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STATUTO DEL SALLCA CUB (16-17 gennaio 2015)

S.A.L.L.C.A. significa Sindacato Autorganizzato delle Lavoratrici e dei Lavoratori del Credito e delle Assicurazioni. Siamo, quindi, un sindacato di base (l’unico attivo nel settore) e aderiamo alla C.U.B., Confederazione Unitaria di Base operante nel nostro paese in tutti i principali comparti produttivi, pubblici e privati. La nostra organizzazione si è costituita nel 1999, l’anno nel quale venne firmato, da tutti gli altri sindacati dei bancari (confederali ed autonomi), quel disastroso Contratto Nazionale che ha rappresentato un autentico punto di svolta nella storia della categoria.

Sull’onda dell’opposizione a quel contratto, decine di quadri sindacali e centinaia di lavoratori valutarono ormai conclusa la battaglia per cambiare dall’interno i sindacati tradizionali e decisero di unirsi ad una sigla già esistente nella C.U.B., dando vita insieme ad un nuovo soggetto sindacale del settore che assunse il nome di C.U.B.-S.A.L.L.C.A. (Credito ed Assicurazioni).

Gli eventi successivi, sia sul piano generale sia a livello di settore, hanno confermato la correttezza delle nostre analisi e della nostra scelta. Basti pensare, per quanto ci riguarda più da vicino, al devastante rinnovo contrattuale del CCNL bancari del 2012, alla deludente chiusura di quello del 2015, a quindici anni di pesanti ristrutturazioni aziendali.

ll peggioramento delle condizioni di lavoro e dei livelli salariali è evidente; i diritti e l’unità della categoria sono costantemente sotto attacco; in un sempre maggior numero di aziende i sindacati “firmatari” servono solo più a ratificare i “piani industriali” che si susseguono e che, di volta in volta, prevedono tagli occupazionali, esternalizzazioni, accordi aziendali peggiorativi, mobilità e flessibilità aggiuntive.

La sconfitta del ’99 fu giustificata con l’esigenza di far fronte al pericolo di crisi occupazionali e di ottenere il “Fondo Esuberi”. La realtà ha dimostrato come, nella maggior parte dei casi, il “Fondo Esuberi” si sia rapidamente trasformato in un “fondo per la rottamazione” di lavoratori “vecchi” (costosi e tutelati) con altri più giovani (più flessibili, meno pagati, più condizionabili e, ora, anche privi delle tutele del vecchio articolo 18).

Permane, inoltre, nel settore, un grave problema di ordine democratico. Come noto, i bancari e gli assicurativi sono le uniche categorie di lavoratori che non hanno ancora mai potuto eleggere i sindacalisti attraverso la costituzione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (R.S.U.).

Un’autentica vergogna (la cui responsabilità grava interamente sulle Organizzazioni Sindacali firmatarie dei contratti, nessuna esclusa) che, da un lato, priva i lavoratori di un fondamentale diritto democratico e, dall’altro, rende il nostro lavoro difficilissimo. Al sindacalismo di base, infatti, vengono negati dalle aziende i più elementari diritti sindacali (assemblee, bacheche, permessi retribuiti) ed in assenza di elezioni, ovviamente, non c’è alcun modo di ottenerli. 

 

Nonostante questi forti limiti imposti alla nostra attività, il bilancio delle cose che siamo riusciti a fare in questi anni è sicuramente positivo.

Il sindacato di base è in crescita, come confermano anche i nostri recenti successi nelle elezioni degli organismi del “Welfare” aziendale in Intesa  Sanpaolo, e si propone come alternativa ai sindacati tradizionali.

Anche se veniamo esclusi dai tavoli “ufficiali” di trattativa esistono molti modi di tutelare i lavoratori, anche attraverso azioni di denuncia all’opinione pubblica ed  esposti legali. Soprattutto, laddove siamo più presenti ed organizzati, pretendiamo il rispetto delle normative e delle regole, e ci battiamo per livelli d’organico adeguati, per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, per il diritto alla formazione, per l’equiparazione delle normative contrattuali di vecchi e giovani assunti, contro la discrezionalità aziendale in campo salariale, contro i crescenti livelli di stress lavorativo.

Siamo inoltre in grado di offrire molti dei tradizionali “servizi” (dalla “polizza del cassiere” all’assistenza fiscale, a quella legale, individuale e collettiva) anche se restiamo fedeli all’idea che ai sindacati si aderisce per convinzione e non per queste cose.

Proponiamo ai lavoratori un “modello” di sindacato assai diverso da quello verticistico, burocratico, lontanissimo dalla realtà di lavoro quotidiana che si sono abituati a conoscere in questi anni.

Il consenso che registriamo è, come detto, in costante aumento e, oggi, la C.U.B-S.AL.L.C.A. è presente in tutte le principali banche del paese (Intesa Sanpaolo, Unicredit, UBI Banca, BNL, MPS, Cariparma) e, seppur in misura più limitata, in altre aziende di minori dimensioni. Ma per far crescere più rapidamente la nostra capacità di intervento abbiamo la necessità di estendere la nostra rete di collegamenti. Quindi, se ti interessa essere informato delle nostre iniziative e ricevere i nostri volantini, mettiti al più presto in contatto con noi.

Il sindacalismo di base vive della partecipazione e del sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori.