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Riparte il 21 settembre il negoziato sul rinnovo del contratto del credito.
Siamo in attesa di rinnovo da oltre otto mesi, come milioni di altri lavoratori nel paese: oltre la metà lavora a contratto scaduto.
La guerra, il rialzo dei prezzi, l’impennata dei tassi, il livello d’inflazione hanno eroso il potere d’acquisto, come mai prima negli ultimi 30 anni.
Il recupero economico è urgente, ma non deve oscurare gli altri obiettivi della piattaforma: anche la parte normativa è centrale.
Gli utili delle banche sono stratosferici e i dividendi non sono certo messi a rischio dalla tassa sugli extraprofitti: neanche i salari possono essere penalizzati.
Ci sono tutte le premesse per un contratto di svolta, a differenza di quelli precedenti. Insieme, si può fare.
CUB-SALLCA Credito ed Assicurazioni
Ben poco si direbbe visto quanto è successo a Brandizzo, tra Torino e
Chivasso.
Cinque operai al lavoro per sostituire i binari vicino alla stazione,
cinque lavoratori dipendenti dalla Sigifer di Borgo Vercelli, una delle
tante ditte coinvolte nel girone infernale degli appalti e subappalti,
cinque vite polverizzate da un treno a 160 km orari il cui macchinista
non era stato informato della loro presenza in quel tratto
Subito i media si sono buttati a scrivere di “errore umano” e a cercare
di trovare il capro espiatorio per l’ennesima strage sul lavoro.
Noi sappiamo, e lo sa ogni lavoratrice ed ogni lavoratore, che questi
cinque morti non sono il risultato di un errore ma la conseguenza
inevitabile di un sistema di sfruttamento basato su appalti e subappalti
in cui le vite messe al lavoro non contano nulla e possono essere
soppresse senza problemi
Appaltare all’esterno il delicato lavoro di manutenzione vuole dire
rinunciare ad ogni controllo sulla sicurezza di chi lavora, fino ad
arrivare alla mancata comunicazione al conducente del treno della
presenza di una squadra di manutenzione.
Questo meccanismo ed il cinismo di chi lo applica ha ucciso i cinque
operai.
E’ lo stesso meccanismo che uccide tre lavoratrici e lavoratori al giorno
in Italia.
Bisogna dirlo forte: chi ha precarizzato il lavoro, chi ha liberalizzato
appalti e subappalti è responsabile della morte, degli infortuni, delle
malattie da lavoro che colpiscono la nostra gente!
Non possiamo aspettarci che qualcuno difenda la nostra salute e la
nostra vita.
DOBBIAMO ESSER NOI A FARLO.
Costruiamo una mobilitazione forte e radicale che chiuda per sempre
la stagione degli appalti in Italia!
PRESIDIO
SABATO 2 SETTEMBRE ALLE 15,30
IN PIAZZA XVIII DICEMBRE
A fine giugno l’Assemblea dei Delegati ha votato all’unanimità il bilancio 2022 del Fondo Pensioni del Gruppo Intesa Sanpaolo.
I risultati non potevano che confermare il pessimo andamento dei mercati e registrare perdite pesanti, per tutti i comparti finanziari, inclusi quelli considerati “conservativi”.
La ripresa delle quotazioni in questa prima parte del 2023 procede in modo lento e discontinuo, non mancando momenti di instabilità e fasi di arretramento.
Le nubi che si addensano sulla tenuta dell’economia mondiale, tra segnali di recessione, crisi dei mercati emergenti, declassamento del debito pubblico Usa, rallentamento generalizzato dei paesi europei, non lasciano spazio a facili ottimismi.
Come sempre adottiamo un approccio critico verso la retorica del trionfalismo, adottata sempre più spesso anche dai rappresentanti sindacali negli enti del welfare: trionfalismo del tutto ingiustificato, in questi frangenti…
Leggi il nostro approfondimento.
Il recente accordo 26.5.2023 sul lavoro agile e nuova organizzazione del lavoro introduce il diritto a visite mediche periodiche con costi a carico del datore di lavoro.
In particolare, estende tale diritto anche a chi non è qualificato come videoterminalista e quindi non è ricompreso tra il personale soggetto a sorveglianza sanitaria obbligatoria (ex-art. 41 del Dgls 81/2008).
I lavoratori possono quindi richiedere volontariamente di effettuare una visita medica presso strutture convenzionate, mirata a controlli alla colonna vertebrale e agli arti superiori, a verifiche agli occhi e alla vista, ai segnali di affaticamento fisico e mentale.
