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RIFORMA FISCALE: BASTA PRESE IN GIRO

LUNEDI 11 OTTOBRE è indetto uno sciopero generale da parte di tutti i sindacati di base, tra cui ovviamente la CUB.

Tra le tante richieste che vengono elencate in piattaforma, c’è anche la questione fiscale.

Le promesse di tagliare le aliquote che gravano sull’IRPEF, e quindi in particolare sui lavoratori dipendenti e i pensionati, sembrano sul punto di essere rimangiate.

Sarebbe un paradosso, anche alla luce delle dichiarazioni trancianti del capo del governo dei migliori: “E’ il momento di dare, non di prendere”, per affossare anche la pur minima allusione ad un’imposta sui grandi patrimoni.

Ma il problema è: a chi si dà e a chi si prende? Non vorremmo essere gli unici a dover dare sempre e non prendere mai!

 

LEGGI IL NOSTRO VOLANTINO DI APPROFONDIMENTO

 

Su questi argomenti e sulla piattaforma rivendicativa dello sciopero invitiamo tutti ad una riunione in chat sulla piattaforma zoom
LUNEDI’ 4 OTTOBRE ALLE ORE 18 

CHIUNQUE SIA INTERESSATO PUO’ CHIEDERE IL LINK DEL COLLEGAMENTO SCRIVENDO A:  sallca.cub@sallcacub.org 

 

CUB-SALLCA Credito ed Assicurazioni

IL GREEN PASS DEL NOSTRO SCONTENTO

Il governo Draghi ha deciso di estendere l’obbligo del green pass a tutti i posti di lavoro con il DL 127 del 21.09.21.

Si tratta di una scelta drastica, che evita il terreno scivoloso dell’obbligo imposto per legge (chiesto dai sindacati firmatari), ma che di fatto costringe i lavoratori a scegliere tra due strade senza alternative: vaccinarsi o sottoporsi a tampone ogni 2 giorni.

Chi non ha il green pass rischia forti sanzioni economiche e la sospensione dal lavoro, senza retribuzione e contributi. Chi prendesse la strada dei tamponi continuativi, si troverebbe a fronteggiare onerosi costi per i test.

Il provvedimento innesca un meccanismo che inevitabilmente consegna al datore di lavoro dati sensibili (l’associazione dei “medici competenti” di medicina del lavoro ha già chiarito che non è loro intenzione farsi carico dei controlli).

In attesa dei necessari chiarimenti legali, che richiedono tempo e studio, non resta che attrezzarsi per resistere anche a questa prova (dopo 18 mesi di pandemia già alle spalle).

Il sindacato deve difendere tutti ed evitare discriminazioni.

Nel settore bancario e assicurativo non abbiamo ancora le linee guida di applicazione del decreto(l’incontro in ABI è previsto in data 30 settembre): in ogni caso è ragionevole non attendersi miglioramenti.

Proviamo a definire le “nostre” linee guida, che possano accompagnarci verso la fine dello stato di emergenza, senza arrecare ulteriori danni alla situazione già difficile dei lavoratori oggi.

Vedi allegato.

CUB-SALLCA

 

 

CAMBIAMENTO CLIMATICO, LAVORO E SOCIETA’

 

Si svolgerà il 24 settembre l’annuale Fridays for Future, lo sciopero studentesco e giovanile contro il cambiamento climatico ed il riscaldamento globale.

L’iniziativa ha contribuito a far salire la sensibilità e l’attenzione verso i delicati equilibri del pianeta, anche se le azioni concrete per porre rimedio tempestivo ad una degenerazione preoccupante delle condizioni vitali della razza umana sono ancora poche e tardive.

Il ri-orientamento dell’economia verso modelli di produzione e sviluppo eco-compatibili sembra più un riposizionamento tecnico, che una scelta politica e sociale strategica. Se fosse così, per il lavoro le cose non si metterebbero bene…

La natura maltrattata ogni tanto ci presenta il conto, come è stato per la pandemia e per i tanti, gravi, disastri che funestano periodicamente vaste zone del pianeta.

La transizione energetica apre un ventaglio di possibilità, ma il ricorso ai combustibili fossili continua a prevalere e si parla addirittura di una ripresa del nucleare. Intanto i costi finiscono a carico dei consumatori, come dimostrano in questi giorni i paventati rincari delle bollette.

