Archivio SALLCA CUB - Page 19

CARIPARMA – ULTIMI AGGIORNAMENTI

Il Fondo Esuberi attivato in Cariparma ha visto pervenire 715 adesioni a livello di gruppo di cui 566 in Cariparma. Le uscite previste sono 360 nel gruppo di cui 292 in Cariparma.

Le domande in sovrannumero verranno rinviate adun eventuale futuro accordo con la previsione di assunzioni.

Al momento resta il fatto che, per consentire i risparmi previsti, vengono attivate 360 uscite (scaglionate tra 1 ottobre 2012, 1 gennaio 2013, 1 gennaio 2014) che andranno a incidere su organici già molto ridotti.

E' interessante come alla carenza di organici il Gruppo Cariparma risponda con una riorganizzazione che assomiglia molto al gioco delle tre carte.

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INTESA SANPAOLO – AGGIORNAMENTO SU VERTENZA

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA

Dopo la firma dell'accordo tra le parti, che conferma la possibilità di uscita degli esodati (come da "verbale di ricognizione" che alleghiamo), non possiamo che congratularci con tutti i colleghi che hanno ottenuto lo "sconto di pena" e la possibilità di uscire da un ambiente di lavoro sempre più opprimente, con importanti garanzie del tutto assenti nell'accordo originario.

Detto questo non possiamo che confermare le nostre critiche all'accordo del 29 luglio 2011 perchè ritenevamo e continuiamo a ritenere inaccettabile una dichiarazione di esuberi per mere ragioni di costi.

Difficile giudicare un successo, a fronte di un'azienda che intendeva imporre 3.000 uscite obbligatorie per risparmiare 300 milioni di Euro, un accordo che consente 5.000 uscite (su base prevalentemente volontaria) e 750 assunzioni, di cui 250 part time.

Ancora più sconcertante confermare oggi quell'accordo mentre l'azienda dichiara esplicitamente, con tanto di comunicato via Intranet, che i costi dell'operazione, oggi a carico dell'azienda stessa, verranno in vari modi recuperati su chi resta. L'unica reazione dei sindacati del primo tavolo è stata quella di deplorare che il documento, presentato al tavolo di trattativa, sia stato reso pubblico a tutti i lavoratori. Non c'è che dire, i vertici aziendali, nella loro arroganza, sono perlomeno più trasparenti dei sedicenti rappresentanti dei lavoratori.

Seguirà, a breve, un nostro commento al documento di cui sopra.

Vi proponiamo, in allegato, una breve guida a ciò che resta e ciò che scompare (per ora, si spera) degli accordi di armonizzazione, in attesa della ripresa delle trattative il 3 settembre.

UNICREDIT – SIAMO SOLO NOI

Negli articoli sul nostro portale e nelle parole dei nostri dirigenti ricorre spesso il tema della grandezza e dell'importanza del nostro gruppo, fonte di garanzia e orgoglio per tutti i lavoratori. Ci sono tanti modi per valutare un'azienda bancaria e non, il contesto è in rapida evoluzione e quindi non è facile fare confronti. Ma per una cosa Unicredit certamente spicca nel panorama bancario italiano:

E' L'UNICO GRANDE GRUPPO BANCARIO CHE NON HA DATO E NON VUOL DARE UN EURO DI VAP AI SUOI DIPENDENTI.

Le motivazioni sono semplici e scontate come la strategia finora seguita nel gestire il personale: tagliare, tagliare e tagliare. Gli insuperati studi di Pavlov hanno chiaramente dimostrato che il condizionamento funziona molto meglio con stimoli negativi piuttosto che con stimoli positivi: quindi perché buttare via soldi in promozioni, premi e inquadramenti quando si può minacciare? I responsabili in fondo sono pagati per qualcosa. (altro…)

UBI BANCA – CCNL: I NODI VENGONO AL PETTINE

In data 18 luglio 2012, in concomitanza con l'entrata in vigore della riforma Fornero, si sono riuniti i Consigli di gestione e di sorveglianza di UBI Banca per un aggiornamento del piano industriale 2011-2012/2015 che ormai non trova più alcuna aderenza con la realtà. Già ai tempi della sua presentazione avevamo espresso (unici ad uscire con un commento decente) forti dubbi riguardo alle previsioni, fatte ancora in piena crisi, su cui poggiavano i sostanziosi aumenti di utili preconizzati: in primis l'aumento del saggio di sconto della BCE, sceso invece fino a raggiungere i recentissimi minimi storici. All'ordine del giorno ci sono tagli e ancora tagli che riguardano sportelli e risorse umane, gli stessi che ritroviamo sui tavoli degli altri maggiori gruppi, da Intesa-sanpaolo a Unicredit a Monte Paschi Siena.

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BANCARI LICENZIATI DA BANCHIERI INQUISITI? AVREMMO QUALCOSA DA RIDIRE

Francesco Micheli, in un  articolo del 4 luglio sul Sole 24 Ore che molti avranno visto, minacciava il ricorso a licenziamenti (individuali e collettivi) a fronte del ritardo del governo nell'emanare il decreto per attuare l'accordo sul Fondo Esuberi firmato a luglio 2011.
Tralasciamo in questa sede l'ennesima dimostrazione di indifferenza di questo governo verso i problemi sociali e del lavoro. Il punto è che, da tempo, i signori banchieri chiedono ai bancari sacrifici ed ora persino di poter licenziare, ma quale legittimità hanno questi signori per chiedere sacrifici agli altri? (altro…)

INTESA SANPAOLO – VERTENZA: RIPARTIRE DAL 2 LUGLIO

Sarebbe riduttivo pensare all'attuale vertenza in Intesa Sanpaolo solo come frutto del particolare contesto socio-economico di questa fase; in realtà vengono al pettine tutti i nodi del processo di  fusionedei gruppi Intesa e Sanpaolo iniziato sei anni fa.
Gli accordi di armonizzazione, oggi rimessi in discussione dall'azienda, erano stati la premessa per stabilire la "pace sociale" dopo la fase turbolenta post-fusione.