Le visite possono avere frequenza quadriennale per la generalità dei lavoratori e cadenza biennale per coloro che hanno superato i 50 anni. Il costo della visita è a carico dell’azienda, mentre invece compete al lavoratore il costo per raggiungere la struttura ed anche il tempo speso, perché non sono previsti permessi specifici.
In fase pilota sarà possibile aderire ai dipendenti di Intesa Sanpaolo nelle province di Torino, Milano, Roma, Napoli, Bergamo. Progressivamente la procedura verrà estesa alle altre società del Gruppo, con il ricorso a strutture sanitarie diffuse a livello nazionale.
Nella brochure aziendale allegata è possibile trovare i dettagli e le modalità di adesione.
Cogliamo l’occasione per rilevare come l’accordo citato richiederebbe un nuovo Documento di Valutazione dei Rischi ed in particolare il rispetto del principio ergonomico nella predisposizione di tutte le postazioni lavorative. Principio che l’azienda sembra voler interpretare a modo suo, come dimostra la lettera che i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza del Gruppo hanno inviato ai responsabili aziendali (che alleghiamo).
CUB SALLCA – Intesa Sanpaolo
Siamo in piena polemica sull’andamento dei tassi bancari.
Il rialzo prolungato attuato dalla BCE sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese, le prime per rate di mutuo sempre più insostenibili, le seconde per la restrizione creditizia che ne deriva.
Le banche stanno guadagnando molto e propongono soluzioni parziali e provvisorie, per difendere i propri margini e prendere tempo. L’esempio più classico è l’allungamento della durata dei mutui, che dilaziona il problema, anziché risolverlo.
La categoria rivendica giustamente una redistribuzione del valore prodotto e dei profitti realizzati. Vive però anche il problema della tassazione sui fringe benefits, che rappresenta un onere molto rilevante per chi ha mutui a tasso agevolato di importo consistente. Il rialzo dei tassi non rientrerà a breve e le risposte del governo sul tema, in sede di conversione in legge del decreto lavoro, non hanno dato risposte adeguate. Il tetto annuo dei 3.000 euro deve essere ripristinato per tutti, accompagnato ad una modifica normativa definitiva.
Il ruolo delle banche impone però anche una considerazione diversa degli interessi della clientela (soprattutto di quella più in difficoltà) e della necessità di sostenere un’economia in fase di rallentamento.
In allegato il nostro punto di vista sulla questione.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
Il sistema bancario è investito da processi organizzativi molto complessi e profondi.
La digitalizzazione apre la strada a nuovi canali distributivi, facendo perdere peso e ruolo alla rete filiali.
La relazione con il cliente diventa sempre più automatica, distante e remota.
Oltre ad evidenti problemi di tenuta occupazionale e desertificazione dei territori, cambiano le competenze richieste al personale che rimane, dopo le bibliche ondate di esodo.
L’irruzione della nuova banca digitale di Intesa Sanpaolo (con i suoi 4 milioni di clienti attesi) è destinata a lasciare il segno: si tratta di ragionare a fondo sulle implicazioni e le conseguenze che avrà su lavoratori e lavoratrici.
Il taglio dei costi e l’aumento della redditività non possono restare solo in mano all’azienda: redistribuire il valore aggiunto e ridurre l’orario di lavoro sono gli obiettivi concreti che il sindacato deve perseguire.
Leggi il nostro volantino a riguardo.
CUB-SALLCA Credito e Assicurazioni
Sono in corso le assemblee dei lavoratori per discutere la piattaforma rivendicativa sul rinnovo del CCNL, scaduto il 31.12.2022.
Mentre invitiamo ancora una volta alla massima partecipazione, vogliamo indicare con il volantino allegato le priorità che riteniamo irrinunciabili.
La necessità di discutere solo sulle richieste sindacali, la determinazione nel “tenere” fino alla fine sul pacchetto di richieste economiche, la coerenza nel cambio di passo sulla riduzione d’orario, sono le discriminanti che per noi fanno la differenza.
Senza dimenticare ovviamente quello che sta attorno: il presidio dell’area contrattuale, il miglioramento del clima aziendale con lo stop alle pressioni, una regolamentazione avanzata del lavoro agile.
Troppi arretramenti passati pesano sulla condizione lavorativa: per ristabilire un clima di fiducia tra lavoratori e sindacati trattanti servono risultati.
Se deve essere un contratto di svolta, vediamo di cominciare bene!
