Author Archives: Segreteria Sallca - Page 4
Si è conclusa la settimana scorsa la trattativa per il rinnovo del contratto del credito.
Nei comunicati ufficiali i sindacati parlano di svolta storica e contratto epocale.
Sui media il rinnovo ha avuto grande rilievo, adombrando l’ipotesi di concessioni eccessive e rincorse salariali dalle conseguenze inflattive.
Nel movimento sindacale e nelle altre categorie l’esempio dei bancari viene vissuto come possibile modello da imitare, per trascinare rinnovi contrattuali più incisivi.
Tuttavia, non condividiamo l’entusiasmo enfatico dei firmatari: troppa è la distanza tra richieste e risultati.
Nel presentarvi il nostro commento critico, vi invitiamo ad una discussione aperta, in chat su piattaforma ZOOM, per mercoledì 6 dicembre ore 21.
Sarà una prima occasione di “assemblea pubblica” per discutere i vari aspetti del rinnovo contrattuale.
Per collegarsi cliccare su https://us06web.zoom.us/j/87492641844?pwd=vHa2qDLKk1RwncuNcyh9XE4xQEpQPV.1
Naturalmente possono partecipare tutti gli iscritti/e, i lavoratori e le lavoratrici interessate ad approfondire. Vi aspettiamo!
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
La trattativa sul rinnovo del contratto nazionale sembra avviata a concludersi entro la fine del mese.
Preme l’urgenza di fare partire gli aumenti già dal 2023 e la fretta delle banche nello scaricarsi un po’ di costi fiscali.
La fretta è sempre cattiva consigliera, anche se in questi 10 mesi dopo la scadenza, il tempo per fare le cose per bene ci sarebbe stato.
Il rischio è che le parti migliori della piattaforma non vengano neanche discusse e che ci siano contropartite negative sottaciute.
Mai come ora bisogna tenere gli occhi aperti!
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
Con una mossa clamorosa, ma non troppo sorprendente, Intesa Sanpaolo scavalca l’ABI e annuncia di voler anticipare gli aumenti richiesti in piattaforma.
La delegazione ABI viene ancora una volta spiazzata da un’iniziativa unilaterale che ne mette in crisi rappresentatività e ruolo.
La riunione del CASL, anticipata al 6 novembre, deve a questo punto decidere qualcosa: non basta più presentare documenti vaghi, che giocano con le parole a vuoto.
L’ABI deve chiarire cosa vuole e soprattutto cosa è disposta a concedere. Intesa Sanpaolo deve precisare le modalità con cui rendere concreti i propri impegni.
Lavoratrici e lavoratori non possono ancora attendere un rinnovo che non arriva mai!
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
Lo stress lavoro-correlato è il principale responsabile di molti casi di sofferenza psico-fisica.
Il degrado del clima lavorativo causato dalle pressioni commerciali è problema generale nelle banche e non solo.
In generale il rapporto con l’utenza si è fatto sempre più problematico, sia per la chiusura delle filiali e la riduzione degli organici, sia per il peggioramento dei servizi di sportello e di cassa.
Tutto viene scaricato sui lavoratori, che si trovano a gestire criticità provocate da altri. È comprensibile che talvolta si ribellino a questo stato di cose e reagiscano a modo loro.
Però qualche volta anche la magistratura è dalla nostra parte e ci dà ragione, come è accaduto a questo cassiere. Si tratta di un precedente importante, anche se la giurisprudenza non è consolidata: in ogni caso è meglio evitare di perdere le staffe!
La notizia è comparsa su LEGGO del 13 ottobre scorso.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
Nella primavera scorsa molti colleghi di Intesa Sanpaolo hanno ricevuto un’amara sorpresa.
Pur avendo raggiunto risultati lusinghieri nel corso del 2022, hanno subito una decurtazione del premio di risultato, in particolare sulla quota di eccellenza.
Hanno così scoperto che il loro impegno professionale e lavorativo non sarebbe bastato ad avere il 100% del dovuto: gli era sfuggito il completamento dei corsi obbligatori e quindi sarebbe scattata la penalizzazione.
Per evitare che si ripeta, forniamo alcune indicazioni operative da seguire con rigore e metodo.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Gruppo Intesa Sanpaolo
Da tempo le organizzazioni sindacali di base (tra cui la CUB) avevano indetto uno SCIOPERO GENERALE per l’intera giornata di VENERDI’ 20 OTTOBRE.