L’energia usata nella produzione, nel riscaldamento degli edifici, nei trasporti, resta il vero nodo da risolvere.

Proprio auto elettrica e mobilità sostenibile sono al centro del contributo di un nostro dirigente, che vi sottoponiamo, per fare un po’ di chiarezza sugli interessi e le forze che stanno dietro ai generici e retorici discorsi sul clima.

Buona lettura.

LUNEDI’ 11 OTTOBRE. SCIOPERO GENERALE DEL SINDACALISMO DI BASE

DA CUB SALLCA
A ISCRITTI/E E LAVORATRICI/TORI

 

Lo sblocco dei licenziamenti ed il ritorno alla normalità post-pandemia rischiano di creare danni rilevanti sul piano sociale ed occupazionale.

La ripresa economica che disegna un significativo rimbalzo, dopo il crollo, non sembra apportare alcuna crescita duratura dei posti di lavoro.

L’attacco ai diritti, l’aumento dei prezzi ed il taglio dei servizi rischia di peggiorare ancora la situazione dei lavoratori.

Anche nel settore bancario e finanziario le conseguenze sono pesanti: la fusione Mps-Unicredit, le esternalizzazioni BNL, il taglio dei posti in Borsa Italiana, le cruciali situazioni di Carige e Popolare di Bari, il riassetto globale del credito, sono sotto gli occhi di tutti.

Quotidianamente le pressioni commerciali ammorbano la vita del personale di rete e negli uffici centrali non si vive di certo meglio (soprattutto quando si chiuderà la parentesi “smart-working” e si dovrà lottare per avere una postazione di lavoro!).

Lo sciopero generale dell’11 ottobre ha obiettivi condivisibili da tutti i lavoratori. Nell’allegato le richieste della piattaforma e le buone ragioni per farlo.

Torneremo sul tema per approfondire le questioni più urgenti e rilevanti: il fisco, le pensioni, gli ammortizzatori sociali. Buona lettura

 

GRANDE AFFARONE DEL GOVERNO DEI MIGLIORI

GRANDE AFFARONE DEL GOVERNO DEI MIGLIORI SANARE MONTE PASCHI DI SIENA, PER POI REGALARLO AD UNICREDIT

Nell’arco delle prossime settimane dovremmo assistere alla conclusione della telenovela riguardante la fusione Unicredit-MPS.

Siamo di fronte all’ennesimo episodio di socializzazione delle perdite (immani) e privatizzazione dei profitti (futuri).

Il paradosso di questo delirio ideologico è che l’iniziativa privata debba essere favorita e protetta, a spese dei bilanci pubblici.

Lo stato deve liberarsi della banca per scongiurare la condanna per aiuti di stato, ma prima deve scucire 8 miliardi per consegnare il prodotto esente da difetti.

Risparmiatori e contribuenti hanno pagato già molto, ma il conto più pesante rischia di ricadere sui lavoratori, già provati da sacrifici e disgrazie varie.

Perdita di posti di lavoro ”pregiati”, riduzione della base occupazionale, trasferimenti e mobilità, cessioni e trattamenti peggiorativi: i lavoratori hanno già subito di tutto, ma la situazione rischia di precipitare ed è stato indetto lo stato di agitazione.

Non lasciamo che tutto vada a rotoli, senza reagire!

 

IN ALLEGATO IL NOSTRO VOLANTINO

CUB-SALLCA

 

 

 

GREEN PASS E OBBLIGO VACCINALE: UNA DISCUSSIONE A VISO APERTO

Il dibattito pubblico sul tema dell’obbligo vaccinale e sull’introduzione del green pass sta infiammando l’estate italiana.

La campagna vaccinale è partita in ritardo ed è stata subito segnata dalla carenza di dosi, anche per la strenua difesa dei brevetti da parte delle case farmaceutiche, ingiustificabile anche alla luce degli enormi finanziamenti pubblici ricevuti per la ricerca.

Tuttavia si rischia di concentrare tutto sui vaccini, dimenticando che la lotta al virus richiede strategie plurime e misure di prevenzione più complesse.

Chi non si vaccina rischia lo stigma sociale e sui posti di lavoro si vive un accerchiamento progressivo, cominciato dal settore sanitario, per estendersi poi alla scuola e via via a tutto il sistema produttivo.

