Archivio SALLCA CUB - Page 22
Ieri le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto AIUTA I BANCHIERI hanno deciso che a partire da Lunedì 26 marzo in Liguria, Campania e a Verona non si terranno più le Assemblee dei lavoratori, ma solo quelle degli iscritti e per giunta separatamente.
Hanno anche concordato tra loro che tale modalità di consultazione potrà essere estesa: "Nelle piazze che saranno indicate tempo per tempo e/o ne facciano richiesta".
Il senso di questa scelta è chiarissimo: dove si perde con grandi numeri i lavoratori non potranno più esprimersi.
In Campania i no sono attualmente oltre il 90%; a Genova nella prima assemblea di piazza alla presenza di Mauro Bossola, segretario nazionale della FABI e di Costanza Vecera, segretaria nazionale della FISAC, i NO sono stati 737 e i sì 62; a Verona i no vincono nei feudi storici di FABI e FIBA. (altro…)
Sono questi i sentimenti che, sforzandosi di usare una terminologia civile, qualificano una vicenda che assume caratteri grotteschi e paradossali se non fossero tremendamente veri e non colpissero violentemente una nostra collega, ferendone la dignità.
Il 14 febbraio scorso alcune telefonate anonime minacciavano lo scoppio di una bomba, posta all'interno dei locali della filiale 22 di Napoli del Banco di Napoli, se i colleghi non avessero portato fuori il contante presente nelle casse. Immediatamente i colleghi e la clientela presente in filiale abbandonarono, senza panico, i locali della banca dopo avere messo in sicurezza le casseforti.
Per alcune ore la piazza fu invasa da Polizia, Carabinieri, Vigili del fuoco, artificieri, ecc. Fu individuato il pacco (finto) e, da subito, cominciarono le prime indagini. Alcuni colleghi della filiale furono ascoltati la sera stessa, altri nei giorni successivi, tutti firmando la propria deposizione.
Votare NO è la sola risposta possibile!
Hanno raccolto il consenso dei lavoratori su una piattaforma ambiziosa, poi hanno detto "scusate c'è la crisi". Anziché tornare dai lavoratori hanno discusso e firmato in tre giorni dopo aver dormito per un anno! Adesso dopo due mesi vengono a chiederci di votare…
Hanno detto che gli aumenti contrattuali tutelano il potere d'acquisto:
si tratta di una menzogna colossale!
Non si recupera l'inflazione del triennio 2008/2010 (0,8%); non si recupera il 2011 (2,8%) né i primi cinque mesi del 2012 (3,3% la variazione dei prezzi su base annua); (altro…)
Una riflessione approfondita sul rinnovo contrattuale in corso deve a nostro avviso partire dall'intervista che Francesco Micheli, capo delegazione ABI, ha fatto uscire sul Sole 24 ore del 2/2/2012, a distanza di qualche giorno quindi dalla firma dell'ipotesi di accordo.
Il tempo necessario per consentire anche all'ABI di metabolizzare l'evento e darne una lettura sintetica e conclusiva, in un contesto ormai sbollentato dalle pressioni incombenti della trattativa (se così la si può definire…).
Nelle sue risposte concordate con la giornalista che lo intervistava, Micheli fornisce importanti chiavi di lettura della strategia e del risultato finale ottenuto dall'ABI al tavolo negoziale.
Innanzitutto Micheli inquadra il rinnovo del contratto in un disegno coerente perseguito con continuità dall'organizzazione cui appartiene, in una strategia di lungo periodo che parte, è vero, dalla svolta del 1998/1999, ma che trova i suoi snodi importanti in quattro recenti passaggi:
- l'accordo sulle agibilità sindacali del 7 luglio 2010;
- la revisione del fondo esodi dell' 8 luglio 2011;
- l'accordo quadro sulle regole contrattuali del 24 ottobre 2011;
- il rinnovo contrattuale del 19 gennaio 2012.