Le motivazioni sono ben dettagliate nel volantino che alleghiamo: lottiamo contro la guerra, il disastro climatico, l’attacco ai diritti del lavoro.
Anziché spendere soldi in armamenti, vogliamo finanziare i servizi sociali, a partire da sanità e istruzione. Vogliamo stipendi e pensioni più alte, vogliamo il rinnovo dei contratti, a fronte di un’inflazione che morde il potere d’acquisto. Anche il contratto dei bancari langue da quasi un anno, senza sbocchi visibili.
A tutto questo, che c’era già prima, si sono aggiunti nell’ultima settimana ulteriori motivi per reagire. Da una parte gli orrori della Palestina, ultima deflagrazione di un conflitto che dura da 75 anni; dall’altra la crisi economica, che sta portando ad una legge di stabilità ancora una volta contraria ai nostri interessi; infine, la questione del salario minimo, con il documento CNEL che respinge qualunque avanzamento in materia.
Per invertire la rotta e riconquistare un ruolo da protagonisti, i lavoratori devono riprendere l’iniziativa.
Lo sciopero è regolare e rispetta le norme di legge, essendo stato comunicato a tutte le controparti nei termini previsti. Contattateci in caso di difficoltà.
La decisione aziendale di varare una banca esclusivamente digitale risale indietro nel tempo, perlomeno alla costituzione di Banca 5.
Le modalità di realizzazione del progetto stanno però facendo emergere gravi criticità.
La clientela sta reagendo in modo rabbioso contro questa imposizione unilaterale, comunicata in modo carente e gestita con la solita protervia.
I colleghi del call center e quelli di filiale sono investiti da ondate di clientela esasperata, che pretende spiegazioni e passi indietro.
Una associazione dei consumatori ha presentato un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Non sarebbe il caso di correre ai ripari?
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Gruppo Intesa Sanpaolo
Dopo oltre dieci mesi dalla scadenza, domani potrebbe cominciare davvero la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale.
Le organizzazioni sindacali procedono con ritardo e lentezza, le banche sembrano divise e prendono tempo con tattiche dilatorie.
Eppure, i problemi si acuiscono, l’inflazione non demorde ed il quadro generale si fa sempre più sfavorevole.
Occorre tenere viva l’attenzione sul rinnovo, garantire trasparenza, mantenere alto il coinvolgimento dei lavoratori ad ogni passaggio.
Noi faremo del nostro meglio per incalzare le parti e indurle a chiudere la trattativa velocemente, con risultati concreti.
Cominciamo con il testo allegato.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
Il 2022 ha visto un forte recupero delle prestazioni sanitarie sospese e/o rinviate negli anni della pandemia.
Era prevedibile quindi un impatto rilevante sul bilancio del Fondo Sanitario, con un appesantimento dei costi per rimborso di cure e interventi finalmente eseguibili.
Inoltre, in corso d’anno sono andate a regime le previsioni contenute nell’accordo 5/11/2021, migliorative e in alcuni casi innovative rispetto al sistema precedente.
L’equilibrio di bilancio è stato salvaguardato dagli accantonamenti dell’anno precedente. È importante però distinguere tra impennata contingente della spesa e natura strutturale dei cambiamenti introdotti.
Il meccanismo della solidarietà tra attivi e quiescenti può essere ancora rafforzato. Intanto si spera che l’annunciata sostituzione di Previmedical con InSalute Servizi (decorrenza 1.1.2024) porti ad effettivi miglioramenti di qualità.
Bisogna però anche garantire una gestione prudente delle risorse che eviti le forti perdite finanziarie incorse nel bilancio 2022.
In allegato la nostra analisi.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Gruppo Intesa Sanpaolo
Da tempo i colleghi che sono titolari di mutuo alle condizioni agevolate per i dipendenti subiscono le conseguenze del rialzo dei tassi.
Chi ha il tasso variabile ha visto rate sempre più care. Chi ha il tasso fisso ha cominciato a pagare tasse e contributi su una agevolazione rientrante nei fringe benefits.
Ora il problema sembra arrivato sul tavolo del governo, che in parlamento si è impegnato a razionalizzare la normativa nella legge delega fiscale.
Decisione affidata ad uno strumento incerto nei contenuti, vago nella sostanza, imprevedibile nella tempistica.
Per avere efficacia concreta, il provvedimento deve arrivare entro la fine dell’anno e stornare gli effetti già per l’anno in corso.
Ne parliamo nel documento allegato.