Archivio SALLCA CUB - Page 49
Ci avevano detto che sarebbe stato un contratto di svolta; ne hanno solo allungato la scadenza a 5 anni (un fatto grave e senza precedenti).
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QUALCHE SOLDO IN PIU' AGLI APPRENDISTI MA LA PRECARIETA' RIMANE DI 4 ANNI
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NULLA DI FATTO SU TUTTE LE PARTI NORMATIVE
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E' UN PAREGGIO? PER NIENTE. LE BANCHE MANTENGONO MANO LIBERA SUI TANTI TAVOLI DI FUSIONE
quello della nuova banca rischia di non nascere mai.
Dopo la ripresa delle trattative, sono bastati pochi giorni perché fosse definitivamente "sfornata" una prima serie di accordi, quelli sostanzialmente già pronti da un paio di settimane, che riguardano mobilità, orario di lavoro, part-time, RLS (Rappresentanti Lavoratori per la Sicurezza) e normativa per i lavoratori (prevalentemente della DSI) impegnati nel processo di migrazione informatica.
Un primo punto sul quale riflettere è se la manfrina cui abbiamo assistito nei giorni scorsi (rottura tra le sigle, minaccia di sciopero da parte di 7 dei 9 sindacati trattanti, ricomposizione unitaria sotto l'egida delle segreterie nazionali) sia davvero servita a modificare in meglio i contenuti degli accordi, oltre (fatto naturalmente positivo) a determinare l'ultrattività delle norme in scadenza e, quindi, una dilatazione nei tempi di trattativa.
A noi pare che i risultati raggiunti siano piuttosto limitati e riassumibili in: una migliore e più tutelante scrittura della parte sui permessi per gravidanza e maternità; la possibilità di rinegoziazione dei mutui in essere; l'introduzione dell'opzione residenza/domicilio come base di riferimento nel caso di trasferimenti disposti dall'azienda; un ammorbidimento, qua e là, delle posizioni aziendali in tema di permessi retribuiti e part-time. (altro…)
Ci avevano detto che sarebbe stato un contratto di svolta. Hanno firmato un contratto che cambia solo la scadenza, allungando a cinque anni la durata complessiva (un fatto senza precedenti).
Avevano richiesto un aumento economico medio di 188 euro in due anni. E' arrivato un aumento medio di 282 euro, che copre però cinque anni, fino alla fine del 2010, con un aumento lordo dell'11%, che si riduce al 10% per la maggior parte dei lavoratori, in particolare quelli più anziani. Gli aumenti vengono riconosciuti in 8 (otto) tranche scaglionate nel tempo e vanno a regime solo alla fine del 2010. Non ci sono né aumenti né una tantum per tutti coloro che nel 2006/2007 sono andati in esodo con qualche forma di incentivo (cioè tutti).
Per i giovani apprendisti vengono lievemente migliorate le condizioni economiche, riducendone il sottoinquadramento ed equiparando gli stipendi dopo 18 mesi dall'assunzione, ma restano i 4 anni della durata contrattuale in una situazione precaria e di ricatto. Nelle aziende sotto i 1500 addetti sale all'8% la percentuale dei contratti di inserimento e di somministrazione a tempo determinato.
Non viene risolto il problema del lavoro supplementare dei quadri. (altro…)
L'8 dicembre scorso, le nove sigle sindacali trattanti hanno firmato con l'Abi l'accordo di rinnovo del CCNL del credito. In attesa di una valutazione più approfondita da svolgersi nei prossimi giorni, ci preme sottolineare i punti rilevanti dell'accordo, quelli che ai lavoratori interessano di più.
Il rinnovo era stato presentato come una svolta storica per recuperare ruolo, diritti e reddito per i lavoratori, dopo la pesante compressione del decennio 1997/2007. In questi dieci anni è stato fortemente eroso il potere d'acquisto dei salari, è cambiata totalmente la fisionomia del sistema bancario, con un intenso processo di ristrutturazione, che ha comportato fuoriuscite, esodi, mobilità, sostituzione di personale garantito con neo-assunti molto meno costosi e precari. Nel contratto precedente è stato introdotto l'apprendistato, mentre le numerose fusioni in atto tra banche medie e grandi stanno determinando decine di migliaia di esodi e prepensionamenti.
