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12 DICEMBRE: SCIOPERO GENERALE – NON PAGHEREMO NOI LA VOSTRA CRISI

sciopero%20081212 12 dicembre sciopero generale per l'intera giornata indetto da Cub, Cobas e SdL intercategoriale

Dopo il grande successo dello sciopero generale e l'enorme numero di manifestanti (500 mila secondo quasi tutti i mezzi d'informazione) in piazza il 17 ottobre scorso, Cub, Cobas e SdL intercategoriale, le tre organizzazioni del sindacalismo di base e alternativo che hanno stipulato il Patto di Consultazione permanente, ritengono indispensabile che si giunga ad una seconda giornata di sciopero generale che esprima la più ampia protesta dei lavoratori dipendenti pubblici e privati contro la Finanziaria e l'intera politica economica e sociale del governo Berlusconi.
Cub, Cobas e Sdl intercategoriale intendono anche rispondere positivamente alla corale richiesta proveniente dall'intero popolo della scuola pubblica (studenti, docenti, Ata, ricercatori, genitori e cittadini in difesa della scuola) per uno sciopero generale che sappia raccogliere la spinta del possente movimento in difesa della scuola e dell'Università pubbliche che oramai da settimane è incessantemente mobilitato. (altro…)

LA RELAZIONE DEL SEGRETARIO USCENTE DELLA FEDERAZIONE DI TORINO

Il nostro congresso si apre in una fase acuta di crisi finanziaria e di deterioramento dell'attività produttiva, che assume carattere planetario e attacca, prima di tutto, le condizioni materiali di vita dei lavoratori e i loro diritti sindacali. E' bene dunque partire dal contesto generale in cui si colloca il nostro agire, dal centro dell'impero alla sua periferia, per esaminare poi in specifico i caratteri che assume nel nostro paese l'insieme delle politiche conservatrici attuate dal "nuovo" governo e infine le peculiarità del nostro settore di appartenenza, in fase di profonda e rapida trasformazione.

Sarà necessario altresì stendere un bilancio sulla nostra attività sindacale nell'ultimo triennio e tornare a confrontarci su modelli di organizzazione categoriali e confederali, che devono adattarsi a realtà attraversate da cambiamenti epocali, che incidono sui processi produttivi, l'organizzazione del lavoro, le politiche di prodotto e il perseguimento del profitto. Si tratta di ragionare a 360° sulla realtà che ci circonda e sugli strumenti più adatti per mantenere il proprio radicamento nel contesto produttivo, senza rinunciare alla funzione di rappresentanza di diritti e interessi collettivi, di pertinenza dei lavoratori. Adattare al nuovo contesto il proprio modello di rappresentanza sindacale è la vera sfida cui saremo chiamati negli anni che abbiamo davanti.

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GRUPPO UNICREDITO – NUMERO UNO NELLE SCORRETTEZZE

Da tempo il gruppo Unicredito si è messo in luce per azioni di disturbo in occasione degli scioperi indetti dalla Cub-Sallca.
L'ultimo, clamoroso, episodio era avvenuto durante lo sciopero di aprile, indetto per i problemi del Fondo Pensioni dei lavoratori dell'ex Cassa di Risparmio di Roma.
In quell'occasione l'azienda aveva avuto la sfrontatezza di scrivere alla Commissione di Garanzia per la Legge 146 (relativa al diritto di sciopero), lamentando presunte irregolarità nell'indizione dello sciopero, nonostante lo stesso campeggiasse in bella vista sul sito della Commissione, a dimostrazione di una proclamazione inequivocabilmente regolare.
Infatti la Commissione ha ignorato la denuncia, ma l'atteggiamento aziendale, nel frattempo, avevo indotto qualche lavoratore timoroso a farsi caricare la causale di ferie in luogo di quella di sciopero. Solo i lavoratori più determinati, e che hanno preso atto delle nostre rassicurazioni, si sono visti caricare la causale di sciopero dopo alcuni giorni. (altro…)

INCENTIVI: MA NON IMPARANO MAI NULLA?