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
FONDO PENSIONE GRUPPO INTESA SANPAOLO
Dopo i risultati molto deludenti del 2022, il Fondo sta attuando una razionalizzazione dei comparti, anche per dare attuazione agli accordi relativi alla fusione con UBI.
Il momento non è dei migliori, perché il rialzo dei tassi (che non sembra avere fine) continua a stressare i valori di azioni e obbligazioni.
In questo contesto di perdurante incertezza, la manovra ha conseguenze importanti su alcuni dei comparti esistenti.
Invitiamo gli iscritti al Fondo ad approfondire con attenzione i cambiamenti in corso, per poter valutare adeguatamente le scelte da operare.
In allegato il nostro volantino di commento.
CUB SALLCA Intesa Sanpaolo
Stanno per partire le assemblee dei lavoratori sulla piattaforma sindacale per il rinnovo del contratto nazionale dei bancari, scaduto il 31.12.2022.
La piattaforma elaborata, con un po’ di ritardo, dalle Segreterie Nazionali è a dir poco ambiziosa, peraltro dovuta per tre elementi indiscutibili:
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Il tasso d’inflazione è tornato a livelli elevatissimi ed ha causato una massiccia perdita di potere d’acquisto;
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I profitti delle banche hanno raggiunto vette straordinarie con l’aumento dei tassi, che non accenna a fermarsi;
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La perdita di diritti e di tutele è stata molto grave rispetto al pregresso, in particolare negli ultimi dieci anni.
La perdita di occupazione nel settore, la chiusura delle filiali, la grave realtà delle pressioni commerciali, la nuova organizzazione del lavoro post-pandemia, richiedono risposte urgenti e radicali.
Non si tratta quindi “solo” di orario e salario, ma di un complesso di diritti da ricostruire.
Serve la massima partecipazione nelle assemblee, un dibattito franco sugli errori del passato, una disponibilità alla lotta seria e duratura.
Visti i precedenti, è legittimo diffidare di chi gestirà la trattativa. Per questo invitiamo lavoratori e lavoratrici a votare in assemblea l’ordine del giorno che alleghiamo, dove stabiliamo le priorità per un “patto” chiaro tra lavoratori/lavoratrici e i dirigenti che li rappresenteranno al tavolo.
Questa volta non vogliamo sorprese, marce indietro, voltafaccia!
Leggi il nostro approfondimento.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
Ancora una volta tocca intervenire su una vicenda che riguarda i Fondi Pensione del Gruppo Unicredit.
In base ad un accordo sindacale del 2019, a completamento del processo iniziato nel 2015 di confluenza dei Fondi ex banche nel Fondo di Gruppo, è stata offerta ai titolari di Fondi a prestazione definita (esempio, ex Casse di Risparmio di Torino, Treviso e Trieste), di capitalizzare (se pensionati) / “zainettare” (se attivi o esodati) la propria posizione.
L’iniziativa era condivisibile, in quanto la scelta era volontaria e chi voleva mantenere l’iscrizione alla parte a prestazione definita era libero di farlo.
Le modalità di attuazione sono state, invece, esecrabili: la ripartizione del patrimonio tramite calcoli attuariali nel 2021 ha prudenzialmente ipotizzato lo scenario in cui pochi avrebbero scelto la capitalizzazione, tanto da richiamare nell’accordo finale un ulteriore calcolo attuariale dopo un anno dalla scelta per suddividere l’attivo eventuale, compreso di crediti prima non disponibili.
Purtroppo, lo zainetto è confluito a ottobre 2021 sul comparto a 3 anni ed il nuovo calcolo attuariale (a invarianza di parametri?) è stato effettuato nel 2022: andamento dei mercati estremamente negativo, perdite considerevoli su comparto azionario e obbligazionario, sparizione degli “attivi eventuali”.
Ad essere danneggiati sono tutti gli iscritti al Fondo, ma in particolare i titolari delle ex-sezioni di Roma e Milano, insieme ai colleghi delle ex- CR Torino, Treviso e Trieste, perché a chi ha capitalizzato/zainettato risulterebbe così sottratto l’eventuale recupero a conguaglio.
I responsabili di questa condotta disastrosa hanno fatto tutto senza alcuna informativa trasparente agli iscritti interessati. Si cerca di fare passare tutto sotto silenzio, senza assunzione di responsabilità.
In prima convocazione il quorum per approvare il bilancio non è stato raggiunto.
Nella seconda convocazione si voterà dal 16 al 23 maggio: facciamogliela pagare e votiamo CONTRO!