Archivio SALLCA CUB - Page 26
Gennaio 2008: la Cub Sallca esprime preoccupazione per le ripercussioni occupazionali del progetto di grattacielo di Intesa Sanpaolo. Allora si diceva che la costruzione del grattacielo avrebbe comportato la difesa (se non addirittura un incremento) dell'occupazione bancaria nel torinese. Inviammo allora un nostro documento al Consiglio Comunale, non potendo presenziare all'audizione per esplicito veto delle altre sigle sindacali, in cui denunciavamo la tendenza in atto a trasferire risorse da Torino a Milano per effetto della fusione tra Intesa e Sanpaolo.
Luglio 2008: l'azienda dichiara 6.500 esuberi senza nemmeno presentare un piano industriale ottenendo così un risparmio di 425 milioni di Euro e l'introduzione dell'obbligatorietà dell'esodo per chi aveva maturato il diritto alla pensione a riprova delle menzogne sulla tenuta occupazionale.
OGGI COME IERI – PIU' DI IERI
e nel frattempo si sono persi migliaia di posti di lavoro.
DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB-SALLCA
Come abbiamo scritto nel nostro precedente comunicato, il recente accordo sul "nuovo" Fondo Esuberi sarebbe stato messo alla prova nelle varie realtà aziendali. Ciò sta accadendo con esiti divergenti.
Banco Popolare sta affrontando la prova di unificazione in Banca Unica (che segna il passaggio dal modello federale al modello accentrato, da cui resta fuori solo il Credito Bergamasco) con una previsione di riduzione dell'organico da circa 20.000 a 18.000 unità entro la fine del 2015. Un taglio pesante (10% dell'organico) e le cui ricadute sull'operatività e sui ritmi di lavoro saranno tutte da verificare, soprattutto se le uscite degli esodati avverranno prima che le fasi di unificazione siano realmente avvenute.
Valutiamo in modo molto critico questa operazione nel suo insieme, ma l'azienda ha annunciato di voler affrontare la situazione con esodi volontari ed incentivati. Restiamo in attesa di verificare come questi princìpi verranno formalizzati in un accordo.
Sotto questo aspetto, ben diversa è la situazione in Intesa Sanpaolo, dove la trattativa è fallita per la volontà dell'azienda di imporre l'uscita obbligatoria per chi aveva maturato il diritto alla pensione e numerose deroghe contrattuali al personale da "riconvertire", che vanno dal demansionamento al superamento dei limiti sui trasferimenti, dal peggioramento degli accordi di armonizzazione all'obbligo di fruizione di ferie arretrate ed ex festività.
L'8 luglio è stato firmato l'accordo sul nuovo Fondo Esuberi di categoria e da allora è stato un effluvio di comunicati, con i sindacati del primo a tavolo a cantare vittoria (quando mai perdono?) e Falcri/Silcea, sul secondo tavolo, che evidenziavano le criticità dello stesso ed in particolare la reale volontarietà dell'accesso al Fondo.
Per capire qualcosa è necessario fare un po' di storia.
La nascita del Fondo Esuberi di categoria è strettamente legata al rovinoso rinnovo del CCNL del 1999. Allora (ennesima vittoria) i sindacati firmatari giustificarono l'arretramento contrattuale proprio con la nascita del Fondo che, a loro dire, dava ai lavoratori un fondamentale, e prima inesistente, strumento di difesa dalle crisi occupazionali. Le norme dell'accordo vennero recepite dal punto di vista legislativo con il Decreto n. 158 del 28 aprile 2000.
Il 24 gennaio 2001 Abi e sindacati concertativi firmarono un "Verbale di incontro" dove veniva introdotta la possibilità di usare il Fondo per le banche che, rinunciando al ricorso a licenziamenti collettivi, fossero disponibili ad attivare esodi volontari per i lavoratori che avevano i requisiti per accedere al Fondo.
La trattativa ristagna e si dilunga senza costrutto.
L'azienda continua a fornire dati insensati e strumentali.
I sindacati trattanti continuano a chiederne di nuovi per gli incontri successivi.
Al 19 luglio scade la procedura per arrivare ad un accordo.
NON VOGLIAMO IL CONSUETO PACCO REGALO BALNEARE
FIRMATO A FINE LUGLIO: ASSEMBLEE SUBITO!
Le elezioni per il rinnovo del CdA della Cassa di Previdenza, per quanto riguarda Aree Professionali e Quadri Direttivi, hanno avuto il seguito esito:
Cinzia Rey / Amalia Piccinino |
Sallca Cub |
2440 |
Paolo Cirillo / Giorgio Battoia |
Fisac Cgil |
1523 |
Vincenzo Mocati / Francesco Ruda |
Uilca |
779 |
Danilo Mondo / Mario Grippaldi |
Fabi |
742 |
Marco Boero / Domenico Sucato |
Fiba Cisl |
710 |
Arcangelo Gallon / Alberto Grandi |
Falcri – Silcea |
659 non eletti |
Si tratta di un risultato che parla da solo, anche perché la campagna elettorale è stata vera, c'è chi ha pure esagerato con le mail di propaganda e chi, alla fine, è stato escluso.
Ringraziamo quanti hanno sostenuto le nostre candidate e, in primo luogo, Cinzia e Amalia, colleghe preparate e stimate il cui valore aggiunto è evidente in un risultato del genere.
