Archivio SALLCA CUB - Page 42
Il recente accordo sugli inquadramenti ha confermato un modello di trattativa ormai consolidato su tutti i temi dell'armonizzazione. I sindacati trattanti (ma ha ancora senso questa definizione?) partono chiedendo di estendere le normative migliori in essere a tutti. L'azienda fa una controproposta inaccettabile al limite della provocazione. I sindacati al primo tavolo insorgono dicendo che è irricevibile. L'azienda rilancia concedendo un po' di più, i sindacati firmatari (per definizione…) firmano (in genere ad improbabili ore del mattino) annunciando l'immancabile vittoria.
Abbiamo definito quest'ultima intesa "un accordo che divide", spiegando il perché in un dettagliato volantone.
Che sindacati sono quelli che firmano un accordo dove una parte dei lavoratori deve andare a vedere nella nuova griglia dei percorsi se ci ha guadagnato o perso e dove gli esclusi dai percorsi (dagli assistenti alla clientela a tanti lavoratori di sede) si chiedono cosa stiano a fare in questa azienda?
Grave ed allarmante episodio a Napoli: le immagini di una rapina finiscono su You Tube.
Il Sallca-Cub, oltre a richiedere un'indagine interna, ha deciso di intervenire per vie legali con un esposto e di informare il Garante per la privacy.
L'esposto alla Procura della Repubblica di Napoli
La lettera inviata al Garante per la privacy
La lettera inviata ad Antonio Nucci per richiedere un'indagine interna
Il comunicato stampa
L'accordo recente sugli inquadramenti in Intesa Sanpaolo conclude la fase dell'armonizzazione contrattuale partita due anni fa, subito dopo l'annuncio della scellerata fusione.
Gli otto sindacati firmatari presentano l'ennesimo accordo come brillante conclusione di una trattativa gestita in modo pacato e responsabile, approdata ad esiti favorevoli per tutti i lavoratori, che dovrebbero quindi essere contenti di avere rappresentanti così lungimiranti e intelligenti e pertanto premiarli con una valutazione positiva, possibilmente plebiscitaria.
La realtà non è, a nostro avviso, così esaltante e proveremo a dimostrarlo, proprio partendo da un giudizio il più possibile oggettivo e meditato sull'ultimo accordo siglato.
A febbraio 2009 sarà erogato alle aziende del Gruppo il VAP in base all'accordo stipulato in ottobre 2008 negli importi lordi riportati in tabella.
Il premio aziendale per il personale appartenente alle Aree Professionali e ai Quadri Direttivi sarà interamente liquidato con le competenze di fine mese, non sarà possibile richiedere il pagamento in azioni in quanto non è stata convocata (SIC!) l'assemblea straordinaria degli azionisti, come previsto dall'accordo. Per i Dirigenti l'erogazione avverrà invece con le prime competenze utili dopo il completamento del sistema incentivante.
Il progetto ISI, che ha unificato le filiali di tutte le banche del gruppo Intesa Sanpaolo del Veneto (ad eccezione della C.R Venezia) nella nuova Cassa di Risparmio del Veneto, ha determinato una lunga serie di inconvenienti ai clienti: dalle utenze non pagate in blocco, alle lettere di sollecito, con tanto di minaccia di iscrivere il cliente nella centrale delle segnalazioni creditizie, relativamente alle rate dei mutui e prestiti del 30 settembre, che invece erano state regolarmente pagate, fino ad un estratto conto fantasma, recapitato a moltissimi correntisti, riportante un saldo a zero (ricevuto tra l'altro proprio nei giorni caldi dell'inizio della crisi delle Borse!!!).
I giorni di permesso per festività soppresse per il 2009 sono CINQUE (quattro per la piazza di Roma):
- 19 marzo – San Giuseppe
- 21 maggio Ascensione
- 11 giugno – Corpus Domini
- 29 giugno – SS. Pietro e Paolo (festivo per la piazza di Roma)
- 4 novembre – Festa delle Forze Armate.