Noi della Cub-Sallca, all'epoca, avevamo dato un giudizio critico su quegli accordi per il metodo -una miriade di accordi in luogo di un contratto integrativo organico, che nel gruppo Intesa non c'era mai stato e che nel gruppo Sanpaolo veniva abolito -e per il merito: si poteva scegliere di mobilitare i lavoratori per prendere il meglio degli accordi precedenti, ma venne seguita la via concertativa della "media" dell'esistente, togliendo e aggiungendo ad ognuno, secondo le varie materie e l'azienda di provenienza. (altro…)

UNICREDIT – E LA CHIAMANO ESTATE QUESTA ESTATE SENZA TE …

Quando Bruno Martino cantava questa canzone, che ebbe poco successo al tempo ma finì per diventare un classico, probabilmente aveva in mente una donna; moglie, fidanzata o amante, d'amore qui si parla.

Per noi il "senza te" potrebbe essere riferito a scelta al VAP, alla tutela del lavoro o alla sua dignità. La questione evidente su cui molti si concentrano è la prima, ma le altre due non sono certo meno importanti: fra le "meraviglie" dell'ultimo contratto e l'assalto finale all'articolo 18 non si capisce più se le aziende vogliano considerare i lavoratori vacche da mungere o costi da tagliare. Nel dubbio perché scegliere? E così, con le nuove armi fornite generosamente dal governo, si passa direttamente alle minacce e ai ricatti.
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INTESA SANPAOLO – UNO SCIOPERO CHE NON LASCIA ALIBI

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB-SALLCA   Lo sciopero del 2 luglio è andato bene, non ci sono dubbi (secondo i sindacati del primo tavolo le adesioni sono state del 90%). Il sostegno dei lavoratori non  lascia alibi a chi dovrà ottenere l'apertura di trattative dalle quali noi siamo esclusi non per nostra  scelta. Anche i presìdi hanno avuto successo e quello di Torino ha visto un buona partecipazione di lavoratori sotto le bandiere della Cub-Sallca. La lotta deve continuare e ogni passaggio dovrà essere sottoposto alla valutazione dei lavoratori. La Cub-Sallca ha una procedura di sciopero aperta che mettiamo a disposizione dei lavoratori e delle altre sigle sindacali se riterranno opportuno dare continuità alla mobilitazione. Noi, nel frattempo, abbiamo indetto lo sciopero degli straordinari che, in mancanza di segnali positivi da parte aziendale, prenderà il via dal 13 al 26 luglio. L'arroganza aziendale va contrastata con fermezza, senza cedimenti. Alleghiamo il volantino distribuito alla clientela al presidio di Torino.

STANNO DISTRUGGENDO INTESA SANPAOLO: AIUTATECI A FERMARLI

A quasi 6 anni dalla fusione di Intesa e Sanpaolo occorre chiedersi quale beneficio abbia tratto il paese (non parliamo di Torino…) da questa operazione.
La precedente gestione Passera ha assunto connotati che noi, più volte, abbiamo descritto come un "saccheggio" dell'azienda: cessioni di centinaia di sportelli (con dentro i lavoratori), alienazione di immobili, vendita di parti importanti del gruppo (da Banca Depositaria a Findomestic), migliaia e migliaia di esuberi a fronte di un numero ben minore di assunzioni.
Si è assistito anche ad un forte degrado del servizio alla clientela, per quanto in buona compagnia con i principali competitori.

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INTESA SANPAOLO – PERCHE’ IL 2 LUGLIO LO SCIOPERO DEVE RIUSCIRE

All'incontro del 18 giugno con i sindacati del primo tavolo l'azienda si è presentata con una mano tesa che si è presto trasformata in uno schiaffone. Prima, alla luce delle modifiche del governo Monti alle norme pensionistiche, ha dichiarato superato l'accordo sugli esuberi del 29 luglio 2011. Restano nel fondo solo 800 colleghi che avevano maturato il diritto alla pensione entro il 31-12-2011. Al primo luglio non uscirà più nessuno e, udite, udite, chi era già uscito nei primi mesi del 2012 verrà riassunto!!
Dopo aver dichiarato anche la disponibilità a rivedere la partenza dei nuovi orari di filiale, la controparte ha ribadito che i risparmi previsti nel piano industriale e andati in fumo con i mancati esodi (dei 300 milioni previsti solo 50 verranno ottenuti con gli 800 in esodo) andavano comunque perseguiti. Alle parole sono seguite i fatti con la consegna di una lettera di avvio di una nuova procedura, prevista dal CCNL, su occupazione e riorganizzazioni aziendali, in cui vengono individuati gli strumenti per ottenere i risparmi previsti: sospensione dell'attività e riduzione d'orario, revisione del sistema degli inquadramenti ed attribuzione delle mansioni, mobilità territoriale, applicazione degli orari di lavoro e di sportello previsti dal nuovo CCNL, flessibilità delle articolazioni individuali di orario e ricorso al part time, oltre che fruizione delle ferie e delle ex festività. Inoltre resta sul tavolo il progetto aziendale di chiudere un migliaio di punti operativi.
Di fronte a questo scenario agghiacciante persino i "concilianti" sindacati del primo tavolo hanno dovuto dar seguito alla procedura avviata proclamando lo sciopero per il 2 luglio, finalizzato al ritiro della procedura e al mantenimento degli accordi di armonizzazione in scadenza al 30 giugno.
Finalmente, verrebbe da dire, (altro…)