Per quanto ci riguarda, non possiamo che ribadire che, sebbene le elezioni per gli organismi aziendali (previdenziali ed assistenziali) abbiano natura e caratteristiche diverse da quelle sulla rappresentanza sindacale, è evidente che il ripetersi di esiti che premiano le candidature proposte dalla Cub-Sallca ripropone con forza il problema della democrazia sindacale in categoria e, in particolare, nella nostra azienda.
Mercoledi 15 Giugno si è svolta una riunione dei colleghi consulenti Personal dell'Area Torino e provincia, alla presenza di Direttore di Area e Direttore Regionale.
Quest'ultimo si è distinto nel condurre un pesante attacco contro i colleghi accusati di essersi "addormentati": Torino ed il Piemonte, in passato punte di lancia nell'offensiva commerciale dell'azienda, oggi languono e, addirittura, segnano un regresso sui dati del risparmio gestito.
Gravissimo, a suo dire, che ci siano portafogli con forti quote di risparmio amministrato (titoli di stato) e tranciante la conclusione che ne ha tratto: chi ha tracce di Bot nel suo portafoglio non sa fare il proprio mestiere. Forse, ha ipotizzato, è da troppi anni nella stessa filiale e si dovrà provvedere a trasferirlo per dargli nuovi stimoli.
Inoltre i colleghi tendono a coalizzarsi per resistere alle pressioni commerciali che giungono dal vertice e questo per l'azienda non va bene. E attenzione perché tutti potrebbero essere controllati nelle loro attività attraverso le procedure già disponibili in ABC (gestione appuntamenti, proposte commerciali, risultati di vendita).
Quello che segue è un volantino che era già pronto per uscire prima dell'annuncio dell'avvio della procedura contrattuale sui presunti 10.000 esuberi. Alla luce di questo fatto la nostra analisi appare ancora più corretta.
A quasi cinque anni dalla fusione Intesa Sanpaolo assistiamo alla devastazione della banca ad opera del management. Tutto ciò è avvenuto con la complicità delle organizzazioni sindacali firmatarie che hanno fatto di tutto per annichilire la resistenza dei lavoratori, mentre le condizioni di lavoro, delle filiali, delle sedi, del Consorzio, degradavano sempre di più.
Da ultimo, si è assistito, a Torino, ai traslochi dei colleghi di ISGS e di alcuni uffici di sede centrale, avvenuti nel caos e nell'improvvisazione e con sistemazione, in molti casi, in uffici con condizioni ambientali precarie e con pesanti disservizi relativi alle navette per Moncalieri.
Ricordiamo che, finora, gli unici scioperi aziendali nazionali sono stati indetti dalla Cub-Sallca, mentre gli altri firmavano di tutto di più (ricordiamo, da ultimo, il "brillante" accordo sul fondo sanitario di gruppo).
La CUB-Sallca si è impegnata direttamente nella raccolta-firme per l'Acqua Bene Comune ed anche la battaglia contro il Nucleare rientra nelle tematiche che, da sempre, caratterizzano l'attività della CUB e del sindacalismo di base.
I Referendum del 12 e 13 Giugno sono una straordinaria occasione per rilanciare un diverso modello di sviluppo. Dateci una mano a far circolare le informazioni e rendere tutti consapevoli della loro importanza.
Andiamo tutte e tutti a portare i nostri
QUATTRO SI'
Si è svolta il 27 maggio scorso l'Assemblea dei Delegati del Fondo Pensioni Sanpaolo, per l'approvazione del Bilancio 2010 e il recepimento delle modifiche statutarie concordate tra azienda e sindacati nel marzo scorso.
La discussione è stata franca e vivace, come sempre accade in questa sede, con la presentazione di un documento critico, sottoscritto da un numero rilevante di delegati, appartenenti a ben cinque diverse sigle sindacali, tra cui la nostra. La nostra valutazione è partita dal riconoscimento degli aspetti positivi che hanno caratterizzato la gestione 2010, generalmente positiva sui rendimenti, con alcuni punti deboli che la direzione del Fondo si è impegnata a correggere. (altro…)
CANDIDATE COMPETENTI PER UNA CARICA IMPORTANTE
La Cassa di Previdenza Sanpaolo è una realtà previdenziale importante: oltre 900 milioni di euro di patrimonio, prestazioni pensionistiche annuali vicine ai 45 milioni di euro, quasi 6000 pensionati ed oltre 7000 iscritti attivi. L'integrazione pensionistica fornita rappresenta una sicurezza per tutti i colleghi dell'ex-Sanpaolo, che hanno potuto reggere le varie riforme previdenziali degli ultimi anni con la certezza di poter contare su una tutela forte del proprio reddito anche dopo aver maturato il diritto ad andare in pensione.
Oltre alla fideiussione prestata dalla banca, la tutela migliore è garantita dalla buona gestione del patrimonio, dall'attento controllo dei rischi e dal perseguimento di una redditività adeguata e sostenibile. Per questo è importante garantire che la Cassa sia in buone mani, gestita da persone affidabili e competenti, indipendenti da condizionamenti e pressioni.
Nel 2008, sostenuta da una valanga di voti, è entrata in Consiglio d'Amministrazione Cinzia Rey (Consigliere), con Amalia Piccinino (Supplente), due colleghe indipendenti che hanno portato un po' d'aria fresca in organismi che erano sempre stati sotto stretto controllo dei sindacati firmatari. (altro…)