Archivio SALLCA CUB - Page 17
DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
E' necessario porre, da parte di tutti, la massima attenzione sulla recente disposizione aziendale in Intesa Sanpaolo sulla limitazione degli straordinari.
Non è tollerabile che questa misura determini fenomeni di lavoro non retribuito.
Soprattutto, ma non solo, nelle filiali, sotto le scadenze di fine anno, si stanno registrando episodi di lavoro supplementare per i quali non viene riconosciuta la compensazione o, peggio ancora, fenomeni di lavoro straordinario che non vengono registrati dai colleghi. Va chiarito che i comportamenti al riguardo chiamano in causa la responsabilità individuale di ogni collega, verso sè stesso e verso gli altri.
Alle 16,55 deve cadere la penna (in linea di massima è necessario che lo facciano anche i quadri direttivi) perchè fermarsi senza che sia autorizzato lo straordinario o, peggio ancora, non segnarlo affatto, non è una libera scelta individuale, ma un atto che crea danni a tutta la collettività.
Se il lavoro resta indietro e l'operatività si blocca non importa, questo vuole la dirigenza, questo otterrà! (altro…)
Da un po' di anni ci siamo rivolti a te che ci stai leggendo per raccontarti il nostro punto di vista, sulle vicende contrattuali aziendali e di categoria, che è sempre stato fuori dal coro.
Nel coro, per noi, ci sono sempre stati le aziende, ed i loro massimi dirigenti ed i responsabili nazionali di tutte le sigle sindacali che negli ultimi 15 anni hanno firmato di tutto e di più. Abbiamo ragionato, abbiamo contro informato, abbiamo lottato (quanti scioperi proclamati in beata solitudine) con risultati insufficienti , fatta eccezione per alcune volte in cui le nostre ragioni le abbiamo fatto valere in un Tribunale.
La recente esperienza del comitato per il NO al contratto collettivo di categoria, firmato a gennaio e sfociato in un No di massa nelle assemblee di tutte le banche in tutta Italia e vergognosamente trasformato in un SI non verificato né verificabile, ha rappresentato un alto momento di partecipazione politica e sindacale. Ancora oggi ti invitiamo a leggere le centinaia di commenti che sul sito accompagnavano le firme dei tantissimi colleghi che hanno detto NO e lo hanno motivato. (altro…)
Ricordate il caso di Enrico Ceci, giovane bancario licenziato da Banco Desio, che aveva denunciato il ruolo della dirigenza della banca in pratiche di evasione fiscale, riciclaggio, esportazione clandestina di capitali all'estero?
Adesso il suo caso è arrivato sulla TV tedesca RTL e viene portato ad esempio da Transparency International Italia. Guarda il video (con traduzione) e gli articoli correlati:
Link video RTL: http://www.youtube.com/watch?v=c93Ogorcl7c
Link video REPORT: http://www.youtube.com/watch?v=V-hdePq_pjM&feature=plcp
Link articoli Parma:
http://parma.repubblica.it/cronaca/2012/12/07/news/
denunci_i_suoi_superiori_il_caso_ceci_diventa_europeo48245984/
http://www.parmatoday.it/cronaca/enrico-ceci-banco-desio-ugo-gumpel.html
http://www.parmaonline.info/notizie/2012/12/05/-scandalo-banco-desio-ceci-
intervistato-dalla-tv-tedesca_23968
http://www.ilmattinodiparma.it/?p=32387
DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
In data 21 novembre 2012 Cisl Uil e Ugl hanno siglato un "Patto per la produttività", che realizza l'obiettivo che il governo Monti si era dato sin dal suo insediamento e che aveva rilanciato con forza a partire dal settembre scorso. Dopo la pesante riforma delle pensioni e i devastanti provvedimenti su art. 18 e mercato del lavoro, il governo riesce a imporre alle parti sociali un impegno di ulteriore compressione dei diritti dei lavoratori in cambio di 2,1 miliardi di euro promessi per incentivare la contrattazione aziendale legata alla produttività, ma "autofinanziata" con una quota degli aumenti derivanti dal contratto nazionale.
La Cgil non ha sinora firmato, sollevando l'argomento che il patto non è in linea con l'accordo interconfederale del 28/06/2011 e non consente, ad esempio, il rientro al tavolo della Fiom. A noi sembra invece coerente con le cose che la Fisac ha accettato in categoria, per cui ci risulta del tutto incomprensibile la tattica ondivaga di Camusso & Co.
Del resto non abbiamo dimenticato i tanti volta faccia cui la Cgil ci ha abituati e la blanda opposizione contro la riforma delle pensioni e quella su art. 18 e mercato del lavoro del ministro Fornero. (altro…)
DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
Come annunciato, postiamo il nostro commento articolato al recente accordo del Gruppo Ubi Banca.
Vi chiediamo uno sforzo per leggere un documento necessariamente lungo: nel caso stampatelo e leggetelo con calma.
