dell'anno passato, il più basso di tutta la storia di Intesa Sanpaolo. Emerge da questo quadro che la crisi generale c'è (più di quanto creda lo stesso Cucchiani nella parte finale della sua dichiarazione), ma questa diventa una scusa ed un'opportunità per ridurre i diritti dei lavoratori di questa banca alimentando un continuo ed ingiustificato stato di tensione. A partire da questa considerazione invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici a pretendere il rispetto delle regole, a non regalare ore di lavoro con straordinari non compensati, a non cedere a campagne di ricatti e intimidazioni ed a rafforzare il nostro progetto sindacale di resistenza all'arroganza dei vertici aziendali
E' con grande preoccupazione che abbiamo visto il Gruppo Carige salire, nei giorni passati, agli onori della cronaca.
Il succo della questione, se vogliamo restare ad un articolo del Corriere della Sera del 3 marzo, sta nella bocciatura, da parte del mercato, del piano di "adeguamento patrimoniale" da 800milioni di Euro attraverso vendita di asset non strategici e aumento di capitale di importo non preci sato.
Il piano, a sua volta, si era reso necessario a seguito dell'intervento di Consob e Banca d'Italia per ridimensionare i benefici fiscali, inseriti in bilancio, relativi alla creazione del ramo d'azienda Carige Italia. I preventivati 715 milioni di Euro inseriti nel bilancio consolidato sono stati infatti ridotti a 260.
L'operazione straordinaria che ha comportato la cessione di un ramo della Banca Carige Spa pe creare la nuova Banca Carige Italia Spa era stata presentata a suo tempo come un'operazione il cui fine era quello di entrare nell'olimpo dei parametri patrimoniali europei.
Noi siamo stati l'unico sindacato ad esprimere preoccupazione per questa manovra, anche se la nostra analisi è stata concentrata sulle ricadute dell'operazione sui lavoratori in termin idi ritmi e carichi di lavoro e di pressioni commerciali.
Secondo il gossip presente sul web i guai potrebbero non finire qui. (altro…)
Non è certo la canzone migliore di Elio e le Storie Tese, ma si è piazzata onestamente seconda a San Remo (come, a suo tempo, "La terra dei cachi"); forse perchè la critica non ha potuto astenersi dal rilevare la scottante attualità di un pezzo insistente fino al punto di essere molesto.
Anche in UniCredit, pare, abbiamo una "mononota": si chiama "tagliare".
Si taglia di tutto, premi, inquadramenti, scatti di anzianità, e in generale qualsiasi cosa che abbia a che fare con i dipendenti. Ma non basta, e quindi perchè non tagliare via interi pezzi di banca con le esternalizzazioni? La banca non è certo un centro contabile, nè un back office. Ma non basta nemmeno così.
Apprendiamo dal Sole24ore che l'Istituto chiuderà altre 350 agenzie nei prossimi 3 anni, "senza provocare esuberi", ci si affretta ad aggiungere (quelli sono stati già dichiarati in precedenza, potremmo ribattere noi…). (altro…)
A distanza di un mese dall'avvio del progetto Banca Estesa, è possibile tracciare una prima valutazione sull'impatto della nuova struttura degli orari.
Va ricordato il contesto in cui la nuova organizzazione del lavoro prende vita:
- la possibilità di estendere gli orari è stata conquistata dalle aziende in un contratto nazionale siglato sulla testa dei lavoratori e da questi bocciato in assemblea;
- i sindacati firmatari sono in evidente imbarazzo perché nessuno dei presupposti che dovevano fare da contorno ai nuovi orari sono stati rispettati dalla controparte;
- Intesa Sanpaolo, unica tra le grandi aziende ad applicare i nuovi orari, ha stabilito sin da subito di usare il modello "Voglio, Posso, Comando" sfruttando gli spazi contrattuali acquisiti con la massima rigidità "ideologica";
- i sindacati aziendali e i dirigenti periferici delle stesse sigle firmatarie si muovono su un terreno stretto e scivoloso, perché si rendono conto delle difficoltà del progetto, degli enormi disagi imposti ai lavoratori e dell'impossibilità di negare all'azienda i suoi "diritti esigibili".