Il governo dei migliori preme sui vaccini, ma dimentica di fornire la copertura INPS per la quarantena obbligatoria dei lavoratori che sono entrati in contatto con qualcuno positivo al Covid (una possibile perdita di 600-1000 euro, se non provvede l’azienda…).

Anche per i servizi, come banche e assicurazioni, si comincia a parlare di obbligo vaccinale, senza particolari resistenze da parte dei sindacati firmatari. Chiedono che sia imposto per legge, ma non intendono opporsi.

Proviamo nel documento allegato a fare il punto, schierandoci fin d’ora contro ogni misura coercitiva e a fianco dei lavoratori che dovessero essere sanzionati per la mancata vaccinazione. Di fronte ad un sistema inadeguato per gestire l’emergenza, ma pronto a reprimere ogni rifiuto di obbedire ciecamente, nessuno deve essere lasciato solo.

CUB-SALLCA

 

 

 

RIMBORSO SOMME VERSATE PER ASSEGNI ESODO 2016

 

Dopo tre mesi di patemi e interrogativi, sembra avviarsi a conclusione la vicenda degli assegni di esodo 2016, su cui l’Agenzia delle Entrate aveva elaborato e richiesto una riliquidazione.

Molti dei colleghi coinvolti hanno pagato la prima rata in attesa di veder definita la questione, su cui il DecretoSostegni Bis recentemente approvato ha posto la parola fine.

Alleghiamo il volantino dei sindacati firmatari, che illustra le modalità con cui avverrà il rimborso, con allegato il modulo cartaceo da utilizzare da parte di coloro che non hanno possibilità di comunicare il proprio IBAN per via digitale.

volantino sindacati firmatari

 

Va detto però, ad onore del vero, che senza attendere l’iniziativa automatica dell’Agenzia delle Entrate (in partenza a settembre), alcune sue sedi territoriali stanno contattando i colleghi per fornire istruzioni diverse.

In questo caso viene riferito che l’importo pagato verrà rimborsato tramite una detrazione su imposte future, fornendo anche il codice tributo da utilizzare.

Viene spontaneo dedurne che forse conviene attendere, sperando che le nebbie si diradino e che si possa finalmente capire quale soluzione finale venga adottata. Torneremo in argomento, qualora si rendesse necessario…

 

CUB-SALLCA

 

PROTEGGERSI DALLE PRESSIONI COMMERCIALI: E’ QUESTIONE DI METODO…

 

Il peso delle pressioni commerciali nella rete bancaria non ha fatto che peggiorare nell’ultimo anno, nonostante le promesse e gli accordi in materia, culminati nella normativa dell’ultimo CCNL (dicembre 2019).

La pandemia non ha comportato quella svolta che in tanti avevano auspicato, con l’adozione di comportamenti commerciali più corretti e pressioni meno asfissianti.

Semmai è accaduto il contrario: la rarefazione degli appuntamenti commerciali in presenza ha fatto impennare le spinte sull’offerta a distanza e la moltiplicazione dei budget, come se si trattasse dei pani e dei pesci sottoposti a facoltà ultraterrene.

Qualche responsabile non si trattiene e calpesta pubblicamente la dignità dei sottoposti, contando sulla rassegnazione passiva.

Ritorniamo sul tema indicando alcune regole basilari per esercitare il diritto all’autodifesa.

Possono tornare utili, in attesa che una vertenza generale, ormai indilazionabile, spazzi via questo insopportabile fardello dalle spalle di chi lavora…

In allegato e qui di seguito il nostro volantino.

CUB-SALLCA

 

PROTEGGERSI DALLE PRESSIONI COMMERCIALI:

E’ QUESTIONE DI METODO…

 

Le pressioni commerciali sono molto diffuse e continuative, in tutte le banche, da troppo tempo. Vogliamo provare a dare qualche indicazione utile all’autodifesa, valide per tutti, partendo da un caso specifico: Intesa Sanpaolo, che nel settore rappresenta un benchmark da inseguire.

La situazione in Intesa Sanpaolo è peggiorata ulteriormente dopo l’assorbimento di UBI. La fusione ha coinciso con la chiusura o la cessione di centinaia di filiali, gestite con grande approssimazione e ispirate a nuove linee guida (riduzione delle postazioni di lavoro), che hanno portato alla creazione di filiali pollaio e alla caotica revisione dei portafogli clienti, nella disorganizzazione più totale.