Riprendiamo ampi stralci di un documento della Rete 28 aprile (minoranza Cgil), che racconta la vicenda dei dipendenti Fonspa, cioè il Credito Fondiario Spa, una banca dalla storia secolare, posseduta fino al 2000 da Credit, Comit e Banco di Roma.
"Ci sono 160 Lavoratori bancari ad elevata professionalità che hanno buone probabilità di essere mandati a casa tra pochissimo tempo senza possibilità di ricollocamento in altri Istituti e senza la possibilità di usufruire del Fondo di Solidarietà del credito non avendo maturato i requisiti temporali. Si tratterebbe di un vero e proprio licenziamento in tronco collettivo all'interno del settore bancario.
Fin dall'inizio le trattative di armonizzazione post-fusione hanno seguito lo schema voluto dall'azienda: i vari argomenti sono stati trattati separatamente (o a piccoli blocchi), i sindacati trattanti hanno provato a riproporre gli accordi che c'erano nei due gruppi prima della fusione e l'azienda ha provato a ridurre diritti e tutele.
I lavoratori non sono stati coinvolti su nessuna piattaforma e sono rimasti spettatori passivi, in attesa di capire quanto, nel batti e ribatti di proposte e controproposte, viene lasciato sul terreno.
E' una tecnica che riesce a far digerire le pillole amare in modo quasi indolore, perché quello che si perde viene "scoperto" poco per volta, che siano diritti individuali (ad es. le visite mediche) o collettivi (il controllo sindacale sulle assunzioni o gli stanziamenti per i circoli ricreativi).
Questo schema pare riproporsi anche per gli inquadramenti, dove, tra l'altro, non si tratterebbe solo di armonizzare il preesistente, visto che siamo in presenza di una nuova organizzazione del lavoro.
Sarà che l'emergenza operativa è ormai una condizione abituale in questa azienda, tuttavia alcuni episodi ravvicinati ci hanno indotto a rilanciare l'attenzione sulle disfunzioni e sulle provocazioni della controparte, a cui dobbiamo evitare di abituarci e rassegnarci.
Gli errori in busta paga, ormai, non fanno più notizia, per cui l'azienda ha trovato un diversivo per intrattenere i lavoratori: numerose colleghe part-time si sono viste consegnare numero 1 buono pasto, pur avendo, mediamente, lavorato qualche giorno in più nel mese precedente. L'indizio potrebbe essere cercato nel fatto che si tratta di colleghe che hanno appena rinnovato il part-time. Qualche buco nella procedura? Qualche problema con Intesap?
Certo che la nuova procedura di rilevazione presenze sta creando, diciamo così, qualche problemino. Mentre gli addetti al caricamento dei dati impazziscono, gli altri colleghi passano il loro tempo a cercare i giustificativi delle giornate dove sono evidenziate anomalie: forse è per questo che siamo indietro con i budget?
Inoltre la mania brunettiana di piazzare tornelli ad ogni angolo potrebbe esporre, a breve, l'azienda a figuracce cosmiche, soprattutto verso colleghi portatori di handicap.
Intesa Sanpaolo ha varato a metà dicembre una nuova articolazione della Banca dei Territori e contemporaneamente ha fatto partire, con decorrenza 1/1/2009, la riorganizzazione della sua rete filiali, in base ad un nuovo modello, che fonde le precedenti impostazioni presenti nelle due banche d'origine.
I due progetti vengono a sovrapporsi e in alcuni punti a contraddirsi, ma nell'insieme perseguono con coerenza scopi ben definiti, che in sostanza possiamo sintetizzare così: realizzare rilevanti risparmi di costi, attraverso una redistribuzione delle risorse dalle strutture centrali alla rete ed un ulteriore ridimensionamento dell'organico, con l'obiettivo di migliorare nel contempo l'efficacia dell'azione commerciale sul mercato e ottenere maggiori risultati economici in uno scenario difficile.
E' urgente quindi una riflessione approfondita ed un intervento immediato per affrontare le problematiche lavorative derivanti dalla riorganizzazione, che verrà attuata in tempi e modi scanditi per l'intero 2009.
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