L'accordo raggiunto sul contratto scaduto ormai da due anni, senza un minuto di sciopero, non tiene alcun conto della necessità di fornire risposte adeguate alle giuste aspettative dei colleghi. I contenuti dell'intesa sono infatti insoddisfacenti sia sul terreno economico che su quello normativo. (altro…)
(aggiornamento al 20-12-2007)
Crediamo che tra i lavoratori del Gruppo Intesa Sanpaolo vi sia notevole sconcerto per l'evoluzione della trattativa sull'armonizzazione della normativa aziendale.
La lettura dei volantini dei nove sindacati (al momento ancora 7 più 2) non chiarisce certo le idee.
I tanti comunicati e messaggi della Fisac, tutti molto rassicuranti, sottolineano che la procedura di sciopero avviata dalle sette sigle è stata ritirata e che riprendono le trattative, per ottenere di tutto di più, in un clima di ritrovata unità sindacale. Come ciò sia stato possibile non viene detto.
Con questo comunicato vogliamo affrontare un argomento non più rinviabile e non meno importante di altri affrontati da noi quest'anno in Intesa Sanpaolo, che vede coinvolti migliaia di lavoratori /trici e i loro famigliari.
Alcuni interventi micidiali effettuati dalle "Fonti Istitutive", dalle OOSS concertanti e dall'azienda, a partire dal momento della costituzione della CASSA SANITARIA INTESA (anno 2002), hanno l'evidente obiettivo di portare questa struttura alla sua fine, come auspicato da Passera: riteniamo sia nostro dovere sensibilizzare i colleghi su questo tema, per verificare se e come sia possibile opporci a questo progetto. (altro…)
Siamo sempre più allibiti per i comportamenti tenuti dalla dirigenza di Cariparma.
Avevamo appena finito di distribuire il volantino "comportamenti poco etici in Cariparma", nel quale segnalavamo alcuni episodi di pressioni commerciali. Volantino uscito dopo che l'azienda aveva ritenuto di non rispondere ai nostri rilievi.
Adesso siamo qui a citare altri due episodi inqualificabili.
Come tutti sapranno, le trattative per l'armonizzazione contrattuale tra Intesa e Sanpaolo sono interrotte, dopo l'affermazione di Micheli sull'azzeramento degli accordi in scadenza al 31-12 (a partire dal contratto integrativo del Sanpaolo) se non si raggiungono nuovi accordi. A questo ultimatum sette, delle nove, sigle trattanti rispondevano avviando le procedure per l'indizione dello sciopero, mentre due, Fisac e Fabi, ritenevano si potesse insistere con la trattativa.
Anche la Cub-Sallca, parallelamente, ha avviato la procedura e giovedi 6 dicembre il tentativo di conciliazione (obbligatorio) presso il Ministero del Lavoro si è concluso senza esito. Da quel momento la Cub-Sallca può, in qualsiasi giorno, indire lo sciopero rispettanto un preavviso di 10 giorni di calendario.
E' STATA SIGLATA L'IPOTESI DI ACCORDO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE BANCARI. DA SUBITO, APPARE DEL TUTTO FUORI LUOGO L'ENTUSIASMO DEI FIRMATARI….STIAMO STUDIANDO ATTENTAMENTE IL TESTO E PRESTO DIFFONDEREMO LE NOSTRE PRIME RIFLESSIONI IN MERITO
Dopo le assemblee con i lavoratori delle filiali cedute di Como e Torino, di cui vi abbiamo dato ampio resoconto, si sono svolti ulteriori incontri ad Imperia, Napoli, Alessandria, Novi Ligure. Queste riunioni non hanno portato rilevanti elementi di novità, ma hanno convenuto sull'ipotesi di inviare una petizione ai sindacati trattanti, usando come base l'ordine del giorno finale dell'assemblea di Como.
A questo punto, riteniamo che si possa tutti convergere su questa prima iniziativa.
Abbiamo provato a riadattare l'ordine del giorno di Como, in forma di petizione, con leggere modifiche (vedi allegato ).