La formazione impartita ai colleghi di provenienza UBI è stata insufficiente e inadeguata, mentre il rafforzamento della filiale on-line ha sinora creato più problemi di quanti ne abbia risolti. La riduzione della complessità delle filiali è stata comunicata in modo tardivo ed ha significato il declassamento di molte figure professionali, con numerosi conguagli  da restituire. Il danno e la beffa, un intreccio perverso frutto dell’accordo sindacale su percorsi e inquadramenti (unico nel settore), anno 2015, poi reiterato nel 2018 e nel 2020:  un accordo che ha consentito enormi risparmi all’azienda e un generale sotto-inquadramento dei colleghi, pagati di meno per fare di più. Eravamo stati i soli a prevedere e denunciare i rischi della sua applicazione, incomprensibile ai colleghi, ai sindacati firmatari e persino ai gestori del personale….

In questa situazione di forte disagio, con una pandemia non ancora risolta, il Gruppo continua a macinare risultati eclatanti, al prezzo però di un clima aziendale invivibile.

Il martellamento sulla tutela e lo “scontato” obiettivo di collocamenti e conversione al risparmio gestito stanno facendo uscire fuori di testa i consulenti nelle filiali, ma ai livelli superiori sembra che i danni siano ancora più rilevanti.

E’ notizia recente (19 luglio) che, in un incontro con i direttori, il responsabile della Direzione Piemonte Nord, Val d’Aosta, Sardegna (una tra le più “pesanti”)  ha apostrofato i presenti in collegamento con queste argomentazioni: 1) visto e considerato che i volumi richiesti sono 2.5 volte quelli dell’anno prima; 2) visto che Barrese (responsabile Divisione Banca dei Territori) ha chiesto di fare il 200% del budget assegnato per i mesi luglio-agosto; 3) visto che per raggiungere l’obiettivo serve contattare il 65% della clientela; 4) visto che per fare questo servono 7-8 appuntamenti al giorno; 5) visto che i risultati della filiale dipendono dal direttore; 6) conclusione: i direttori che “non hanno capito” il proprio ruolo sono pregati di alzare la mano e farsi da parte, in modo da essere tempestivamente rimossi e sostituiti.

Sullo sfondo scorrevano le slides con la classifica, compresi i “cluster”  delle filiali (alias, dei direttori)  con le prestazioni peggiori, in fondo alla lista. Tutto affidato al pubblico ludibrio, in barba agli accordi e ai protocolli vigenti da anni…

E’ evidente che esibire prove in presenza di testimoni con comportamenti del genere, tenuti da figure apicali di massimo livello, significa poter contare sull’impunità preventiva da parte della struttura di comando dell’azienda, quindi dubitiamo che lo sdegno denunciato dai sindacati (tutti) si traduca in qualche provvedimento concreto, per reprimere questa intollerabile arroganza in spregio delle regole.

Non abbiamo dubbi invece sui comportamenti e sulle regole che i lavoratori devono seguire per stare dalla parte della correttezza, della deontologia professionale e della salute mentale. A fronte del LORO metodo, fatto di numeri di appuntamenti richiesti, richiami in chat, riunioni on-line inutili e ripetitive, controllo delle agende, minacce di ritorsioni, trasferimenti e demansionamenti, teniamo duro sul NOSTRO metodo:

  • Regolarsi in base alle proprie condizioni lavorative su quali impegni prendere: es. 4 appuntamenti e 5 telefonate al giorno. Se poi mi chiedono 2 appuntamenti in più, farò 3 telefonate in meno, e così via. Se mi fissano una riunione di un’ora, farò un appuntamento in meno. Il tutto senza trascurare le altre incombenze amministrative e la formazione, documentando sempre tutto in agenda.
  • Quando fisso un appuntamento finalizzato al collocamento di un prodotto, lo propongo solo se lo conosco bene, spiegando tutti gli aspetti di rischio, di rendimento atteso, di coperture previste, di costi effettivi di entrata e di uscita. Se la vendita trova finalizzazione, bene. Altrimenti amen. Ricordiamoci che il nome che compare sul modulo di sottoscrizione è il nostro e non del responsabile che mi impone di venderlo. Se si va in causa, dopo qualche anno, il cliente chiama in giudizio me, non il responsabile dell’epoca….
  • Quando ci impongono nel colloquio con la clientela la con-presenza dello specialista (di tutela, di gestito, ecc.) rifiutiamoci di accettare: se l’azienda non ci considera adeguati alla mansione, ci destini ad altre incombenze….