Siamo rimasti allibiti dalla notizia apparsa su Panorama Economy, in base alla quale, in Intesa Sanpaolo, l'a.d. Corrado Passera avrebbe confermato il sistema di incentivi per  i  suoi  manager: se  nel  2009  raggiungeranno  i  budget  previsti per  il  triennio 2007-09 riceveranno 2,5 volte il loro stipendio.
Siamo allibiti perché, mentre Cgil-Cisl-Uil trattano l'ennesima beffa per i lavoratori (il nuovo modello contrattuale, per rivendicare i soliti aumenti striminziti), lor signori si promettono ricchi stipendi, ma, cosa ancor più grave, per ottenerli è facile prevedere che eserciteranno come prima, più di prima, forti pressioni commerciali sui loro subordinati per raggiungere i risultati previsti.
Non abbiamo ancora notizie dalle altre banche, ma riteniamo che questo esempio sia significativo per capire come quanto accaduto sui mercati finanziari non sia servito minimamente di lezione.
In una situazione di grande sfiducia verso le banche e verso prodotti finanziari a rischio, si continuerà come prima a proporre budget da inseguire e risultati da rincorrere?
Tutta l'impalcatura fatta di prodotti di dubbia qualità da piazzare, di sistemi incentivanti, di ricche stock option per i manager, resterà in piedi nonostante quello che è successo? (altro…)

UNICREDITO – NUMERO UNO NELLE SCORRETTEZZE

Da tempo il gruppo Unicredito si è messo in luce per azioni di disturbo in occasione degli scioperi indetti dalla Cub-Sallca.
L'ultimo, clamoroso, episodio era avvenuto durante lo sciopero di aprile, indetto per i problemi del Fondo Pensioni dei lavoratori dell'ex Cassa di Risparmio di Roma.
In quell'occasione l'azienda aveva avuto la sfrontatezza di scrivere alla Commissione di Garanzia per la Legge 146 (relativa al diritto di sciopero), lamentando presunte irregolarità nell'indizione dello sciopero, nonostante lo stesso campeggiasse in bella vista sul sito della Commissione, a dimostrazione di una proclamazione inequivocabilmente regolare.
Infatti la Commissione ha ignorato la denuncia, ma l'atteggiamento aziendale, nel frattempo, avevo indotto qualche lavoratore timoroso a farsi caricare la causale di ferie in luogo di quella di sciopero. Solo i lavoratori più determinati, e che hanno preso atto delle nostre rassicurazioni, si sono visti caricare la causale di sciopero dopo alcuni giorni.

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INTESA SANPAOLO – ALMENO PROVIAMOCI

(non dobbiamo mai scappare…    già altri si tirano sempre indietro!)

Il disagio provocato dagli accordi sugli esuberi è sotto gli occhi di tutti.   Ogni punto operativo ne è stato coinvolto o lo sarà quando a fine anno andranno in esodo altre/i colleghe/i.    Sicuramente non sarà certo quella manciata di poche centinaia di nuovi assunti a livello nazionale che risolverà i problemi ormai drammatici che investono la maggior parte dei punti operativi di questa azienda.
A questa drammatica situazione di carenza di organici si aggiunge il fatto che l'azienda non intende riconfermare le centinaia di lavoratrici e lavoratori assunti a livello nazionale con contratti a tempo determinato.
Cosa succede al  DC SO Polo back office di Rete, Ufficio di Torino ?
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A DIFESA DELLA CONTRATTAZIONE NAZIONALE CONTRO L’ATTACCO DELLA CONFINDUSTRIA

CONFINDUSTRIA, CISL E UIL CONCORDANO UNA RIFORMA DEL SISTEMA CONTRATTUALE CHE RIDUCE I SALARI, I DIRITTI E LA CONTRATTAZIONE E ALLO STESSO TEMPO ASSIEME ALLA UgL "APRONO" ALLE RICHIESTE GOVERNATIVE PER LA LEGGE DELEGA DI RIFORMA DEL DIRITTO DI SCIOPERO

DICIAMO NO OVUNQUE

La Confindustria, la Cisl e la Uil hanno siglato assieme la condivisione di un documento che definisce "linee guida per la riforma della contrattazione collettiva". Questo documento è un attacco alla contrattazione, ai diritti, al salario dei lavoratori per una serie di motivi:

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