Archivio SALLCA CUB - Page 25
Sono partiti gli incontri per il rinnovo del CCNL del credito: l'Abi ha presentato una bozza d'accordo quadro sugli assetti contrattuali definito dal Sole 24 Ore un "primo documento frutto di quel clima concertativo sempre molto intenso e produttivo". I sindacati trattanti hanno risposto con un documento che propone di recepire nel settore l'accordo interconfederale del 28 giugno.
Non c'è che dire: siamo molto preoccupati! E lo siamo perché, in parallelo al rinnovo del contratto, sono temporaneamente congelate varie situazioni aziendali che vedono le società consortili sotto tiro ed a rischio esternalizzazione.
Mentre al 30 settembre le adesioni alla "proposta" di esodo sono arrivate a 2450 per la parte A e 1498 per la parte B, continuano a rincorrersi notizie e comunicati sui problemi che stanno sorgendo per gli esodati in seguito all'allungamento delle finestre pensionistiche, per cui vorremmo chiedere alle organizzazioni sindacali che hanno firmato questi accordi:
sareste così cortesi da spiegare ai lavoratori, anche alla luce dell'incontro con Sacconi, cosa sta succedendo?
Ci ha lasciato particolarmente esterrefatti la lettera che le sigle sindacali del primo tavolo hanno indirizzato al Ministro del Welfare.
Emerge che il governo è in ritardo nell'emanazione del decreto definitivo sulla sezione emergenziale del Fondo (per i licenziamenti "veri", introdotta nel dicembre 2009), che non ha emanato il decreto attuativo sull'accordo del 2 febbraio 2011 per "coprire" chi è rimasto senza Fondo per l'allungamento delle finestre (deve intervenire il Fondo Sociale) e che non è stato tradotto in decreto l'accordo dell'8 luglio 2011 sul "nuovo" Fondo Esuberi di settore. (altro…)
Gli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) sono, come dice già il nome, un'importantissima figura prevista dal DL 81/2008 (ex Legge 626).
Nel dicembre 2007, nell'ambito degli accordi di armonizzazione dopo la fusione di Intesa e Sanpaolo, veniva definito l'accordo per rieleggere gli RLS, che nel frattempo avevano visto scadere il loro mandato. L'accordo prevedeva che entro 6 mesi si tenessero le elezioni, non senza aver prima provveduto a escludere la possibilità di partecipazione per eventuali candidati alternativi. Già allora commentammo (nostro volantino del 27 dicembre 2007) che "sull'argomento le sigle sindacali hanno conseguito un indubbio successo (per i loro interessi, ovviamente) riuscendo una volta tanto a far cambiare idea all'azienda per impedire che, alle future elezioni, possano essere presentate candidature indipendenti (del sindacato di base o di singoli lavoratori). Infatti, nella prima bozza, presentata da Micheli, questa possibilità era presente: il "Senior Advisor" di Passera più democratico dei sindacati asserviti!!! (altro…)
Nel 2007 un nostro delegato viene ingiustamente accusato per l'uso improprio della mail aziendale dopo aver inviato a 150 colleghi una comunicazione per pubblicizzare lo sciopero del 17 novembre 2006.
A distanza di 5 anni viene accolto il ricorso del collega Di Mauro e la lettura delle motivazioni della sentenza ribadisce la legittimità di tale comportamento.
Se l'inizio della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale è stato rinviato a dopo la pausa estiva, le aziende non sono certo andate in vacanza.
In Intesa Sanpaolo è stato firmato l'accordo sugli esuberi che abbiamo commentato in un apposito comunicato (nel caso consultabile sul nostro sito) che ha aperto spazi alle deroghe su demansionamenti e mobilità territoriale.
In attesa del piano industriale e di un probabile aumento di capitale, Unicredito sta adottando misure molto gravi. L'azienda ha impedito il rinnovo dell'accordo sugli inquadramenti scaduto il 1° agosto, per cui, al momento, il personale è privo di normative che regolano la materia.
Ancora più grave è l'operazione in stile Marchionne che punta alla nascita di due newco, nuove società con partner statunitensi estranei al contratto del credito. (altro…)
Dopo l'estate proviamo a fare il punto della situazione in UBI e in categoria, rinviando ad una prossima occasione il commento sulla situazione economica generale:
- Piano industriale UBI e VAP 2010 (da erogare nel 2011) ancora da discutere.
- Accordo sul Fondo esuberi raggiunto con la "vittoria" dei sindacati concertativi.
- Procedura sugli esuberi di Intesa chiusa a fine luglio.
- Vertenza Unicredito con esiti che riguarderanno tutti.
La Cub-Sallca partecipa con la propria piattaforma allo
SCIOPERO GENERALE
Indetto da Cgil e dai sindacati di base per martedì
6 SETTEMBRE 2011
e si impegna alle manifestazioni di piazza insieme alle organizzazioni non concertative
La manovra economica del governo rappresenta un epocale passaggio di fase.
Ancora una volta si sfrutta una situazione di emergenza economica per addossare il costo del risanamento finanziario tutto sulle spalle di lavoratori e pensionati, lasciando intatti gli interessi dei grandi possidenti, dei redditieri, dei poteri forti.
Per strappare qualche giorno di respiro alle boccheggianti finanze statali, si attaccano diritti e conquiste che hanno richiesto decenni di lotta.
La Cgil ha indetto uno sciopero per il 6 settembre. Un ampio cartello di sindacati di base ha deciso di scioperare nello stesso giorno, pur con una piattaforma distinta e separata, che tiene conto delle differenze di impostazione e di progetto strategico. Saranno organizzate "piazze alternative" in tutte le città dove questo sarà ritenuto possibile.
La Cub nazionale non ha ritenuto di aderire a questa proposta, ma la Cub-Sallca (insieme a tutta la Cub-Piemonte) ha deciso di partecipare allo sciopero del 6 settembre, considerandolo un momento importante per battersi uniti contro la manovra del governo.
Invitiamo tutti i lavoratori del settore bancario e assicurativo ad aderire allo sciopero e a partecipare alle manifestazioni sotto le bandiere del sindacalismo di base. Ulteriori dettagli sulle manifestazioni alternative saranno reperibili sui siti nei prossimi giorni. In caso di necessità non esitate a contattarci.
ORA MANAGER AZIENDALI E DIRIGENTI SINDACALI AL LORO SERVIZIO
POSSONO ANDARE IN VACANZA TRANQUILLI.
Ancora una volta, nella notte, hanno colpito e l'accordo beffa è stato confezionato.
Come nel '99, come nei momenti più bui della storia sindacale aziendale e di categoria l'accordo recepisce, nelle premesse, l'intera impostazione ideologica aziendale: ci sono "esuberi"; occorre ridurre i livelli occupazionali; il costo del lavoro deve diminuire. Perché? Per aumentare i profitti per azionisti e manager. Mentre la storia corre, dirigenti sindacali e aziendali si trastullano con logiche e parole d'ordine che hanno provocato quella crisi finanziaria ed economica di cui oggi si vogliono far pagare i conti ai lavoratori e a interi paesi.
Le condizioni dell'azienda, "irricevibili" dai sindacati firmatari fino ad una settimana fa, con qualche abbellimento di facciata si sono trasformate nella solita, scontata, "vittoria". (altro…)