In generale e in conclusione ricordiamoci che siamo tenuti ad osservare le regole, applicandole con l’osservanza delle norme interne e delle leggi esterne: se qualche responsabile vuole forzarle, lo faccia a suo rischio e pericolo! Noi dobbiamo lavorare correttamente, nell’ambito di un rapporto contrattuale da lavoratore dipendente, in cui non siamo tenuti all’obbligo di prestazione.

La collaborazione attiva e continuativa che dobbiamo prestare non implica obbligo di vendere e fare gli interessi della clientela può anche voler dire salvaguardare, oltre alla nostra tranquillità, gli stessi interessi aziendali (es. evitando sanzioni sempre più frequenti).

Quindi non lasciamoci assalire dal panico o dallo stress quando veniamo aggrediti da pressioni commerciali indebite, da attacchi personali che vogliono farci sentire inadeguati, da offese alla nostra competenza o al nostro impegno.

Quando la tensione diventa eccessiva da sopportare sul piano individuale, prendete contatto con un delegato sindacale, segnalateci le difficoltà, consentiteci di intervenire.

Non si esce da questa situazione senza aprire una vertenza sindacale generale,  collettiva, unitaria.

L’autodifesa però, nel frattempo, è fortemente consigliata e utile alla causa!

 

 

NUOVA PESANTE SANZIONE PER INTESA SANPAOLO

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comminato una nuova pesante sanzione al Gruppo Intesa Sanpaolo.

Questa volta sono state prese di mira Intesa Sanpaolo RBM Salute e Previmedical, rispettivamente compagnia assicurativa del gruppo dedicata alle polizze sanitarie ed il relativo service che ne cura la gestione sinistri. La serie di reclami che ha portato alle sanzioni deriva da pratiche scorrette di particolare gravità, disservizi e disorganizzazione.

E’ presto per dire se l’assunzione del pieno controllo societario da parte di ISP nel maggio 2020 abbia migliorato il servizio, di certo le politiche commerciali aggressive che vengono attuate, con un costante pressing sui colleghi per vendere tutela, sono ben conosciute dalla nostra categoria.

E quelle sono salite ancora di più dopo l’acquisizione della compagnia, che peraltro ha confermato negli incarichi il management precedente…

Resta indiscutibile il ruolo del settore pubblico in campo sanitario e la necessità di delimitare rigidamente l’iniziativa dei privati, che vogliono trasformare in puro business un settore strategico e sensibile come la sanità. E queste misere vicende ne sono la prova più evidente!

Ecco il nostro volantino intitolato “La tutela dell’arroganza

CUB-SALLCA

 

NO AI LICENZIAMENTI, SI’ ALLA SOLIDARIETA’ TRA I LAVORATORI

Alla fine di giugno è stato siglato tra le parti sociali un “avviso comune” che consente lo sblocco dei licenziamenti, fatte salve alcune, limitate, eccezioni.

E’ un grave errore da parte dei sindacali confederali, con conseguenze molto pesanti. Le tensioni che ne possono scaturire rischiano di diventare presto un problema di ordine pubblico, prefigurando uno scenario esplosivo.

Lo sblocco avviene prima che siano stati riformati gli ammortizzatori sociali e in presenza di una situazione pandemica tutt’altro che risolta.

Immediatamente le aziende hanno sfruttato il provvedimento per dare la stura ad una raffica di chiusure, tagli occupazionali, licenziamenti collettivi di massa.

E’ molto importante che i lavoratori colpiti non subiscano l’isolamento e sentano la solidarietà, sindacale, politica e umana, di tutto il mondo del lavoro.

Perdere il posto di lavoro è sempre un evento traumatico, ma ancora più disperato in una congiuntura economica critica, come l’attuale.

Vogliamo esprimere piena solidarietà ai lavoratori delle aziende in crisi e faremo il possibile per portare il nostro aiuto concreto, ma è importante anche fare crescere consapevolezza e consenso sulle proposte sindacali che puntano a dare soluzioni alternative a questi problemi.

La CUB sta lavorando per uno sciopero generale unitario del sindacalismo di base, da tenersi in autunno. La difesa dell’occupazione è oggi la priorità assoluta.

 

Leggi e diffondi il nostro volantino: 

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