E' indispensabile in questa fase il massimo di attenzione e partecipazione dei lavoratori.
L'accordo prefigura un percorso a tappe, dove ogni passaggio ulteriore sarà più doloroso del precedente. E' un accordo che arriva dopo un rinnovo del CCNL pesante e prima di una nuova e ancora più pesante offensiva dell'Abi, annunciata già sui mezzi d'informazione per l'anno che verrà.
Non possiamo permetterci il binomio disattenzione/rassegnazione.
E' necessario mettere in campo una categoria informata e combattiva: noi facciamo del nostro meglio, ma serve la vostra collaborazione attiva.
Il 1° gennaio 2013 è la data prevista per l'avvio dell'operatività di Carige Italia, ma, ad oggi, non è ancora stato raggiunto un accordo in merito alle ricadute in termini di carichi di lavoro, organizzazione e norme integrative. Su quest'ultimo aspetto le OO.SS. firmatarie, nell'ultimo comunicato, si sono limitate ad affermare che "…l'Intersas ha ribadito che ai colleghi di Banca Carige Italia dovrà essere applicato il CIA Carige e tutte le intese ad esso collegate".
Dato che in Carige non esiste un Accordo Quadro che tuteli i lavoratori e le lavoratrici in casi come questo, le domande che si pongono i colleghi/e sono molteplici: verrà applicato anche in Carige Italia il Contratto Integrativo esistente? Che cosa succederebbe se un domani Carige Italia venisse ceduta (in tutto od in parte?) Cosa succederebbe se si creassero degli esuberi?
Verrebbero riassorbiti a livello di Gruppo? (o ogni banca farebbe "regno a sé stante")? Quali saranno i livelli di pressione commerciale in Carige Italia? Che fine farà il Premio di Produttività per i colleghi delle diverse Banche del Gruppo ? (altro…)
Viviamo un momento storico cruciale. La crisi dovuta ad un debito pubblico da ripagare con una moneta che non ci appartiene e su cui non abbiamo sovranità, l'EURO, ci sta travolgendo. Le politiche di austerity del governo, dagli apparenti buoni propositi, non fanno che aggravare la recessione colpendoci come cittadini in maniera inaudita. La riforma Fornero ci ha allungato la vita lavorativa e ne ha aumentata l'aleatorietà.
Le banche, complice lo spread, la sfiducia generale, l'impoverimento sociale, chiudono, alimentando il circolo vizioso, i rubinetti del credito: fanno utili col trading e la liquidità della BCE e scaricano la colpa di bilanci inferiori alle (loro) aspettative e dei provvedimenti governativi sulle nostre, già cariche, spalle. (altro…)
Cresce tra molti colleghi l'irritazione per l'ennesimo accordo firmato in piena notte e la richiesta di dare battaglia in assemblea, ma questa volta non basterà dire NO.
Rispetto a quanto avvenuto con il CCNL la situazione è più complicata perché le assemblee arrivano a giochi fatti e sotto il ricatto del licenziamento degli apprendisti; inoltre tecnicamente l'accordo è già valido essendo stato firmato da sindacati che rappresentano più del 50% degli iscritti (art. 26 accordo di rinnovo del CCNL) e la "consultazione certificata", come già dimostrato per il CCNL, è una burla perchè alcuni giocatori (i sindacalisti firmatutto) sono anche gli arbitri della partita.
Eppure mai come questa volta deve arrivare una risposta decisa dai lavoratori. (altro…)
Le gravi conseguenze sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori del Credito, causate dalle pesanti scelte delle banche, sono ormai evidenti a tutti.
L'ultimo CCNL, firmato in pochi giorni, imposto dall'ABI alle segreterie nazionali delle OO.SS. con il doppio ricatto, "crisi da affrontare + occupazione giovanile da sviluppare", sta già mostrando tutte le sue dolorose implicazioni (blocco degli automatismi, taglio delle voci economiche per il computo del TFR, ecc..) senza il verificarsi della tanto sbandierata "nuova occupazione".
MPS, UNICREDIT, INTESA SANPAOLO e tutte le altre banche stanno chiudendo sportelli, esternalizzando attività, applicando nel modo più pesante e becero la flessibilità operativa (sia funzionale che geografica) e stanno mandando a casa la stragrande maggioranza dei ragazzi assunti con contratto a tempo determinato.
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Un nostro collega licenziato nel 2010 da Intesa Sanpaolo, ha vinto il ricorso ed il Tribunale di Napoli ha deliberato il reintegro nel posto di lavoro. Questi i fatti.
Verso la fine del 2009, a seguito di una ispezione presso la filiale in cui il collega prestava servizio, veniva accertato che lo stesso provvedeva a richiamare effetti a carico del medesimo cliente presso il notaio, anche senza la necessaria provvista di fondi. Dopo un po' di tempo, acquisita la disponibilità, il cliente provvedeva a pagare il dovuto. (altro…)