Archivio SALLCA CUB - Page 27
In data 30 maggio Intesa Sanpaolo ha recapitato ai sindacati la lettera con cui apre la procedura di confronto ai sensi dell'art 18 e 19 del CCNL.La lettera conferma cose già contenute nel piano industriale, come la riduzione di organico di 3.000 persone nel triennio 2011/2013 e la riconversione professionale di altre 5.000, ma introduce anche elementi nuovi e preoccupanti, come la dichiarazione di 10.000 esuberi e l'abbattimento strutturale del costo del lavoro per 300 milioni di euro a partire dal 2014.
La lettera avverte in modo esplicito che la riduzione di organico sarà contenuta a 3.000 addetti solo nel caso che vengano accettate le condizioni organizzative, produttive, normative e contrattuali che l'azienda intende realizzare. Se queste condizioni non dovessero realizzarsi, la riduzione d'organico tenderebbe a salire fino ai 10.000 esuberi annunciati.
Un piano atteso da tempo quello di UBI, costretto dalla crisi a rimanere a lungo nei cassetti del top management della banca ma che non convince fino in fondo, come un vino che nonostante la parecchia cantina appaia all'assaggio poco strutturato. Questa la nostra opinione ma non solo … Evidente l'ispirazione a quello di Banca Intesa, diversa la scelta dei tempi: Intesa è uscita col proprio contemporaneamente alla notizia dell'aumento di capitale, Ubi ha scelto di rischiare i marosi del mercato con l'annuncio della ricapitalizzazione senza il necessario sostegno di un piano industriale, varato a posteriori. Una scelta pagata a duro prezzo sulla quotazione in Borsa.
CONTRATTO INTEGRATIVO GRUPPO CARIPARMA: LA BEFFA FINALE
Un contratto integrativo scaduto da 14 anni, mesi e mesi di lungaggini (non diciamo trattative) una conciliazione in sede Abi, varie minacce di scioperi (rimaste tali) e alla fine anche il gruppo Cariparma può vantare un accordo separato, firmato solo da Fiba-Cisl, Uilca, Fabi.
Non vale decisamente la pena entrare nei dettagli dell'accordo (rimandiamo alla vasta letteratura prodotta dal "fronte del si" e dal" fronte del no", ma chi ne fosse sprovvisto ce la può richiedere) anche perché la sintesi è contenuta in due concetti espressi dal comunicato delle sigle del primo tavolo che non hanno firmato.
(altro…)
La nota discriminazione che impedisce alla Cub-Sallca di indire assemblee in orario di lavoro, rende necessario cercare soluzioni alternative per illustrare la piattaforma a iscritti e simpatizzanti, come riunioni fuori orario o in pausa pranzo. Stiamo comunque cercando di organizzare momenti collettivi di confronto.
Al momento questi sono gli appuntamenti:
- Napoli, 13 maggio, ore 18,00, in Viale Michelangelo 33
- Roma, 16 maggio, ore 17,30, Via Cavour 101
- Milano, 17 maggio, ore 17,30, in Corso Lombardia 20
- Torino, 18 maggio, ore 17,30 in Corso Marconi 34
- Genova, 19 maggio, ore 17,30 in via alla Porta degli Archi 3/1
E' evidente che la trattativa per il rinnovo resterà nelle mani del primo tavolo, ma ciò non toglie che porteremo avanti le nostre istanze. La Cub-Sallca si unirà ai momenti di lotta che verranno proclamati, per contrastare le posizioni dell'Abi, per controllare l'operato dei sindacati trattanti, per difendere i nostri contenuti.
Ricordiamo l'importanza dell'odg che invitiamo a presentare ovunque e che qualifica la posizione della Cub-Sallca in questa fase. Vi invitiamo a farci sapere l'esito della votazione.
Grazie a tutte/i.
(Comunicato su CCNL n.2)
Il rinnovo del contratto credito parte con una formazione a tre punte: le sette sigle firmatarie del primo tavolo, una del secondo (Unità Sindacale, nata dalla fusione Falcri-Silcea) e una esclusa dalla trattativa (Cub-Sallca) per le note discriminazioni verso il sindacalismo di base.
Ci saranno quindi tre piattaforme diverse anche se, di fatto, il rinnovo verrà condotto dai sindacati del primo tavolo (sorvoliamo per ora sui problemi della democrazia e della rappresentanza ), per cui sarà bene valutare i contenuti della loro piattaforma, in vista delle assemblee previste per il mese di maggio.
In premessa al documento campeggia una dichiarazione di autocompiacimento per come i sindacati firmatari hanno contrattato e gestito bene i problemi negli ultimi 20 anni. Su questo punto, al di là del nostro giudizio pesantemente negativo, è sufficiente ricordare come l'obiettivo primario per i lavoratori con maggiore anzianità sia arrivare al prossimo scivolo, per capire l'entusiasmo che regna nel settore, grazie alle illuminate scelte delle "sette sorelle", cui manca anche il senso del ridicolo, quando si attribuiscono addirittura il merito di aver "salvato" le banche italiane dalla crisi finanziaria.
