Archivio SALLCA CUB - Page 28
CONTRATTI PRECARI
Il recente decreto "milleproroghe" ha riaperto i termini per impugnare i contratti precari (tempi determinati, contratti interinali) giunti a scadenza. Entro il 31 dicembre è possibile consultare i nostri avvocati per verificare la possibilità di cause legali per trasformare questi contratti in posti di lavoro a tempo indeterminato.
LEGGE 104
l'Inps ha introdotto a novembre estesi controlli sull'invalidità e sull'utilizzo, da parte dei lavoratori, dei permessi ex art. 33 della legge 104/92.
Il controllo e la richiesta di documentazione si rivolge essenzialmente a:
- chi usufruisce dei permessi legge 104, con un grado di parentela o affinità rispetto al portatore di handicap superiore al terzo grado;
- chi non ha indicato nella domanda, già accettata, il grado di parentela o affinità;
- chi, non genitore, usufruisce dei permesi legge 104 in alternanza con altro soggetto.
"Con il nostro comportamento votiamo decine di volte tutti i giorni: se non riflettiamo su quanto pesano le nostre scelte, perdiamo il diritto di lamentarci dell'antidemocraticità dell'economia e della disequità del sistema."
Abbiamo riportato questo concetto più volte e con presunzione etica lo riprendiamo nuovamente in occasione della possibile scelta di riversare parte del VAP al Fondo Pensioni in cambio di un aumento della quota lorda di circa il 9%.
Stress correlato lavoro, un tema su cui insistere.
Nell'ambito del DL 81 del 2008 (che ha ricompreso e ridefinito le norme della 626 sulla salute e sicurezza) sta assumendo rilevanza il tema dello stress correlato lavoro, cioè tutte quelle situazioni che creano stress nel lavoratore.
Nel nostro settore ed in Cariparma non mancano certo casi da segnalare. Da ultimo le disposizioni sulle aperture a distanza, con telefonata alla centrale di sicurezza, dei mezziforti temporizzati ed i nuovi massimali per le giacenze di contanti nelle filiali, stanno creando numerosi disagi a lavoratori e clientela.
Fondo Sanitario di Gruppo
Continuano a pervenirci segnalazioni sulle problematiche del nuovo Fondo Sanitario.
I comunicati dei sindacati del primo tavolo continuano a garantire che i problemi sono in progressiva via di risoluzione. Al momento apprendiamo e vi segnaliamo che potrebbe esserci una soluzione a fronte delle difficoltà verificatesi nel fruire delle prestazioni in convenzione.
Chi, a causa di disguidi, ha poi dovuto pagare direttamente la prestazione, conservando la documentazione che attesti il tentativo infruttuoso di attivare la convenzione, dovrebbe vedersi rimborsare la differenza dei costi sostenuti.
Usiamo il condizionale, perchè l'informazione arriva dai comunicati del primo tavolo e dovrà essere vagliata dal CdA.
Segnaliamo altresi che, in data 23 febbraio, sono apparse sul sito del Fondo Sanitario le indicazioni sulle nuove modalità per accedere alle prestazioni in convenzione.
Vap 2010
Giovedì 17 febbraio è stato raggiunto l'accordo per il pagamento del Vap relativo al 2010.
Il pagamento è previsto per il mese di aprile.
L'importo è lo stesso dell'anno scorso (che, lo ricordiamo, venne ridotto del 12% rispetto all'anno precedente). (altro…)
Vi proponiamo i nostri commenti ad alcuni passaggi di una recente comunicazione aziendale:
"Si richiede a tutto il personale di Cassina de' Pecchi di passare presso la segreteria per la firma per presa visione del Codice Etico della Capogruppo".
SE BASTASSE FIRMARLO PER ATTUARLO…ecco alcuni punti disattesi:
- Contributo professionale delle risorse umane.
"L'Istituto favorisce il continuo accrescimento delle competenze tecniche e professionali delle risorse umane con l'obiettivo di tutelarne ed accrescerne il valore".
Peccato che non a tutti è permesso questo accrescimento, poichè non tutti sono chiamati ad apprendere quanto sopra ma lamentano persino una mancata rotazione delle mansioni pur essendo stati formati sui vari servizi.
In questo periodo di ristagno delle trattative per il rinnovo del CCNL del credito, un fatto importante è venuto ad increspare le sonnecchianti acque sindacali.
