Archivio SALLCA CUB - Page 24
Il neopresidente del Consiglio, Mario Monti, si è molto offeso perché qualcuno lo ha accusato di essere legato ai poteri forti. Ammettiamo che questo orribile sospetto ha sfiorato anche noi e tutto questo perché il suo curriculum qualche cattivo pensiero ce lo fa venire. Tra le altre cose Mario Monti è:
- Responsabile per l'Europa della Commissione Trilaterale, un'organizzazione molto esclusiva fondata da David Rockfeller e che pensa che la democrazia funzioni meglio con un certo livello di apatia delle masse.
- Membro permanente del comitato direttivo del Club Bildenberg, altro circolo esclusivo, che si riunisce una volta all'anno con obbligo di riservatezza, per i suoi membri, su quanto viene detto nelle riunioni (ufficialmente per permettere a tutti di esprimersi "liberamente)".
- Membro dell'Aspen Institute, centro di pensiero dedito ad elaborare proposte ed analisi per l'elite dominante bipartisan, il cui presidente italiano è Tremonti.
Tutte queste organizzazioni raccolgono gli esponenti di punta del mondo politico e finanziario internazionale e di esse fa parte anche Mario Draghi, neopresidente della BCE e padre delle privatizzazioni italiane. (altro…)
Non avete mai votato i vostri rappresentanti sindacali e mai li voterete
Il contratto nazionale resta per … poterlo peggiorare con gli accordi aziendali
Le banche italiane non c'entrano con la crisi (se anche fosse, perché scriverlo in un accordo?)
Gli stipendi devono seguire l'andamento del ciclo economico, ma solo quando va male
Se poi volete, leggete i dettagli…
Intesa Sanpaolo intende modificare dal 2012 il proprio modello di servizio nella Banca dei Territori con una forte riorganizzazione delle filiali, delle attribuzioni professionali e dell'approccio commerciale. Il cambiamento avviene in un contesto caratterizzato da:
- una fase di significativo rallentamento economico per le misure restrittive necessarie al "risanamento del bilancio pubblico";
- un piano industriale ambizioso e irrealistico, in termini di ricavi e utili prospettici;
- un calo delle risorse e degli organici disponibili, dovuto agli esodi, alla mancata sostituzione di chi lascia e all'incertezza rispetto alla riconversione professionale di 3.000 colleghi amministrativi e di sede;
- un marcato rilievo assegnato al risparmio dei costi e quindi all'intenzione, non dichiarata, di svuotare il sistema degli inquadramenti attraverso il blocco di nuovi percorsi.
Cari colleghi ex SiCall, come sapete, ho già spedito all'azienda la richiesta per ottenere l'applicazione del contratto integrale.
La piattaforma che ci hanno fatto votare alcune delle oo.ss. del primo tavolo (quindi non tutte quelle esistenti nel settore credito) non sana, anche se accolta dall'azienda, le note disparità dei lavoratori di ex SiCall.
Le oo.ss. ci hanno puntualmente riferito che il CIA non si può chiedere col contratto nazionale scaduto (ma dal 2007 ne sono scaduti due di ccnl…) e lo stesso recita che un anno prima ed uno dopo non si può avviare un CIA; allora perchè non richiederlo durante il periodo possibile, nel 2009/2011? Si sono dimenticati?
Sono rimasto inascoltato, nonostante i miei passati e numerosi solleciti. (altro…)
Salutiamo con favore la scelta dei sindacati aziendali di Deutsche Bank di proclamare lo sciopero del Consorzio per il 18 novembre e di tutto il gruppo per il 25 novembre.
Deutsche Bank sta tentando di vendere 52 colleghi del CRES (centralino, corrispondenza, immobili) alla società danese ISS (una multinazionale delle pulizie e dei servizi); mentre la capogruppo risulta molto indebitata, la filiale italiana, una s.r.l., non sembra in grado di dare ai lavoratori le necessarie tutele occupazionali. Il tentativo di cessione va quindi rigettato con forza, tanto più che Deutsche Bank ha respinto proposte alternative, come la semplice cessione degli appalti ed il riassorbimento dei lavoratori nell'ambito del gruppo.
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Abbiamo letto con una punta d'ilarità (anche se non c'è nulla da ridere) il volantino dei sindacati del primo tavolo dell'Area Torino, "partiamo male".
A parte il fatto che la brutta partenza non riguarda certo solo Torino (anche noi abbiamo scritto sulle vicende dei poli di ISGS di Cagliari e Napoli fatti a pezzi e sui disastri di Banca Monte Parma), verrebbe da dire: anche voi concertativi incalliti vi siete accorti delle angherie aziendali contro i lavoratori?