Il punto più critico di questa parte è quella dove le sette sigle chiedono di potersi sedere nei Consigli di Sorveglianza, nelle banche con governance duale (cioè compresenza di CdS e CdA) o nei CdA delle banche popolari, dove l'azionariato dei lavoratori lo consente.
(Comunicato su CCNL n. 1)
Con la presentazione della piattaforma dei sindacati del primo tavolo inizia ufficialmente il percorso di rinnovo del CCNL del credito scaduto a fine 2010.
In realtà le scaramucce proseguono da mesi, tra minacciose richieste dell'Abi su fondo esuberi, assunzioni in deroga, contratti complementari, demansionamenti, ecc. e repliche bellicose dei sindacati firmatari a mezzo stampa.
Fin dall'inizio l'Abi ha chiarito che il rinnovo del contratto doveva prima scontare il passaggio di un accordo su un nuovo fondo esuberi, meno costoso e obbligatorio. Il fronte sindacale ha risposto picche, dichiarando la propria indisponibilità ad introdurre l'indennità di disoccupazione e l'obbligatorietà del fondo. Al momento la commissione congiunta, che doveva discutere l'argomento, ha concluso i suoi lavori con un nulla di fatto, ma questo per l'intransigenza dell'Abi più che dei sindacati trattanti: come dichiarato dal segretario della Uilca Masi (Il Sole 24 Ore del 19 aprile) "in 30 anni di sindacato è la prima volta che mi capita di vedere rifiutata una proposta che permette alle imprese uno scambio vantaggioso"…"abbiamo proposto di ridurre l'assegno netto che spetta al lavoratore del 10%".
Il 5 aprile scorso Intesa Sanpaolo ha deliberato il piano d'impresa 2011-2013 (con proiezioni al 2015) e l'aumento di capitale da 5 miliardi di euro, fortemente consigliato da Draghi e Tremonti. Si tratta di un documento molto corposo, presentato agli analisti e ai sindacati, alla comunità finanziaria e al mercato. Come lavoratori abbiamo certamente titolo e interesse a capirlo e interpretarlo, per intravedere le future mosse aziendali e prevenire le ricadute più pesanti sulle condizioni di lavoro.
E' evidente che il piano d'impresa si muove su piani diversi e mira ad obiettivi multipli, a seconda dell'interlocutore cui si rivolge: per alcuni è rassicurante e promettente, per altri vagamente minaccioso. (altro…)
Lo sciopero generale indetto da CUB e S.I. Cobas, con adesione USI, per il 15 aprile cade in un momento di particolare difficoltà nazionale e internazionale. La fermezza del sindacato e dei lavoratori non può venire meno: in ogni circostanza vanno perseguiti i nostri giusti obiettivi e riaffermati i nostri valori. Le soluzioni ai problemi esistono, è importante che vengano adottate quelle compatibili con gli interessi dei lavoratori e coerenti con una visione strategica di sostenibilità nel lungo periodo.
Manifestazioni si terranno a:
MILANO: Largo Cairoli ore 9,30
PALERMO: Piazza Politeama ore 10,30
TORINO: Via Livorno 49 ore 9,30
NAPOLI: Telecontrolli di Casoria ore 9,00, Aiazzone di Mariglianella ore 11,00, Sabato 16 aprile Piazza del Gesù ore 14,00
BOLOGNA: davanti alla Prefettura in Via Roosevelt ore 10,00
GENOVA: Piazza Caricamento ore 10,00
ROMA: Ministero Tesoro ore 10,00, Piazza Esquilino ore 17,00
Manifesto Contro la guerra del 2 aprile
Preavviso sciopero inviato all'Abi ed a Ania e Federcasse
La CUB ha indetto, insieme ad altri sindacati di base, uno sciopero generale per l'intera giornata del 15 aprile. Lo sciopero risponde all'esigenza diffusa di proseguire la mobilitazione contro l'arretramento dei diritti dei lavoratori, ben sintetizzato sia dall'accordo Fiat del dicembre scorso, sia dal pesante contratto di lavoro firmato di recente
Accordi che si inquadrano bene in una politica generale del governo che tende a fare pagare solo ai lavoratori il costo della crisi, con la manovra triennale 2011/2013, il collegato lavoro e la riforma dello Statuto dei Lavoratori.
Anche i lavoratori immigrati si trovano di fronte una situazione inaccettabile, di violazione dei diritti e di respingimenti sempre più duri, in una situazione esplosiva.nel settore commercio. (altro…)
Nella prima settimana d'aprile i sindacati firmatari presenteranno, con nove mesi di ritardo, la piattaforma di rinnovo per il CCNL del credito.
Il rinnovo avviene in una fase di crisi pesante: negli ultimi tre anni gli utili bancari sono scesi del 75% (ma si partiva da livelli stratosferici), sono raddoppiate le sofferenze e sono necessari costosi aumenti di capitale per adeguarsi a Basilea 3. Intanto le aziende hanno concluso i processi di fusione riducendo ancora gli organici con il Fondo Esuberi e siglato con i sindacati collaborativi numerosi accordi in deroga al CCNL, abbassando stipendi e tutele ai neo-assunti (talvolta anche ai colleghi già in servizio).