La gestione degli annunciati 80 esuberi tra il personale dell'ABI (ricordiamo, l'associazione di categoria dei banchieri) ha portato ad un accordo che i sindacati firmatari hanno definito "soddisfacente" e che è bene esaminare nel dettaglio, anche perché il Messaggero del 19 febbraio, dopo aver riportato il commento del dottor Micheli (capo-delegazione dell'Abi per il rinnovo del contratto bancario), aggiungeva che questo piano di ristrutturazione "potrebbe essere preso a modello per altri casi del genere nel settore bancario".
Questo messaggio è stato rivisto più volte alla luce delle ondivaghe scelte del governo sulla festività del 17 marzo. Finalmente la questione del 17 marzo è stata risolta ma si è aperto un altro elemento di incertezza: le agenzie di stampa hanno scritto che "la questione della copertura finanziaria é stata superata con il trasferimento «degli effetti economici e degli istituti giuridici e contrattuali dalla festa del 4 novembre al 17 marzo". Non sappiamo se questo impatterà sul 4 novembre come ex festività da recuperare. Per ora facciamo finta che non cambi nulla e poi vi aggiorneremo.
Ferie ed ex festività
Cominciamo con il ricordare che quest'anno le ex festività sono 3 con l'aggiunta di un ulteriore giorno di permesso come recupero del 1 maggio cadente di domenica.
Ribadiamo che nei giorni coincidenti con le ex festività (23 e 29 giugno, 4 novembre) è opportuno evitare assenze non retribuite (permessi ed aspettative) per evitare la doppia penalizzazione (giornata non retribuita e perdita di un giorno di ferie). Qualsiasi assenza con causale retribuita (dalle ferie alla malattia) non crea problemi.
Riprende in tutte le aziende bancarie l'offensiva (voluta dall'Abi) per smaltire tutte le ferie dell'anno in corso e quelle degli anni passati. In tema suggeriamo la lettura di un nostro volantino sull'argomento uscito per la realtà del gruppo UBI, ma che ha valenza generale. Ribadiamo, comunque, quanto già detto l'anno scorso:
Nuovamente toni perentori quelli usati dalla Direzione di UBI Banca nelle circolari relative alla pianificazione delle ferie 2011. Avevamo già avuto modo di chiarire e commentare le disposizioni per il 2010, torniamo a maggior ragione a farlo questa volta. Oltre i toni, di cui sopra, troviamo un inasprimento dei contenuti, imposti unilateralmente, che non possono essere accettati e giustificati. Oltre a ribadire il solito e pretestuoso obbligo di esaurimento della dotazione di ferie annuale entro l'anno di competenza, troviamo l'innalzamento della soglia minima (da 10 a 15gg) dei residui riconducibili ad anni precedenti da smaltire tassativamente entro il 2011 (50% dell'arretrato) e l'introduzione della percentuale del 20% di tale ammontare da utilizzare entro il 31/03/2011.
Spauracchio per chi non dovesse rispettare tali disposizioni è la mancata approvazione da parte di Risorse Umane dell'intero piano: cioè niente ferie?!
Nell'allegato troviamo poi la vera novità: l'esortazione rivolta ai Responsabili delle U.O. a fare in modo che gli ex-festivi vengano utilizzati in via prioritaria rispetto alle ferie e che eventuali assenze prive di causale ad hoc vengano targate come tali, in modo che "la monetizzazione di tali permessi in caso di mancato utilizzo nell'anno di competenza debba rappresentare una casistica accessoria e residuale".
Non possiamo che ripeterci: nessuna circolare aziendale può prevalere sul CCNL né tantomeno su Leggi dello Stato, Disposizioni Ministeriali e sentenze della Corte di Cassazione.
Il referendum su Mirafiori, illegittimo perché effettuato sotto ricatto, si è chiuso anche con un giallo: alle 22,50 del 14 gennaio l'Ansa forniva il dato del primo di nove seggi (no al 54%) e bisognava attendere le 6,45 del 15 gennaio per avere il dato definitivo, con il risicato sorpasso del sì, ad opera soprattutto del voto favorevole degli impiegati. Tutto corretto e regolare? Non lo sapremo mai!
Al di là del clamore mediatico, comunque, questo referendum non è la fine, ma l'inizio della storia.
Bisognerà verificare gli investimenti della Fiat e la gestione di una fabbrica (come prima a Pomigliano) dove il plebiscito a favore dell'accordo non c'è stato e si è evidenziata la forte resistenza al ricatto.
Il vero problema è che il "modello Fiat" diventerà un esempio da emulare per tutte le imprese e per tutti i settori, in Italia e non solo. E' qui che avviene il vero salto epocale.
Ma in pratica cosa prevede realmente l'accordo di Mirafiori?