Nell'incontro del 21 ottobre dei sindacati firmatari con l'azienda, questa ha dato risposte evasive ed inconcludenti al punto di dover richiedere un nuovo incontro entro la prima metà di novembre.
Nell'occasione si parlerà di part-time, pressioni commerciali e gestione generale delle comunicazioni tra i gestori del personale ed i colleghi. Ci attendiamo forti progressi dal prossimo incontro, al quale non ci viene consentito di partecipare ma cui siamo molto interessati: stiamo raccogliendo una serie di episodi sul "museo degli orrori" della gestione del personale degli ultimi tempi. (altro…)
NON LASCIAMOCI COLPIRE DALLA RASSEGNAZIONE: FACCIAMO PAGARE LA CRISI A CHI L'HA PROVOCATA
CONTRO RICETTE CHE POSSONO SOLO AGGRAVARE LA MALATTIA PRESCRITTE DA "DOTTORI" NON IN REGOLA
Licenziare favorisce l'occupazione: questa strabiliante teoria viene propugnata dal Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. Non è l'unica teoria stravagante che va di moda in questo periodo: un'altra è quella secondo la quale allungare i tempi per andare in pensione aiuterà i giovani. A restare disoccupati, aggiungiamo noi.
Il problema è che queste "ricette" per curare la crisi economica, partorite dalla nostra screditata classe politica, vengono suggerite da tempo dagli euro-tecnocrati di Bruxelles.
Basti ricordare come, nel pieno della discussione estiva sulla manovra finanziaria, la Banca Centrale Europea abbia scritto una lettera al governo italiano, indicando le misure che avrebbe dovuto adottare per uscire dalla crisi.
Oggi i contenuti della lettera sono noti: allungamento dell'età pensionabile, ulteriore precarizzazione dei rapporti di lavoro, privatizzazione dei beni comuni.
Volantino pdf
"Gli operai e gli impiegati, che apportano un contributo decisivo all'economia, sono stati finora esclusi da una efficace cogestione. La democrazia postula però tale partecipazione nelle imprese e nella economia generale. Da suddito dell'economia, il lavoratore deve diventarne cittadino"
dal programma socialdemocratico tedesco di Bad Godesberg, 15 novembre 1959
"Una banca multistakeholders, consapevole dei deficit della governance oligarchica, sarà orientata all'allargamento del governo dell'impresa, sperimentando modalità di partecipazione a partire dalla presenza di rappresentanti dei lavoratori nei Consigli di Sorveglianza delle aziende e dei gruppi con modelli duali e nei Consigli di Amministrazione delle banche popolari, laddove l'azionariato dei lavoratori lo consenta"
dalla piattaforma dei sindacati trattanti per il rinnovo del CCNL del Credito, 7 aprile 2011
"Dal 2006 ad oggi all'interno della Banca Popolare di Milano sono stati promossi 130 esponenti dell'Associazione Amici o delle Organizzazioni Sindacali interne su 175. L'incidenza è quindi pari al 74% del totale dei soggetti interessati, mentre considerando la totalità dei dipendenti BPM le promozioni hanno riguardato il 47% del totale"
Radiocor, 21/10/2011, ore 13:19:40
Mentre alle società e alle banche rete cugine povere di Popolare Bergamo, Banco Brescia e Popolare Ancona toccherà probabilmente restare (per l'ennesima volta e non solo in relazione a questo argomento) con il cerino in mano, in termini di entità del VAP, in UBISS si stanno svolgendo i primi colloqui con la direzione in tema di "domande di rientro", per adempiere agli accordi sindacali rivenienti dalla cessione di ramo d'azienda del 14/08/2007, che determinò la nascita della Sistemi e Servizi.
Avemmo già modo di commentare criticamente tale evento con il volantino "Lavoratori di tutti i consorzi unitevi" . Oggi non possiamo che confermare l'analisi fatta allora e denunciare i vizi d'origine e le responsabilità delle sigle sindacali firmatarie di quell'imbroglio.
Il 24 ottobre i sindacati firmatari hanno sottoscritto un accordo quadro per il rinnovo del CCNL, di cui non si è mai discusso nelle assemblee e che non è mai stato votato (né mai lo sarà). L'accordo applica nel settore l'accordo quadro sulla contrattazione firmato da CGIL-CISL-UIL e UGL con la Confindustria in data 28 giugno 2011 (che non è mai stato votato, né mai lo sarà).
Il rinnovo del contratto parte con le peggiori premesse, un atto d'imperio che nessuno potrà mettere in discussione e che condizionerà pesantemente sia lo svolgimento della trattativa che la sua conclusione.
Rimandando ad un'analisi approfondita del documento, ci basti qui ricordare come l'accordo: (altro…)