Archivio Confederazione
Firmatari:
- Confederacion General del Trabajo CGT (Stato Spagnolo)
- Confederacion Intersindical (Stato Spagnolo)
- Intersindical Alternativa de Catalunya IAC (Catalunia)
- Confederazione Unitaria di Base CUB (Italia)
- Confederazione Italiana di Base UNICOBAS(Italia)
- Cobas (Italia)
- Unione Sindacale Italiana USI (Italia)
- SAC Syndikalisterna (Svezia)
- British Industrial Workers of the World IWW (Gran Bretagna)
- Sindacato Dei Lavoratori intercategoriale SDL e RDB (Italia)
- Transnationals Information Exchange TIE (Germania)
- Union syndicale Solidaires (Francia)
- Confederation Nationale du Travail CNT (Francia)
La "crisi" segna lo scacco assoluto delle ideologie neoliberiste e delle politiche che mirano ad affidare al mercato le sorti dell'umanità. Era comico, l'anno scorso, vedere quelli che, come tutti i nostri governanti, erano in beata adorazione della libera concorrenza, trasformarsi in apostoli dell'intervento dello stato. Ma se sono diventati favorevoli all'intervento dello stato, era per salvaguardare degli interessi privati secondo il ben noto precetto: "Socializzare le perdite, privatizzare i profitti".
Al "Collegato Lavoro" qualche ritocco di facciata… ma l'attacco ai diritti ed alle tutele del lavoratori non cambia
LA LEGGE INFAME VA RITIRATA
Dopo che il Presidente della Repubblica Napolitano non ha firmato il cosiddetto Collegato Lavoro e lo ha rinviato alle Camere, il governo ha apportato qualche modifica, ma la sostanza della legge non cambia, e continua a prevedere numerosi articoli per ostacolare e rendere quasi impossibile il ricorso alla magistratura del lavoro per ottenere giustizia.
Ora viene formalmente escluso il licenziamento come materia di arbitrato, ma restano tutti i nuovi vincoli posti contro la difesa legale del posto di lavoro, limitando i poteri dei giudici nell'esprimersi a favore dei lavoratori e al contrario dando agli "arbitri" graditi ai padroni poteri discrezionali larghissimi.
Il governo, obbedendo agli ordini di Confindustria, ha fatto approvare dai suoi parlamentari la legge 1167, il cosiddetto "collegato lavoro". E' il più vasto attacco contro i diritti di lavoratrici e lavoratori degli ultimi quaranta anni. E' una legge talmente indecente che perfino il Presidente Napolitano l'ha rimandata indietro perché il parlamento la rivedesse.
Berlusconi, Bossi & soci vogliono consegnare il lavoratore, privo di ogni tutela, nelle mani del suo padrone (pubblico o privato).
Infatti il "collegato lavoro":
- permette di licenziare anche senza giusta causa: al massimo il padrone pagherà un modesto indennizzo;
- sostituisce il contratto collettivo di lavoro con i contratti individuali, nei quali il lavoratore potrà "liberamente accettare" salari e condizioni normative peggiori di quelle previste dal contratto ed addirittura dalla legge;
Bertolt Brecht
Con l'eleganza di un branco di cinghiali il blocco di interessi che sostiene il TAV sta rilanciando l'iniziativa per imporre la costruzione del treno ad alta voracità.
Questi signori si sentono oggi forti, governo nazionale e locale, grandi mezzi di comunicazione, partiti di governo e di "opposizione" si schierano a favore di un progetto caratterizzato da un costo spaventoso e da un altrettanto spaventoso impatto ambientale.
D'altronde è questa la vera ragione della mobilitazione del blocco tavista: privatizzare i beni comuni, appropriarsi di ricchezza pubblica, garantirsi robusti profitti a spese della comunità.
Un progetto tanto semplice quanto sciagurato, per realizzare un'opera inutile e devastante.
La seconda Assemblea Nazionale indetta dalla CUB, dalla Confederazione COBAS e da SDL Intercategoriale, che ha approvato il 7 febbraio l'evoluzione del Patto di Consultazione tra le tre organizzazioni in Patto di Base, ha lanciato due grandi mobilitazioni a carattere nazionale per approfondire ed estendere la battaglia contro i poteri economici e politici che vogliono far pagare la crisi ai salariati, ai giovani, ai settori popolari.
Con le nuove norme previste dal Governo sul diritto di sciopero si sta andando rapidamente verso un nuovo e pericolosissimo capitolo del più vasto tema della limitazione delle libertà sindacali e costituzionali, della democrazia nel mondo del lavoro e nella società.
Dietro un linguaggio formalmente tecnicistico, presentato come un intervento per il solo settore trasporti, il governo predispone la legislazione per gestire la fase attuale e futura di grave crisi economica e le conseguenti risposte dei lavoratori al tentativo di farne pagare a loro il costo. Ciò è confermato dal fatto che il governo ha annunciato norme che dovrebbero impedire di bloccare strade, aeroporti e ferrovie, forme di lotta utilizzate da tutti i lavoratori in casi particolarmente drammatici.
Firmato l'accordo che tenta di imporre un nuovo e peggiore modello contrattuale: l'accordo quadro rappresenta un progetto autoritario e regressivo contro i diritti dei lavoratori e porta a compimento un percorso iniziato con la concertazione. I sindacati firmatari accettano il ruolo di agenti del mercato e dell'impresa.
Alzare il livello di contrasto per non regredire ancora di più.
Mentre sui lavoratori si scaricano in modo sempre più pesante gli effetti della crisi, governo, padroni e sindacati collaborativi si accordano per ulteriori arretramenti. Il Contratto collettivo nazionale di lavoro continua ad essere, in questo modo, strumento di programmazione della riduzione del potere d'acquisto delle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori, con il superamento di fatto della titolarità negoziale delle categorie
Aumenti generalizzati per salari e pensioni di almeno 3.000 euro annui
Lotta alla precarietà lavorativa abolendo le leggi Treu e 30 e con la continuità del reddito
Garantire la difesa del potere di acquisto per allinearsi ai livelli europei con un meccanismo automatico di adeguamento salariale agli aumenti dei prezzi
Difesa della scuola pubblica, assunzione dei precari
Diritto a prestazioni sanitarie di qualità e alla casa
Tolleranza zero e sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi o mortali.
Restituire ai lavoratori il diritto di decidere, no alla pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare e pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori
PER IL SALARIO, LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO, I DIRITTI SINDACALI PER I LAVORATORI E PARI DIRITTI PER TUTTE LE ORGANIZZAZIONI, LA CONTINUITÀ DEL REDDITO E CONTRO LA PRECARIETA'
ASSEMBLEA NAZIONALE
indetta da Cub-Confederazione Cobas-Sdl intercategoriale
SABATO 17 MAGGIO 2008
P.zza 25 Aprile. MM 2 Garibaldi x C.so Como