Cresce lo scandalo per questo accordo, che è stato smontato e spiegato nei dettagli da vari comunicati, nostri, di aree in dissenso di altre sigle, del comitato per il NO.
Dal primo tavolo sindacale si cerca di giustificare l'ingiustificabile con argomenti risibili.
Si dice che è il massimo che si potesse fare in tempo di crisi.
Eppure non si può dare per scontato che le banche italiane siano così malmesse. Le continue iniezioni di denaro della BCE hanno consentito loro di ricevere a dicembre 114 miliardi di Euro all'1%, subito reinvestiti in titoli di stato al 6%. Adesso è arrivato un nuovo regalo da 139 miliardi. Dobbiamo pagare sia come cittadini (per i soldi regalati dalla BCE e non usati per lo sviluppo) sia come lavoratori con il contratto?
Impallinato prima di nascere il nuovo modello di servizio Intesa Sanpaolo
Nella mattinata del 23 febbraio i lavoratori non ci potevano credere: dalle caselle mail appena aperte i volantini sindacali di pronta confezione comunicavano il ritiro del progetto di nuovo modello di servizio partito appena un mese prima, con grande squillar di trombe. Nell'incontro del giorno prima l'azienda aveva informato le OO.SS. trattanti(?) che:
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Un primo gruppo di delegati sindacali, lavoratrici, lavoratori, di diverse sigle sindacali o senza tessera, hanno deciso di organizzare unitariamente un comitato per bocciare il vergognoso accordo per il rinnovo del contratto dei bancari.
Chi condivide questa battaglia può aderire cliccando sulla vignetta oppure su questo link (anche collegandosi dal computer di casa):
Di seguito il testo dell'appello del comitato per il no ed i primi fimatari:
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Alla ricerca del consueto gadget natalizio, i clienti di Intesa Sanpaolo si sono sentiti rispondere che quest'anno non ci sarebbero state né le agende (già scarseggianti negli anni passati), né i tradizionali calendari. Tale scelta derivava da un improvviso afflato ecologico della banca, che aveva deciso di "salvare" gli alberi necessari per la stampa di cotanto materiale.
Afflato che ha pervaso la Direzione di Banca dei Territori, dove si concentra la gran parte della clientela, ma ha risparmiato altri settori del gruppo, come Private Banking e Corporate, riservati ai clienti più facoltosi: evidentemente la sensibilità ecologica è argomento riservato ai meno abbienti, mentre ai ricchi un'agenda non si può negare.
Ciò che veramente disturba è che la banca "ecologica" risulti in prima fila in numerose opere ad alto impatto ambientale. (altro…)
DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
Quest'anno i giorni di ex festività sarebbero quattro ma, se verrà approvato il rinnovo contrattuale, per i quadri direttivi uno andrà "devoluto" al Fondo per l'occupazione.
Riepiloghiamo i giorni di ex festività ricordando che in questi giorni eventuali assenze non retribuite (permessi ed aspettative non retribuite) determinano una doppia penalità (perdita dello stipendio e di un giorno di ferie) mentre non ci sono problemi se ci si assenta per ferie, banca ore, malattia, donazione sangue, ecc.
Giovedi 17 maggio
Giovedi 7 giugno
Venerdi 29 giugno (festivo per la piazza di Roma)
Siamo solo a gennaio e già ci vengono segnalate nuove pressioni aziendali per la fruizione forzata di ferie. (altro…)
Qualcosa comincia a muoversi sul fronte dei colleghi e delle colleghe in esodo che rischiavano di rimanere senza reddito a seguito dell'introduzione delle finestre mobili.
Coloro che si sono trovati "scoperti" nel corso del 2011 riceveranno tutti gli arretrati dall'Inps, attraverso l'intervento del Fondo Sociale dello Stato.
Nel 2012 gli esodati "a rischio" sono quasi 2.000. Anche per loro è previsto l'intervento del Fondo Sociale per coprire il "prolungamento".
Per il 2012 però non è ancora stato autorizzato lo sblocco dei fondi.
Occorre quindi tenere la guardia alta.